Primo giorno di scuola.

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Il sole splendeva raggiante nel cielo estivo.

L'aria è pura e libera,fissavo gli amori della mia vita.
Damon Salvatore aveva tra le braccia la nostra bambina di cinque anni,che rideva e saltellava sulle gambe del padre.

Era una situazione quasi ironica,sembrava uno scherzo del destino.

Il Damon di prima non si sarebbe mai immaginato di vivere un'esperienza simile,di avere una famiglia sulle quali contare.

"È proprio meravigliosa."disse mentre guardava la sua bambina dagli occhi celesti che li chiudeva quando vedeva la luce del sole e i suoi capelli volevano per il vento che entrava dalla finestra.

Non appena si incrociano gli sguardi dei due, lei si mette a ridere e abbraccia Damon con una dolcezza infinita.

Lily una figlia adorabile,piena di affetto e desiderosa di coccole.

È solo una tenera bambina che vive in un mondo pieno di ostacoli,ma sono sicura che lei riuscirà a superare tutto.

"Papà?"disse la bambina ad un certo punto.
Damon,allora guarda nuovamente la figlia.
"Che c'è tesoro?"risponde dolcemente.
"Mi racconti una storia?"chiese con occhi sognanti.
"Che tipo di storia vuoi ascoltare?"chiese quindi lui.
"La vostra storia d'amore..."disse Lily sicura guardando anche me.

Damon mi guarda e sorride.
"Certo amore, te la racconteremo."dissi e.
Io e Damon sorridemmo.

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9 anni prima...

"Stefan"urlò Bonnie andando verso di lui.
Sorrisi alla fantastica scena dei miei due migliori amici che si abbracciano.

Ammetto di aver provato qualcosa nei confronti di Stefan in estate,ma lui aveva occhi solo per Caroline Forbes, forse era ancora follemente innamorato di lei.

"Tu non mi abbracci?"disse Stefan guardandomi e sorridendo.
Lo fissai per qualche secondo e poi lo abbracciai.
"Mi sei mancato queste settimane."sussurrai al suo orecchio.
"Anche tu mia dolce Elena."sentii che rideva un pò e non feci altro che abbracciarlo ancora di più.
"Allora? Com'era New York?"chiese Bonnie.
"Prima che tu risponda,entriamo in classe. La professoressa non ci aspetta!"mi misi a ridere e mi incamminai verso la classe.
"Adesso non potrò dire più niente."sentii da dietro la voce di Stefan.
Mi girai,gli feci la linguaccia,mi girai e mi scontrai con una persona.
"Oh mio di..."appena realizzai chi fosse,mi interruppi.
"Ti perdono se mi chiedi scusa."disse quella voce petulante.
"Caroline,non lo farò mai."entrai in classe e mi sedetti.

"Dovresti essere più dolce con Caroline ,in fondo è quasi la ragazza del nostro migliore amico."sussurrò Bonnie per non farsi sentire dalla professoressa e dal resto della classe.
"Già."risposi sussurrando anche io.
"Tu mi dovrai dire prima o poi che hai,vero?"mi fissò.
Annuii e ritornai a seguire la lezione.

"Oh mio dio il professore è davvero seccante."disse Bonnie sedendosi al tavolo del ristorante.
"Vero,però io non seguivo la lezione."disse la solita voce petulante mentre guardava in modo sexy Stefan.
Stefan fece solamente un sorriso.
Roteai gli occhi e guardai Bonnie
"Lei doveva starci per forza?"indicai Caroline.
Bonnie non rispose e mi guardò male.
"La mia presenza ti urta?"mi guardò Caroline nervosa.
Prima che potessi rispondere Bonnie intervenne.
"Allora,ci racconti come hai trascorso le vacanze a New York,Stefan?"chiese Bonnie in panico.
"Forse vi dobbiamo raccontare come abbiamo trascorso le vacanze."mi guardò Caroline con il suo sguardo da gallina.
"Come?"guardai Stefan.
"Ecco,prima di partire ho tralasciato un piccolo particolare."
"Piccolo?"urlai e tutte le persone presenti nel ristorante ci fissarono.
"Stai dando spettacolo,andiamo fuori."disse Bonnie alzandosi accompagnata da noi.
"Ma che ti è preso?"mi chiese Bonnie.
Non risposi e guardai Caroline che rideva. In quel momento mi accorsi di essermi comportata veramente male nei confronti di Stefan.
"Scusatemi,continua Stefan."sorrisi.
"Sei sicura che non avrai altri attacchi isterici?"disse Caroline ridendo sotto i baffi.
"Per favore continua Stefan."disse Bonnie esausta.
"Si,è meglio. Allora sono andato a New York a trovare mio fratello e ho pensato di portare Caroline."disse Stefan sorridendo.
Rimasi immobile,non sapevo che dire e che fare. Non so per quale motivo,ma mi veniva da piangere. Stefan non ci aveva mai detto in due anni di avere un fratello maggiore che abita a New York e che dopo tanto tempo che non lo vedeva ha pensato di portarci Caroline e no me e Bonnie.
"Scherzi?"chiese Bonnie stupita.
"A quanto pare oggi sarà una giornata di litigate. Ci vediamo stasera Stefan."disse Caroline per poi allontanarsi.
"Ma cosa vi prende?"chiese Stefan nervoso.
"Tu hai un fratello e non ci dici niente?"Bonnie era sempre più stupita.
"Ecco,non parlo con lui da prima di conoscere voi due. Sapevo che abitava a New York e volevo incontrarlo,così sono andato alla ricerca di mio fratello,l'ho trovato e l'ho portato con me."disse Stefan confuso e nervoso.
"Non ti rendi conto,non è vero?"chiesi con le lacrime che minacciavano di uscire.
Non so perché,ma avevo così tanta voglia di piangere.
"Rendermi conto di cosa? Io mi aspettavo di dirvi questa cosa da tanto tempo e mi aspettavo pure di trovare le mie due migliori amiche contente per me,ora che ho ritrovato mio fratello."disse e poi se ne andò.
"Io vado a casa."dissi e me ne andai anche io.
Lasciai Bonnie da sola,ma in quel momento non mi importava. Sapevo solo che ero stata ferita dal mio amico.

Entrai in casa e vidi Jeremy con la sua nuova ragazza Anna che ridevano e scherzavano sul divano guardando la TV.
"Cosa vedete?"chiesi sorridendo,cercando di dimenticare tutto ciò che è appena successo.
"Non lo sappiamo."rispose Jeremy per poi baciare Anna.
Non li disturbai più e tornai in camera.
Ricevetti una chiamata da Bonnie,ma non risposi.
Alla seconda chiamata,decisi di rispondere.
"Ciao Bonnie..."risposi cercando di trattenere le lacrime.
"Come fa a non rendersi conto di ciò che ha fatto?"
"Forse perché Caroline gli sta facendo il lavaggio del cervello!"sapevo ciò che dicevo.
"Che vuoi dire?"
"Stefan se ne sarebbe accorto. Okay,sono felice che dopo anni abbia ritrovato suo fratello,ma non capisco perché lui in questi anni non mi abbia mai parlato di suo fratello. Insomma,stiamo parlando di suo fratello. Sangue del suo sangue,doveva dircelo. Ed è per questo che ho deciso di andare a casa sua e cercare di fargli rimuovere da quella testolina le parole di Caroline."ero decisa.
"Sono d'accordo. Io non posso venire perché ho da fare con mio padre. Ma tu mi farai sapere. Buona fortuna."riattaccò.

Mi andai a lavare e stetti un'oretta. Dopo essermi lavata,mi asciugai i capelli e li stirai. Dopo mi vestii e finalmente ero pronta ad affrontare Stefan.
Spero solo di convincerlo e fargli capire che razza di persona sia Caroline.
Io sono convintissima che sia stata lei a convincere Stefan che era meglio non dirci niente.
Me la farà pagare,nessuno mi mette contro i miei amici.

Pensando a come distruggere la vita di Caroline,all'improvviso mi trovai vicino la casa di Stefan.
Bussai e nessuno apriva.
Bussai una seconda volta e niente.
Decisi di bussare un ultima volta e se non mi avrebbe aperto,vuol dire che non c'era.
Bussai la terza volta e ancora nessuno apriva quella porta.
Mi voltai e iniziai ad andarmene,ma sentii la porta aprirsi,mi girai e vidi un ragazzo alto,bellissimo che mi guardava sorridendo.
Era davvero bellissimo.

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