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《Vuoi continuare a fare finta che non esisto ancora per molto?》chiede Simona stizzita.
Da quando sono arrivata a casa non le ho nè rivolto la parola, nè l'ho degnata di uno sguardo.
Avrei continuato finchè non avesse ceduto lei. Non sa reggere situazioni del genere, perciò ero sicura che non avrebbe resistito ancora per molto.
Io posso serbare rancore in eterno, ma lei no, è troppo buona.

《Dimmelo tu...》rispondo senza guardarla, continuando a fare zapping tra i canali tv per trovare qualche programma di mio gusto.
《Togli le scarpe dal divano.》mi ordina. Ovviamente non obbedisco, non so perchè ne sia così stupita.
Odio quando qualcuno si prende il privilegio di darmi ordini.
Continua a fissarmi, come ad aspettare che obbedisca.
《Ti puoi togliere? Non riesco a vedere.》dico acidamente indicando la tv alle sue spalle.
Per tutta risposta si volta e preme il pulsante di spegnimento sul grande schermo piatto.
《Ma che...》alzo le braccia in aria. Adesso sta esagerando...
《Dobbiamo parlare.》mi intima, sembra seria.
《Parla allora.》la sprono, con tono strafottente.

Si siede sul divano, più lontano possibile da me. Non perchè non vorrebbe essere più vicina, ma perchè sa che altrimenti mi sarei allontanata io. Fa un lungo respiro e comincia:《trovo stupido il fatto che tu non mi rivolga la parola, e tutto perchè ti ho fatto notare che ciò che hai fatto ieri sera è stato sbagliato.》
《Forse sarà stupido per te, ma non per me...》la interrompo.
Come può minimizzare su una cosa del genere?
《Non è stato carino il modo in cui hai fatto uscire l'argomento.》
《Volevo farti sapere la verità, ho sbagliato forse? Quando l'ho visto lì vicino a te...ti giuro Simona non ci ho visto più dalla rabbia. Lui, seduto su questo divano...e nella mia testa hanno iniziato ad affollarsi le immagini della festa, con te sul cubo e tutto il resto.》
《So che hai fatto tutto in buona fede, ma hai sbagliato i modi. Devi imparare ad essere meno impulsiva. Ti ringrazio perchè me l'hai detto, ma non pensi che sarebbe stato meglio parlarne con calma in un secondo momento?》
《No, non lo penso.》ringhio, incrociando le braccia al petto.
《Sei così testarda Samantha.》
《Sai come sono fatta, non mi sembra una novità questo.》

《Ma davvero pensi di aver fatto bene?》chiede dopo un po', guardandomi stranita.
Dato che resto in silenzio continua:《avevo l'impressione che volevi fargli un dispetto, perchè Samantha? Ti ha fatto qualcosa di male? A parte tutta questa storia, sembrava ci fosse dell'altro fra voi due.》il suo tono di voce si fa più dolce.
《Te l'ho detto, ho agito d'impulso.》
《Non mi prendi in giro Samantha. Lui ti piace?》
《Cosa?!》mi alzo di scatto dal divano urlando. La guardo sorpresa《no, ma che dici?》
《Oh Sam! Lui ti piace!》ha gli occhi a cuoricino e mi sorride come una stupida.
Quanto mi conosce bene questa ragazza?
《No, non è vero. Perchè tu vedi amore dappertutto. Esci dalle favole Simona.》
《Lo sapevo! Ho visto il tuo sguardo, quando se n'è andato ci sei rimasta molto male. Lì ti sei accorta di aver fatto una stupidaggine, anche se so che non lo ammetterai mai.》dice battendosi le mani da sola, soddisfatta per aver capito tutto.

Mi sento a disagio a parlarne con lei. Non so perchè ma non voglio dirle la verità.
È la mia migliore amica, mi conosce fin troppo bene, e davvero non so come faccia dato che sono più chiusa di un riccio, ma non mi va di espormi in questo modo. Mi da fastidio il fatto che l'abbia capito, e solo osservando le espressioni sul mio viso. È vero potrebbe consigliarmi e forse sarebbe più facile avere il punto di vista di qualcuno che è così attento ai dettagli; ma non so se sia la cosa giusta.

Me ne pentirò, ne sono sicura.
Mi stravacco sul divano, combattuta.
《Ti ricordi quella cosa che ti dovevo dire?》inizio《ecco, ha a che fare con lui.》non la guardo negli occhi e il mio tono di voce è stranamente agitato.
《Certo che mi ricordo! Però ho preferito lasciar perdere; quando te la saresti sentita, me ne avresti parlato tu stessa.》cerca di usare il tono più dolce che riesce a fare.
Sa che è molto difficile, per me.
《L'ho incontrato in biblioteca domenica, e ho provato a parlargli; ma lui mi ha aggredita dicendomi che ero truccata da puttana alla festa, e la cosa non mi è piaciuta per niente. Mi si è presentata una buona occasione per vendicarmi, e l'ho colta al volo.》
Faccio un lungo respiro. Mi manca l'aria.
《Davvero non mi riconosco più. Il mio cervello smette di ragionare tutte le volte che sulla scena compare lui.》
《Ragazza tu ti sei presa una bella cotta.》
La mia amica mi sorride; credo lo faccia per farmi capire che mi è vicina e mi comprende, ma serve solo a farmi sentire una completa stupida.
《Lascia perdere, sono solo stupidaggini.》mi alzo dal divano e mi dirigo in camera mia.
《Se hai bisogno di qualsiasi cosa, di parlare o di un consiglio, sai che io ci sono. Solo il fatto che tu me l'abbia accennato è già un passo avanti. Sono fiera di te Sam.》

Sono fiera di te...
Non ricordo l'ultima volta che qualcuno è stato fiero di me, se mai c'è stata una volta.

Mi chiudo in camera mia, apro la porta che da sul balcone, e respiro la leggera brezza fredda che rinfresca le calde giornate di settembre.
Mi sento come persa. Non so cosa voglia dire confidarsi, ma non mi piace. Ho bisogno di respirare a pieni polmoni, per riportare il ritmo del mio cuore alla normalità.

Credo sia una cosa importante, se non riesco nemmeno a parlarne con la mia migliore amica. A volte le racconto qualcosa che magari mi crea un piccolo cruccio e che non riesco a risolvere da sola; ma sono sempre state sciocchezze di poco conto.
Cavolo questo Nicholas mi sta mandando davvero in tilt!

Sento il telefono squillare, ma non ricordo dove l'ho messo. Seguo il suono della suoneria e riesco a trivarlo prima che la persona all'altro capo riattacchi.
Sul display lampeggia un numero a me tristemente conosciuto. L'ho imparato a memoria, talmente sono state tante le volte che è apparso sullo schermo del mio telefono, lo scorso anno.
Rispondo. È Mrs Fisher, la responsabile disciplinare.
《Samantha White?》
《Sì, sono io.》
《Desidero vederla domani alle otto nel mio ufficio. Non faccia tardi.》

Riaggancio e sbuffo buttandomi a peso morto sul letto.

*****

Cari lettori!

Mini capitolo...

Ultimamente riesco ad aggiornare più spesso perchè ho finito i compiti e ho molto più tempo libero; ma quando inizierà la scuola non potrò mantenere lo stesso ritmo.
Per adesso cerco di andare il più avanti possibile, per avviare la storia, però non credo che riuscirò a fare lo stesso quando riprenderò la scuola.

Ma abbiamo ancora tanto tempo prima che rinizi la tortura!

Ve lo dico, perchè spero che quando non potrò aggiornare più di un capitolo a settimana (sempre se riuscirò anche solo un capitolo) non lascerete la storia!

Molti di voi sapranno cosa vuol dire, e confido nella vostra comprensione.

Grazie di tutto!
Sara

REBEL HEARTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora