Autunno

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Quella mattina di ottobre il cielo era di una tonalità più scura  dell'argento. Grandi nuvoloni carichi di pioggia promettevano brutto tempo e Allison si ricordò di aver dimenticato l'ombrello a casa. In  Inghilterra il tempo poteva riassumersi in una parola: imprevedibile. Un  attimo prima il sole splendeva e l'aria era afosa e un attimo dopo  pioveva a catinelle.
  La ragazza guardò l'orologio e imprecò piano. Era in ritardo e le dava fastidio far aspettare le persone, ma Ben avrebbe capito dato che due volte su tre arrivava a scuola con il fiatone per la corsa appena fatta.
  Era la prima settimana di ottobre e lei rischiava già di fare tardi a lezione. La strada era poco affollata per fortuna, la attraversò veloce e fece una piccola corsa per arrivare al cancello dell'imponente istituto. Ragazzi e ragazze sfrecciavano da tutte le parti e riuscì a schivare un gruppo di ragazze sghignazzanti dirette anche loro all'entrata.
  Ben l'aspettava davanti all'entrata, affiancato da un gruppo di ragazze che continuavano a sorridergli e parlare ad alta voce.
  Allison abbassò lo sguardo pensando che Ben le avesse conosciute a qualche festa e arrivò  davanti al gruppo.

  "Allora per stasera.." stava dicendo una di loro a Ben. La  ragazza lo chiamò e Allison alzò lo sguardo, felice di constatare che lui la stava guardando, ignorando la bionda che, scocciata, girò i  tacchi e se ne andò seguita dalle altre tre ragazze.

  "Alli, sei in ritardo" brontolò, un attimo prima di abbracciarla.
Lei si staccò appena e sbuffò con un mezzo sorriso sulle labbra. "Se dovessi elencarti io tutte le volte che ti ho aspettato.."
Ben con il sorriso sulle labbra le mise un braccio sulle spalle. "Hai sentito di cosa parlavo con quelle ragazze prima?" le chiese con disinvoltura.
Lei pensò a ciò che aveva detto la bionda e annuì lentamente in risposta.
"Stasera c'è una festa."
"Okay, perché me lo stai dicendo?" gli chiese Allison. Lui sapeva che non partecipava volentieri alle feste. A inizio settembre c'era stata l'ultima a cui Ben era andato, qualcosa a tema hawaiano riguardante la fine dell'estate. Anche se voleva restare a casa insieme a lei, Alli lo incitò ad andare e divertirsi.

"Mi chiedevo se avessi voglia di venirci insieme a me.."
"Ben.." iniziò lei in tono pregante.
"No Allison, non cominciare" la interruppe. "Non vieni più da nessuna parte, ti stai  chiudendo in te stessa." Aveva voglia di cancellargli dal viso quell'espressione triste, assicurandogli che sarebbe venuta volentieri, ma non poteva.
Non avrebbe commesso lo stesso errore.
Si staccò dalla calda presa dell'amico e proseguì ignorando le sue parole.
"Alli" la chiamò. Ormai dentro doveva cercare l'aula di astronomia da sola, visto che Ben aveva storia alla prima ora. Inoltre voleva abbandonare quel discorso.
Ma lui la raggiunse e la fermò con una mano sulla spalla. "Mi stai ascoltando? Non succederà più qualsiasi cosa sia successa all'altra" sussurrò serio, riferendosi alla festa dell'anno prima. Lei non gli aveva mai raccontato come effettivamente erano andate le cose, solo che si era sentita male e non avrebbe più voluto ripetere quell'esperienza. "Ci sarò io."
"No, non..", ma lui le posò una mano sulla guancia interrompendola. C'era sempre stata quella stretta intimità fra loro e il suo tocco la calmo un po'.  "Pensaci, non chiedo altro." Poi si allontanò lentamente, salutandola.
Alli percorse il lungo corridoio e passò davanti a parecchie aule, prima di trovare la sua. Lesse i nomi dei suoi nuovi compagni di corso, scritti su un foglio appeso ad un'anta della porta. Aveva cambiato corso e aveva lasciato lo scorbutico professore di chimica, che dopo tre lunghi anni di assurdi compiti in classe aveva lasciato, e tra fisica e astronomia aveva scelto quest'ultima.

Allison guardò l'orologio al polso: era  decisamente in ritardo e i banchi erano tutti occupati da ragazzi che chiacchieravano fra di loro. Entrò in aula notando che il professore si stava già sistemando alla cattedra e si fermò davanti a un banco nelle ultime file, dove era seduta una ragazza mora.
"Scusa è occupato?" le chiese Allison esitante, mentre la ragazza alzava lo sguardo.
"Nono" le rispose gentilmente. "Sono Kristin, ma chiamami pure Kris" si presentò, mentre Allison prese posto.
"Allison."
Il prof, un uomo calvo e, alla prima occhiata, stravagante, si alzò dalla sedia sistemandosi la cravatta a scacchi bianchi e neri e si diresse a chiudere la porta. Allison parve di vedere la compagna accennare un  sorriso divertito, forse per lo strano abbigliamento del professore, forse per il fatto che anche altri ragazzi davanti a noi stavano commentando lo strano look dell'uomo.
"Ragazzi" irruppe il professore con aria stanca e fin troppo gentile per il vocìo generale. "Oggi assegnerò un compito per la prossima volta che dovrete svolgere a coppie di due o tre" annunciò poi, scarabocchiando qualcosa alla lavagna.
Le prese il panico quando metabolizzò cos'aveva appena detto il professore.
"Questo vi aiuterà anche a conoscervi meglio fra di voi e sarà meglio che vi impegnerete gruppo per gruppo, perchè saranno frequenti queste assegnazioni per casa" continuò, mentre nell'aula calò il silenzio e Allison ricopiò ciò che aveva appena scritto riguardo alle stelle da osservare in cielo.

Kristin le parlò, ma Alli non capì, così si voltò con aria assente verso di lei.
"Possiamo farlo insieme noi" le ripetè. Il compito era da svolgere a gruppi appunto, perciò l'unica opzione era svolgerlo con lei.
  "Certo" le rispose Alli voltandosi verso il resto della classe e soffermandosi sui gruppi che si stavano creando. Ormai erano quasi tutti formati: chi discuteva come procedere, chi si lamentava.

In quell'istante la porta si aprì ed entrò un ragazzo ansimante. Era alto, con i capelli castani che gli ricadevano in fronte e con il tipico portamento da ragazzo sicuro di sé. Si scusò velocemente sorridendo al prof, che, in risposta, borbottò qualcosa che la ragazza non comprese e fece segno al ragazzo di  accomodarsi nell'unico posto rimasto al fondo dell'aula, di fianco a Kristin.
  Appena superò il banco delle due ragazze, Allison prestò attenzione a parti del suo corpo che trovava sorprendentemente attraenti.
  Da quando prestava attenzione ai ragazzi?
  Quei pensieri andarono dissolversi quando Kristin le chiese del ragazzo appena entrato. "Penso proprio saremo in tre a questo punto" spiegò facendo spallucce.
  Alli con la coda dell'occhio lo vide accomodarsi accanto al loro banco, senza prendersi la briga di uscire il quaderno.
  "Ehi" esordì Kristin, girandosi verso di lui. "Io e la mia compagna", e nel dirlo accennò col capo ad Alli che si girò appena verso il ragazzo "ci chiedevamo se potessi unirti al nostro gruppo visto che siamo solo in due."
  Lui si voltò studiando prima lei e poi Allison e  accennò un sorriso imbarazzato. "Forse dovrei sapere a cosa ti riferisci."
  "Ah." Era entrato in ritardo e non sapeva del compito.

Intanto il professore aveva ripreso a parlare e l'unico brusio veniva da noi. La ragazza stava per farglielo notare, quando la compagna iniziò nuovamente a parlare e venne sorpresa da quest'ultimo che si fermò e tossì: "Signorina.." 
  "Stevenson" gli accennò lei, rispondendo alla domanda inespressa del prof.
  "Signorina Stevenson, potrebbe girarsi verso la lavagna e seguire la lezione?" Poi rivolse il suo sguardo ad Allison. "Così come la sua compagna e l'altro ragazzo entrati in ritardo."
  Allison volle sprofondare in quel momento: si era già fatta notare dall'insegnante e dalla classe. Come una che disturbava poi. Cosa assurda per il semplice fatto che già parlava poco di suo, figuriamoci con compagni che non conosceva.

La lezione continuò senza altri intoppi, le due ragazze si scambiarono silenziosamente i rispettivi numeri di cellulare per organizzarsi e quando suonò la campanella fu come una benedizione.
  Allison si alzò seguita da Kristin, ma il ragazzo bloccò loro la strada, sistemandosi davanti al banco. "A proposito di prima.." cominciò, così quest'ultima si presentò e subito dopo anche il ragazzo di nome Alex, che seguì la breve spiegazione del compito da quest'ultima. Allison non aprì bocca e aveva paura di dare già l'impressione della stupida. Aveva paura di non sapere come comportarsi in circostanze per gli altri normali, senza Ben affianco.

"Ci sto, quindi come ci organizziamo?" la riscosse dai suoi pensieri il ragazzo.
Kristin assunse un'aria pensosa. "Il prof ha detto che nel weekend dovrebbe esserci bel tempo.. Ma forse è meglio se ci vediamo prima no?"
  Alex annuì e spostò lo sguardo su quello di Alli. "Domani da Costa, magari? Reggo solo il loro di caffè."
  "Alle quattro" decretò Kristin incamminandosi verso la porta.
Allison afferrò allora il cappotto, ma si bloccò sentendo la voce del ragazzo alle sue spalle.
  "Non mi hai detto il tuo nome" le fece notare con voce allegra.
  "Allison" rispose lei ancora di spalle.
Lui la superò e si girò con un sorriso sulle labbra. "Beh, piacere Allison - entrata in ritardo."
  Arrossì. "Anche tu sei..", fece di rimando senza pensarci, "entrato in ritardo" finì a bassa voce. Era così abituata a battibeccare con Ben sul fatto del l'orario che non si era resa conto di averlo fatto notare ad un altro ragazzo.

Fa finta di niente, non hai mica detto niente di male, si auto convinse.

Intanto lui, già sorridente, allargò il sorriso e Allison arrossì, a sua volta, ulteriormente. "
"Abbiamo già trovato una cosa in comune, eh?" ammicò lui, rendendo ancora più imbarazzante la situazione. Subito dopo si voltò e alzando una mano le urlò: "A domani!" Dopodiché si confuse con la folla di studenti, rendendo la ragazza ancora più tesa per il giorno seguente. Le parole di Alex le risuonarono nella mente, mentre si dirigeva all'aula successiva.





•Spazio autrice•

Ecco il primo capitolo della storia che sto scrivendo. Al più presto uscirà il secondo, ma mi farebbe piacere se mi diceste cosa ne pensate!

Grazie e a prestoo

Tutto ciò che sei per meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora