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Mi alzo verso le sette per prepararmi con la dovuta calma alla ramanzina di Mrs Fisher.

Faccio la doccia, e finisco giusto in tempo per dare il cambio a Simona.

《Buongiorno.》ha la voce impastata dal sonno.

《Buongiorno.》dico di rimando.
Ci pensa un po' su, poi si rende conto della situazione e mi chiede《come mai sei sveglia? Oggi non dovresti avre lezione più tardi?》

《Vado dalla Fisher. Ho avuto il primo reclamo disciplinare dell'anno.》

《Quanti ne vuoi collezionare in questo semestre? Lo scorso anno lo hai passato sul filo del rasoio.》
È vero! Ma io trovo sempre un modo per far sì che la mia bocciatura sia un enorme rimpianto per chiunque l'approvi.

《Stai tranquilla. Quest anno non farà eccezione.》le faccio l'occhiolino e lei ricambia la mia strafottenza con uno sguardo esasperato.

Sistemo i capelli, il trucco e infilo una camicetta bianca senza maniche, abbinata ai miei cari jeans neri e gli anfibi bordeaux.
Amo questa camicetta perchè mette in risalto il seno prosperoso ed è abbastanza trasparente da far notare il reggiseno nero, creando quell'effetto vedo-non vedo semplicemete provocante. Non apprezzo particolarmente il colore; ma quando Simona me l'ha regalata, per il mio scorso compleanno, sosteneva che dovevo far entrare un po' di luce nel mio guardaroba.
Mi sembro abbastanza presentabile e non troppo volgare per un colloquio disciplinare. Certo non riesco a reprimere del tutto i miei vizi, ma ci ho provato.

Mi lavo i denti, dando appuntamento a Simona al bar del campus alle dieci per fare colazione insieme. Spero di aver finito per quell'ora, e lei avrà un'ora libera prima delle lezioni successive.

Faccio una passeggiata fino all'edificio dove lavorano i pezzi grossi dell'università.
L'aria del mattino mi accarezza i capelli e mi regala una sensazione di serenità. Sembra così pura; senza tutto quel caos che caratterizza la tarda mattinata, quando quei palloni gonfiati delle squadre di basket e football, con le loro auto costosissime, affollano le strade del campus. Loro hanno il privilegio di avere tutte le lezioni dopo le undici del mattino; coincidenza alquanto strana se si considera che contribuiscono a far guadagnare un mucchio di soldi all'università con le loro incredibili prestazioni sportive.

L'ufficio della Fisher si trova al quarto piano di questo imponente edificio che ho davanti, con enormi vetrare al posto dei muri sulla facciata principale ed eleganti arredi interni.

Mi presento alla reception, e la bella ragazza bionda che mi accoglie con un caloroso sorriso annuncia la mia presenza alla Fisher.
《Al momento è impegnata, ma puoi attendere che si liberi dalla sala d'aspetto antecedente al suo ufficio. Quarto piano.》
La ringrazio, ma non le rivolgo un sorriso tanto caloroso quanto il suo, quando me ne vado.

Prendo l'ascensore; non ho di certo voglia di fare quattro piani di scale a piedi.
Al quarto piano, le porte dell'apparecchio in acciaio si aprono, e io faccio come mi ha detto la receptionist: mi siedo su una poltrona della sala d'aspetto e attendo di essere chiamata.

Passano circa dieci minuti, prima che la porta dell'ufficio di Mrs Fisher si apra. So come funziona, la sua segretaria mi verrà a chiamare non appena potrà ricevermi; perciò continuo a sbirciare i profili altrui su facebook.
Sento un tonfo. Alzo la testa di scatto e la soddisfazione che mi pervade è palese.

《Allora era impegnata con te.》

《Puoi godere in silenzio?》Nicholas si è buttato a peso morto sulla poltrona vicino alla mia, e sta fissando la parete di fronte a lui con aria irritata.

《Okay, okay...sei incazzato.》dico alzando le mani in segnio di resa《cosa ti ha detto?》

《Quello che dirà anche a te.》risponde acido.《Fammi il favore di non rompere ulteriormente le palle; ce le ho già abbastanza girate non posso curarmi anche di te.》

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