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《Tu?》riesco solo a dire, con la voce carica di disprezzo per il ricordo di come lui e quel suo amico spagnolo si prendevano gioco di Simona. Ed ora è qui, nel nostro salotto, seduto vicino a lei come se nulla fosse.
Sono sicura che si ricorda di lei, e l'avrà fatto a posta a contattarla. Ci sono tantissimi altri studenti che danno ripetizioni, ma lui ha scelto
proprio Simona.

《Qualche problema, Samantha?》
《Voi due vi conoscete?》chiede Simona, un po' spiazzata dalla situazione.
《Sì, e lui conosce anche te, ma forse tu non te lo ricordi.》lancio la bomba.
Lo continuo a fissare e lui fissa me, come se stessimo parlando solo noi due e Simona non centrasse nulla nella conversazione.
《Non sto capendo niente. Mi volete spiegare che succede, per favore?》
《Certo! Prego Nicholas, spiega...》
《Noi stavamo lavorando, prima che arrivassi tu a disturbare. Hai preso la tua bottiglia, ora vai!》
Sta iniziando ad irritarsi. Ho fatto centro!
《Adesso spunti ovunque...》aggiunge.
《Scommetto che ti ricordavi di Simona. Avresti dovuto immaginare che se c'era lei, probabilmente c'ero anche io.》
《Non immaginavo che abitaste insieme, sennò stai pur certa che ci avrei pensato due volte.》
《Quindi ammetti che te la ricordavi?》l'ho incastrato.

Con lo sguardo soddisfatto di chi sa di aver ottenuto un punto a suo favore, sposto lo sguardo su Simona, che sta seduta sul divano, con la schiena appoggiata allo schinale e lo sguardo spazientito fisso su un punto indefinito davanti a lei.
《Bene, dato che tu sei troppo codardo per spiegarle cosa centri con lei, lo farò io.》
So cosa ho appena fatto. Per chi mette l'orgoglio prima di tutto, sentirsi chiamare "codardo" è peggio di un pugnale nel cuore.
Mi punta addosso uno sguardo carico di odio e sibila《vattene...》ma non ho di certo intenzione di dargli ascolto.
Incurante delle sue minacce, continuo con la mia recita《allora Simo, ascoltami bene perchè adesso ti dirò io chi è questo qua.》
Faccio una piccola pausa, per osservare la mia amica, che mi guarda ansiosa di ottenere le risposte che cerca, e quello stronzo di Nicholas che, invece, mi fissa con così tanta rabbia che credo mi stia mandando una maledizione.
Poi riprendo:《ti ricordi di quando ti ho raccontato ciò che è successo alla festa di sabato sera, perchè non ti ricordavi niente?》guardo Nicholas con la coda dell'occhio, poi torno a concentrarmi su Simona《...lui era uno di quelli che ti incoraggiava a strusciarti contro quel palo》

Simona si porta una mano alla bocca e rimane come pietrificata. Lui, da vero stronzo qual è, non fa una piega; sembra più infastidito da me che da quello che è appena successo.
Poi, si decide a parlare:《non è così. Io stavo lì con Julio, che la incoraggiava, ma io non stavo facendo nulla...》
《Sì certo, adesso vuoi dare tutta la colpa a chi non si può difendere.》ribatto io.
《Pensaci, mi hai per caso visto incoraggiarla in qualche modo?》
Ci penso...e penso...e ripenso...ma non ricordo di averlo visto, in effetti.
《Appunto.》afferma lui, come se mi avesse letto nel pensiero, mettendosi comodo sul divano e mostrandomi uno dei suoi sorrisetti beffardi più odiosi.
《Non ti ho dato ragione.》preciso io.
《Ma sai che ho ragione.》

《Adesso basta!》esplode Simona.
Confesso che, essendo troppo presa dalla strafottenza di Nicholas, mi sono completamente dimenticata di lei.
《Mi pare evidente che è più una questione personale tra voi due e sinceramente non credo a nessuno di voi.》
Le sue parole mi feriscono. Ci conosciamo da tanto e mi fa male che non mi creda. Però capisco che è arrabbiata.
《Tu, via da casa mia e non mi contattare mai più perchè non ti darò altre lezioni》indica Nicholas.
Sì sono molto soddisfatta.
《E tu..》continua, e adesso indica me 《sei cattiva, ti sei intromessa solo per fargli un dispetto e non capisci che ne va di mezzo il suo intero anno scolastico.》adesso è lui a guardarmi soddisfatto.
《Cosa?! Io ti ho detto cosa ha fatto e tu mi tratti così? La prossima volta non ti dico niente e continui a fare la figura della stupida. Perchè lui sapeva benissimo chi eri, mentre tu non ti ricordavi niente di quella sera.》
Sono arrabbiata e ferita, mix che mi fa dire cose brutte a chiunque provochi in me tali sentimenti.
《Hai sbagliato i modi, Samantha.》sentenzia lei.

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