1 capitolo

266 34 17
                                    

Infilo la chiave nella vecchia serratura e apro la porta. Controllo per sicurezza la casella postale come ogni sera da circa sei mesi. Si, sono già passati sei mesi da quando ho mandato la lettera di ammissione per high school a New York. La Brennan High School , sembra essere considerata la migliore scuola in America e i miei voti a scuola sono tali da poter far parte di un istituto di così alta formalità.
"Mamma sono a casa" dico, sperando in un "ciao" o un "bentornata amore" ma come ogni notte nessuna risposta. Sicuramente sarà in centro o in qualche birreria o localini a  girovagare ubriaca, aggiungendo qualche altro conto da pagare alla lista che oramai ci sovrasta.
Lei è fatta così, non è mai presente a casa e quando rimane è accompagnata da uomini trovati nella birreria qui affianco.
A volte capita che di notte mi alzi per bere un bicchiere d'acqua ed è una seccatura ritrovarsi in casa uomini mezzi svestiti. Per un periodo di tempo ritornava a casa sola, in seguito ad un brutto episodio: di notte un signore sulla cinquantina d'anni si infiltrò nella mia camera con intenzioni non piacevoli. A salvarmi fù la nonna che si accorse di tutto e chiamò la polizia. Fù un trauma pazzesco, infatti da quella notte io e mia nonna ci chiudiamo in camera per riservarci queste sgradite visite notturne.
La vita di mamma é cambiata parecchio  da quando papà se n'è andato a Los Angeles per una brillante proposta di lavoro, da allora la sua vita procede in questo imbarazzante modo. Non sa darsi un nuovo inizio, ricominciare, non essere più sottomessa dall'alcool, e pensare a me.
Sarò egoista ma il rapporto tra me e mia madre, non è dei migliori. È gia tanto se mi degna di un "ciao" e mi manca la mia mamma, stare fra le sue braccia e sentire quell'affetto materno di cui non ho molti ricordi. Ma io la amo a prescindere da tutto ciò che combina...alla fine è sempre la mia mamma.
In passato le ho proposto piu volte di costruirci una nuova vita insieme negli USA ma lei pensa che è solo un modo per scappare dai problemi e non crede in un domani diverso dal presente.
La nonna è già a letto da chissá quanto. Per lei ogni sera è identica a quella precedente, la solita serie tv, il solito divano e la solita tazza di tè. Per fortuna c'è lei nei giorni-no, quando mi manca il periodo trascorso con i miei genitori, i bellissimi momenti passati insieme come una famiglia ma di questo ho solo i ricordi.
Attraverso il corridoio in silenzio per non svegliarla e raggiungo la mia stanza. Non indosso il pigiama e mi infilo sotto il mio caldo piumone che ogni notte mi protegge dai dilemmi che mi vincolano ogni giorno.
Rivolgo lo sguardo verso la finestra e osservo il cielo più nuvoloso che mai. È strano dato che siamo ad Agosto ma qui a Londra una giornata soleggiata o una notte stellata è di raro passaggio. Nessun rumore, nessuna voce, neanche dei passi, forse qualche auto di qualche ubriaco che passa, ma comunque a quest'ora Londra dorme.
Sono sola, e la notte é mia, anche se mi piacerebbe condividere questo silenzio con i miei migliori amici: Mia e Dylan.
Magari in questo momento staremmo guardando un bel film romantico. Già immagino Mia che piange per il finale commovente e Dylan che cerca di non vomitare la cena per il troppo romanticismo.
Magari dopo il film andremmo sul terrazzo per guardare le nuvole di Londra e ridere per tutta la serata fino ad addormentarci.
Ho bisogno di questa spensieratezza, ho bisogno di una serata amici-e-pizza.
Decido che chiamerò domani Mia e Dylan così da vederci. Non vedo l'ora.
Siamo stati amici fin dai primi anni della high school. (Si, la "high school" qui a Londra.)  Ricordo ancora il mio ingresso.
Ero abbastanza buffa con quel vestitino giallo canarino e i capelli perfettamente piastrati all'assemblea di benvenuto. Mia madre insisteva tanto a farmelo indossare che dovetti accontentarla e mio padre diceva che ero favolosa ma sapevo che mentiva.
"Jessicah Mills" annunciava la preside al microfono. Sentivo gli occhi di tutti puntati su di me e avevo la guancie che andavano a fuoco, così mi affrettai a salire sul palco e nascondermi dietro una mia compagna di classe poco più alta di me. Vedevo da lontano i miei genitori seduti, mia madre quasi scoppiava a piangere per l'emozione e papá che mi guardava con occhi pieni di orgoglio.
Mia era abbastanza sfrontata davanti alla marea di gente, e non si preoccupava delle occhiate altrui mentre Dylan era  timido, insicuro e si sistemò vicino a me. Durante la ricreazione del primo giorno di scuola Mia si avvicinò e iniziammo a parlare molto, e così fù con Dylan. Così con il passare degli anni siamo diventati molto affiatati l'uno all'altro.
Anche loro hanno fatto richiesta per la Brennan High School  a New York e hanno già avuto la conferma di trasferimento.
Abbiamo deciso tutti e tre insieme di evadere da questa città e costruirci una nuova vita negli USA. Dylan non ha avuto nessun dubbio sul fatto di lasciare il paese, dopo la morte dei suoi genitori è solo ed è felice di avere accanto me e Mia. Lei invece ha avuto qualche discussione con i suoi, ma ha uscito fuori la storia del "sará un nuova esperienza, ed è una buona opportunitá per la mia futura carriera come gionalista" e a quel punto come si faceva a dirle di no.
Se avrò quella dannata lettera saremo per sempre inseparabili e loro sono le persone che voglio presenti nel mio domani.
Rielaboro la stressante serata, e ancora penso alla vergogna e l'imbarazzo che ho provato quando a lavoro ho rovesciato accidentalmente il piatto sul vestito elegante di una nobile signora. Ha iniziato a sgignazzare ma nessuno le dava ascolto perché erano tutti occupati a ridere del suo abito rosa macchiato. Ogni giornata va così, piatti da lavare, clienti insoddisfatti, e una misera paga che però ci aiuta a fine mese. Sono stanca di questo, appoggio la testa sul cuscino e cerco di prendere sonno. Sogno una brillante università, i miei amici e una famiglia migliore.

8:00
La sveglia suona, i Coldplay entrano nelle mie orecchie e la luce penetra dalla finestra. Mi rivolto nel piumone, apro gli occhi, mi abituo alla luce e cerco di alzarmi.
Prendo il cellulare e digito il numero di Mia.
Dopo pochi squilli "Pronto?"risponde la voce assonnata.
"Mia, sono Jess" le dico a bassa voce. "Jess, cosa vuoi? Sono le 8 e mezza ed è domenica" mi rimprovera. " Si, lo so dormigliona per questo alza il tuo bel culo e vediamoci tra un'ora da Starbucks"
la avviso. " Vabene, tra un ora sono lì".
"Dimenticavo, avvisa anche Dylan. È una riunione di amici. Dopo vi racconto!!" mi affretto a dire entusiasta. "Ok, a tra poco".
Chiudo la chiamata e mi decido ad abbandonare il mio piumone. Filo in bagno e dopo circa mezz'ora sono truccata e vestita decentemente.
Per fortuna che oggi è domenica e ho la giornata libera.
Prendo la giacca, la mia borsa ed esco dalla stanza. "Buongiorno mattiniera" mi saluta la nonna con un bacio.
"Buongiorno nonna.Oggi esco e torno per mezzogiorno. Fammi trovare qualcosa di buono da mangiare insomma,oggi è domenica, é una regola mangiare "le lasagne della nonna" " ridiamo insieme
Esco di casa e mi meraviglio della splendida giornata di sole, credo di aver sbagliato a prendere la giacca ma non si sa mai. Arrivo davanti a Starbucks con 10 minuti di anticipo.
È parecchio affollato ma decido di entrare prima che tutti i tavoli vengano occupati. L'odore del caffè è veramente intenso e i croissant che intravedo dietro il bancone mi fanno venire l'acquolina.
Dopo un quarto d'ora abbondante la porta si apre e i miei due migliori amici si avvicinano al nostro tavolo. Mia é davvero splendida, sempre con il suo sorriso contagioso e gli occhi truccati perfettamente. Ha una bellezza mediterranea mentre Dylan é sempre il solito Dylan. La solita faccia buffa, i soliti jeans, la solita t-shirt la solita camminata da so-tutto-io.
Mi fa sorridere.

N/A: ho aggiunto parecchie parti al primo capitolo..entro domani sera cerco di aggiornare!!
Se vi interessa lasciate un commento ❤❤❤
-Mary

Oltre me e teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora