13. Tra Sogno e Realtà

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Ecco...si sta risvegliando,i miei sentimenti sono contrastanti,se da una parte sono felice di vederla riaprire gli occhi,dall'altra vorrei essere riuscito ad arrivare fino in fondo,ma vederla soccombere sotto la mia forza mi ha spaventato.
Sento i suoi lamenti,si tocca il collo dolorante,forse ho esagerato; si tira su con fatica,prende il lenzuolo per coprirsi,come per difendersi da me.
Mi guarda,forse anche lei é sorpresa di essere ancora viva;sembra un cucciolo spaventato,della donna tigre mangiauomini che n'é stato?
Provo quasi pena per lei,vorrei abbracciarla e dirle che va tutto bene,ma non lo merita;la rabbia é ancora tanta e non riesco neanche a parlarle,
lo fa lei per prima.
- Perdonami...so che ho sbagliato,ma non é come pensi,non ti ho mai tradito-
Io scuoto la testa in segno di disapprovazione.
- Te lo giuro,io ti amo...era solo una fantasia,non esiste nessun altro...era solo un modo di sentirmi libera di lasciarmi andare...ti prego credimi...
Matteo sei tu,sono io,le cose fra noi stavano andando così bene...perché avrei dovuto tradirti?-
-Ma che diavolo stai dicendo,io sono tuo marito mi chiamo Simone,ricordi?!-
- So che può sembrare strano ma é la verità...-
Lei incomincia a ricordare alcuni episodi che ho vissuto con lei,il discorso apparentemente senza senso,sembra avere una sua logica,oppure sta cercando di arrampicarsi sugli specchi,per uscire in qualche modo da questa situazione difficile,mi sento comunque ferito nell'orgoglio.
La amo e la odio nello stesso tempo,non riesco a non crederle,in fondo l'ho seguita e controllata senza scoprire niente,non ho visto nessuno accanto a lei.
- Lo sai che hai rischiato di morire questa sera vero?-
Lei annuisce con la testa.
- Non puoi pensare di cavartela così,meriti una punizione...-
Prendo dal mio cassetto una cravatta e le lego i polsi,lei non mi oppone resistenza, sembra pronta a tutto;la faccio girare e la lego vicino al letto;prendo i pantaloni da sopra la mia sedia e sfilo la cintura,mi metto dietro di lei pronto a colpire .
Davanti ai miei occhi ho l'immagine di lei insieme ad un altro e comincio a colpirla sulle natiche e sulle cosce,lei grida;continuo a colpirla sempre più forte accecato dalla rabbia
accompagno i miei colpi con insulti pesanti "puttana"..."maledetta"...,voglio ferirla nel corpo e nell'anima,voglio umiliarla...
Mano a mano sento la rabbia sbollire,la sento piangere,mi sento uno schifo...
Butto via la cintura e piango...le ho fatto male un'altra volta,la guardo...
il suo corpo tumefatto é come un pugno nello stomaco.
La slego,le chiedo perdono,la stringo a me,la bacio...lei ha il volto rigato dalle lacrime,non mi guarda,forse non mi vuole più...
-Perdonami Maira...perdonami...-
La lascio distesa sul letto mentre vado a prendere dell'acqua.
- Lasciami ti prego...fa male-
Ho perso la testa per la seconda volta questa sera,sono forse impazzito?
Sì impazzito per amore,nessuno oltre me deve toccarla,é solo mia.
La prendo in braccio e la porto in bagno,apro l'acqua fredda della doccia,cerco di darle un po'di sollievo, lei é appoggiata a me,fa fatica a stare in piedi e non smette di piangere ...sono diventato un mostro e non merito il suo amore.
Le avvolgo l'asciugamano intorno, la riprendo in braccio e la riporto a letto,la tengo stretta fra
le mie braccia finché non si addormenta.
Spero che riesca a perdonarmi e ad amarmi ancora,quello in fondo non ero io,non potrei mai farle del male...lei capirà che non ero io...ma il suo Matteo...

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