La paziente,ha perso la memoria.

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"Emergenza 203. Il ragazzo ha bisogno di una medicazione immediata. La ragazza sta perdendo molto sangue."sentii qualcuno urlare mentre ero sdraiata sul lettino e venivo trasportata da qualche parte.
Vicino a me stava Damon.
"Damon..."cercai di allungare la mano.
"La paziente si è svegliata. Portarla in sala operatoria."urlò lo stesso uomo di prima.
"Damon..."cercai di dire con tutte le mie forze,ma poi di nuovo il buio.

Damon's pov.
Finalmente Elena aprii gli occhi e ci guardò in modo strano,come se non ci conoscesse.
"Elena..."dissi piangendo e gli stringevo la mano per dargli forza.
"Signori..."entrò il dottore.
"Come sta Elena Gilbert?"chiese Alaric molto preoccupato.
"La paziente,ha perso la memoria. Ha un'amnesia e questa amnesia può durare mesi o addirittura anni. Per aiutarla a ricordare,dovete cercare di fargli vedere dei ricordi,delle foto,dei posti che l'hanno colpita maggiormente."disse per poi andare verso Elena.
"Lei è il fidanzato?"mi chiese come se sapesse già la risposta.
"Si."dissi piangendo.
"Devo informarla che la paziente ha perso il bambino,mi dispiace."disse il dottore triste.
Iniziai a sbattere il pugno all'armadietto e Alaric,Stefan e Matt cercavano di calmarmi.
"Bambino?"Sussurrò Elena.
"Elena,io sono Damon,il tuo ragazzo. Ti ricordi di me?"chiesi piangendo.
Non rispose.
"È normale che non risponda adesso. Dite i vostri nomi con calma e lei se lo ricorderà.
"Ciao Elena,sono Bonnie. La tua migliore amica,ci conosciamo da quando avevamo tre anni."disse Bonnie piangendo.
"Bonnie..."disse Elena sorridendo.
"Si,sai chi sono?"Chiese Bonnie contenta.
"Si,sei Bonnie."sorrise Elena.
"È normale che ripeta i vostri nomi,così ha modo di ricordarseli."disse il dottore guardando tutti i presenti.
"Io sono Jeremy,tuo fratello."sorrise Jeremy e gli prese la mano.
"Jeremy..."iniziò a piangere.
"Perché piangi?"le chiese il dottore con calma.
"Non ricordo nulla..."rispose e continuò a piangere.
"Non posso sopportarlo."dissi per poi uscire dalla stanza.

Mi affacciai alla finestra e iniziai a piangere.
Dal riflesso della finestra vidi Stefan.
"Non ho perso solo mio figlio, ma ho perso pure la ragazza che amo."mi girai verso di lui.
"Ha detto il dottore che l'amnesia è temporanea. Dobbiamo solo aiutarla a ricordare. Portiamola a scuola,al cimitero,a casa nostra. Chiediamo ai proprietari della casa vecchia di Elena se può entrare in modo che ci possa aiutare a far ricordare qualcosa a Elena."mi abbracciò.
"È tutta colpa mia. Appena mi ha detto che era incita l'ho guardata e non sono stato attento alla strada. Meritavo io di stare in quel modo,no lei."mi staccai dall'abbraccio e andai vicino la stanza e la vidi dalla finestra.
"Non potevi saperlo, Damon. Appena hai ricevuto quella notizia di certo non potevi restare a guardare la strada. Te l'ha detto in un momento meno opportuno. Non è colpa tua"disse Stefan certo.
"Non dare la colpa a Elena!"lo guardai e poi guardai di nuovo Elena che cercava di memorizzare i nomi di tutti noi.
"Non sto dando la colpa a Elena e nemmeno a te. Non è colpa di nessuno se è avvenuto questo incidente."mi mise una mano sulla spalla.
"Appena si ricorderà,mi odierà perché le ho fatto perdere il nostro bambino."mi girai verso Stefan.
"L'ha perderò comunque."dissi per poi entrare nella stanza.
"Damon..."disse Elena sorridendo.
"Si,sono Damon."sorrisi.
"Mi hanno detto che tu sei il mio ragazzo e che ti amo tanto."sorrise ancora.
Annuì e iniziai a piangere. Mi asciugò le lacrime e sorrise.
Mi girai verso gli altri e vidi che stavano piangendo.
"Mi dispiace Elena."dissi piangendo.
"Per cosa,Damon?"chiese confusa.
"Per averti fatto..."mi interruppe il dottore.
"Non fargli ricordare cose negative,ma positive."disse il dottore e mi mise la mano sulla spalla incoraggiandomi.
"Ce la farà signor Salvatore,ci vuole solo pazienza."sorrise e poi uscii dalla stanza.
"Vado a parlare un attimo con il dottore."disse Alaric per poi uscire dalla stanza.
"Ti lasciamo solo con lei."disse Jo e uscii con tutti gli altri.
Sorrisi e gli accarezzai i capelli.
"Eravamo molto innamorati?"chiese sorridendo.
"Molto. Spesso litigavamo,ma facevamo sempre pace,perché ci amiamo. E come abbiamo sempre detto,l'amore è più forte di qualsiasi altra cosa al mondo."sorrisi e mi scese una lacrima.
Lei sorrise e dopo un pò si addormentò.
Uscii dalla stanza e mi asciugai le lacrime.
"Fatti forza Damon. Ci riuscirai."disse Bonnie per poi abbracciarmi.
"Mi ha detto il dottore che Elena può uscire anche domani mattina."disse Alaric per poi guardare Elena attraverso la finestra.
Annuii,stavo per entrare ma venni fermato da Jeremy.
"Damon,non fartene una colpa. Non è per niente colpa tua."disse per poi abbracciarmi.
Annuì e entrai in camera.

Erano le tre e mezza di notte e non riuscivo a dormire,non ci riuscivo sapendo che la mia ragazza stava in un ospedale e non ricordava niente.

Uscii dalla stanza e vidi Jeremy e Bonnie che dormivano sulle sedie.
Mi sedetti affianco a loro e guardai Elena dalla finestra.
"Ahi."sentii un gemito di dolore provenire da Bonnie.
"Queste sedie sono scomode,potevate andare a casa. Sto io qua con Elena."sorrisi.
"Jeremy voleva rimanere e non volevo lasciarlo da solo."disse e dopo un pò Jeremy si svegliò.
"Vado a prendermi un caffè. Voi lo volete?"chiesi.
Dissero no tutti e due.
"State attenti ad Elena."dissi e mi allontanai da loro.

Stavo vicino alla macchinetta e aspettavo che il caffè fosse pronto.
"Mamma,dov'è papà?"sentii dire da un bambino.
"Papà sta riposando in quella camera."disse la mamma del bambino piangendo.
"Ma sta dormendo da due anni ormai mamma."disse il bambino triste.
"Lo so,ma era molto stanco e ha bisogno di dormire così tanto."disse la signora ancora piangendo.
Mi scese una lacrima,presi il caffè e ritornai da Elena.

Erano le nove e mezza,ma ancora nessun dottore entrava nella stanza per dirmi che poteva uscire.
"Stai calmo Damon."disse Bonnie accarezzandomi la mano.
"Come posso stare calmo Bonnie? La mia ragazza non ricorda niente e nessun dottore viene per dirci che possiamo andare. Non voglio stare un giorno di più in questo ospedale. C'è solo tanta sofferenza."dissi convinto.
"Lo so,abbi pazienza."disse Jeremy fissando Elena.
Non risposi e finalmente arrivò il medico.
"Potete andare."sorrise.
"Grazie di tutto dottore."dissi porgendogli la mano e gliela strinsi.
"Di niente figlio."disse e si allontanò.
Aiutai Elena ad alzarsi e finalmente tornammo a casa.

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