month six

2 0 0
                                    

Marzo. Stava per arrivare la primavera. Credo che è sempre stata la stagione che mi mette di più di tutte di buon umore. Lui sarebbe tornato domani. E io mi sentivo meglio che mai. Era notte. Non chiudevo occhio. Mi sentivo troppo emozionata. Erano quasi due mesi che non ci vedevamo e non eravamo mai stati così distanti per tutto questo tempo. Era mattina finalmente. Stavo ancora dormendo e dovevo andare all'università. Era tardi non avevo sentito la sveglia. Mia madre era al lavoro e non mi aveva chiamato. Mi alzai di scatto. Come una molla. Vidi l'ora e diedi un calcio al mobile, per la rabbia, facendomi male. Avevo perso la lezione. Era un esame troppo importante dovevo cercare di prendere il massimo se volevo i soldi della borsa di studio. Mi preparai lo stesso per uscire e andare a parlare con il professore. Mentre prendevo le chiavi sento bussare alla porta. Sapevo che non era mamma, sapevo già chi era. Aprii tutta felice. Era lui. Mi abbracciò come se non mi vedeva da una vita e io feci lo stesso.
Gli dissi sorpresa: "ma non dovevi prendere il volo delle 17?"
Rispose felice: "Volevo farti una sorpresa. Mi mancavi come l'aria. Ti amo."
Lo baciai, poi lo abbracciai. Non sapevo quanto lo amavo. Non sapevo quantificarlo. Era un amore troppo grande e bello da poter descrivere.
Ad un tratto prende la borsa e tira fuori una bustina rossa con un fiocco sopra. E mi dice quasi sussurrando "questa è per te". La prendo. Lo abbraccio. Curiosa la apro. Stavo quasi per piangere quando ho visto cosa c'era all'interno. Le gambe mi tremavano e rimasi a fissare quel biglietto per la California, Los Angeles. Ebbene sì, mi aveva regalato quel viaggio. Aveva speso tutti i soldi che aveva ricavato con il quadro. Lo abbracciai forte e quasi gli urlai TI AMO. Sì lo amavo.
Mi sorrise con quel maledetto sorriso che mi aveva conquistata ogni volta e che continuava a conquistarmi sempre. Il viaggio però era solo per una persona e io non volevo stare lontana da lui un altro mese ancora. Non ce l'avrei fatta. Mi vide un po' giù e capì al volo. Mise la mano nella tasca della giacca mi baciò e mi disse: "cosa credevi, io non ti lascio da sola ancora!"
E sorrise. E io mi innamorai ancora.

24 months about youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora