2 capitolo

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"Ciao splendore" esagera Mia venendomi ad abbracciare.
"Buongiorno signorina Jessicah" ironizza Dylan.
"Buongiorno" rispondo divertita
Chiamiamo la cameriera, ordino il caffè e un muffin al cioccolato, mentre Mia e Dylan, come al solito, cappuccino e brioches. Mentre arriva la colazione continuiamo a ridere della figuraccia che ha fatto Dylan con la cameriera "sexy" che ci ha serviti. Aveva dei lunghissimi capelli biondi, la carnagione chiarissima e gli occhi azzurri, probabilmente era di un altra nazione.
Sappiamo che Dylan è un tipo stupido però poteva evitare di invitarla a cena. Lei ci ha pensato un po sù e alla fine gli ha detto esplicitamente:"Grazie, ma sono fidanzata, magari in un altra vita" e gli ha fatto l'occhiolino prima di andarsene.
Dylan é il tipo -oggi-si-domani-no. Cambia ragazza ogni giorno, non si sa come fa ma fa sempre colpo sulle donne, forse sono le sue fossette oppure la sua sfacciataggine. Questa volta però boom, un buco nell'acqua.
"Stai perdendo colpi" gli dico ridendo e lui mi rivolge un occhiataccia. Il cameriere maschio ci porta l'ordinazione e mi serve il caffè caldo. È buonissimo, ed è ancora più buono perché è bollente. Di solito non faccio mai colazione, perché vado di fretta o non ho molta fame però è piacevole farla con i miei amici. Forse, un giorno, quando saremo a New York faremo colazione ogni giorno prima di andare a lezione.
"Allora" comincia Mia" abbiamo trovato la casa, é abbastanza grande. Ha un salotto, una cucina, un bagno grandissimo e due stanze da letto!! È perfetta per noi tre" racconta.
"Aspetta, frena. Io devo ancora ricevere la lettera. Voi avete già una risposta, io non so ancora nulla" le dico.
"Jess, dai, tranquilla, sarai sicuramente presa. Hai un buon rendimento scolastico, non possono perdere l'occasione di avere una studentessa modello come te. Arriverà presto!!" Mi incoraggia Dylan.
Forse ha ragione, forse dovrei essere positiva, la lettera arriverà, forse è solo un ritardo di posta. "Probabilmente hai ragione Dylan! Passeremo quest'anno scolastico tutti e tre insieme, in quella casa, passando i pomeriggi a studiare e le serate a divertirci" lui mi sorride prendendo un pezzo della sua brioches.
Rimaniamo un po in silenzio, gustandoci la nostra colazione in pace e osservando dai vetri di Starbucks la incredibile quantità di gente e turisti che passeggiano per Londra.
Mia rompe il silenzio:"cosa volevi chiederci?" Si riferisce alla telefonata di questa mattina.
"Vi va di organizzare una serata, io, te e Dylan. Possiamo stare a casa mia, in terrazza con i piumoni. Guarderemo le stelle, e mangeremo pizza fino a vomitare"
Mia fa un gridolino di gioia mentre Dylan propone"Per una volta potremmo invitare altra gente,aggiungere qualche bibita alcolica alla festa e rimanere svegli fino all'alba"
Mia sembra in disaccordo.
"Non so" rispondo secca. Io e Mia ci scambiamo uno sguardo d'intesa non-c'è-nulla-da-fare.
Potrebbe accadare di tutto, e se qualcuno si sente male?e se Dylan invita una delle sue "amichette", una di quelle che da spettacolo?e se mia madre si accodasse alla festa con qualcuno dei suoi corteggiatori, farei una figura imbarazzante. Meglio di no, é molto meglio bere coca cola e avere intorno gente sobria. Cambiamo discorso e continuiamo a fare progetti e discutere di chi avrà la fortuna di dormire nel letto singolo nella nuova casa a NY. Spero non mi tocchi dormire nel letto matrimoniale con Dylan, si, é il mio migliore amico ma sa essere davvero irritante. Gli voglio bene ma sarebbe troppo imbarazzante dormire con lui nello stesso letto. Al contrario penso che a Mia non dispiaccia così tanto, anche perché penso che in fondo lei prova qualcosa per lui ma non lo da a vedere.
Ci alziamo dal nostro tavolo e andiamo a pagare il conto. Usciamo da Starbucks e dopo che Mia insiste così tanto, decidiamo di accompagnarla da H&M perché deve acquistare una t-shirt che aveva già adocchiato in vetrina gioni fa. Dylan sbuffa, e vorrei sbuffare anch'io ma non lo faccio per non offendere Mia che sembra elettrizzata all'idea di andare a fare shopping. Entriamo nel negozio e Mia va diretta al reparto donna, e io la seguo mentre Dylan si allontana un po.
La maglietta é carina, ma non è niente di che, io preferisco la roba più semplice. Niente strass e pailette per me."Dai, vado a provarla. Vieni con me così mi dai un consiglio" dice Mia contentissima. Le sta a pennello, é perfetta, in fondo lei ha un fisico perfetto. Se la indossassi io sembrei un panda che cerca di essere carina.
Il mio telefono vibra. È Dylan.
"Ma che cavolo?" dico sorpresa.
"Raggiungimi nel reparto uomo, ho indossato un pantalone, sono indeciso se prenderlo o meno e ho bisogno di un cosiglio femminile" mi chiede. "Sto venendo" riattacco e mi dirigo verso i camerini maschili.
Dylan è in piedi e indossa un pantalone scuro. Si atteggia davanti allo specchio cercando di capire se gli sta bene. "Bhe?!" esclama. "É carino, dai. Ma è troppo stretto" gli dico
"Infatti, mi stringe la vita. Mi andresti a prendere la taglia più grande. Grazie" mi chiede con lo sguardo dolce. Sbuffo e vago per metà negozio per trovare quel pantalone e arrosisco ogni volta che un ragazzo mi osserva in questo reparto. Per fortuna è domenica mattina e H&M non è molto affollato a quest'ora.
Torno nei camerini e Dylan si è sicuramente chiuso dentro. Instintivamente apro la porta dove ricordo di averlo visto l'ultima volta. La porta si apre e un ragazzo alto e moro senza maglietta si fionda davanti a me. Le mie guancie vanno in ebollizione. Per fortuna che indossa i jeans. Mi scruta con quegli occhi verdi e mi blocco completamente.
"Jess, li hai presi?" mi riporta sulla terra Dylan. "Sssi"balbetto.
"Scusami davvero, ho sbagliato camerino, mi dispiace" distolgo lo sguardo per evitargli di continuare a fissarmi. Grazie Jess, sei un genio! La tua sbadataggine colpisce ancora. "Non ti preoccupare" dice il tizio sfoggiando un sorriso perfetto che mio dio. Ha un accento diverso dal nostro, forse è solo un turista. Jess, non ti illudere di poterlo rivedere in giro
"Jess allora?" si lamenta Dylan.
"Si sono qui fuori" Dylan esce e non mi stupisco di vederlo in boxer, ma quanto è prevedibile? Forse sperava di poter attirare l'attenzione di qualche commessa da aggiungere alla lista delle sue conquiste.
Li indossa e decide di comprarli. Usciamo finalmente da H&M e sono già le 11:45. È ora di tornare a casa. Saluto i miei amici e imbocco la strada per tornare a casa.
Arrivo davanti alla porta e già sento l'odore delle lasagne. Amo la mia nonna. Prendo le chiavi dalla borsa, alzo lo sguardo e come mio solito.. Le mie chiavi quasi cadono e mi compare uno stupido sorriso in viso. La buca delle lettere é piena. C'è una lettera, okey potrebbe essere qualsiasi cosa, un altra bolletta, o un altro avvertimento per l'abuso di alcool di mamma. Ma niente di questo impedisce di pensare all'unica lettera che aspetto da tanto. La mia lettera. Chiudo gli occhi e infilo la mano nella buca e prendo la busta. Qualcosa mi dice che è una cosa buona. Incrocio le dita e apro gli occhi che si dirigono in alto a sinistra dove c'è il nome del mittente.
La lettera arriva da New York. Quasi ho un tuffo al cuore quando leggo:"Brennan High School"
La mia lettera è arrivata. È la mia opportunità!!

N/A: Oggi doppio aggiornamento. Mi sto appassionando davvero a questa storia. Se vi piace mi raccomando lasciate un commento o un voto.
Buona serata. Ci sentiamo domani ❤❤
(Mi raccomando andate a rileggere il primo capitolo al quale ho apportato parecchie modifiche)
-Mary

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