Il Potere dell'Alpha

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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Storia scritta in collaborazione e con la supervisione di Beatrice Cannata

-Che cosa succede...- esclamò Lucy guardandosi attorno, completamente circondata da una candida e soffusa luce .

Camminò per ciò che le parvero ore, urlando a squarciagola nel vano tentativo che qualcuno la ascoltasse e le spiegasse ciò che stava succedendo.

-uffa... ma dove sono?- bofonchiò tra sé e sé con aria afflitta.

Dopo alcuni istanti si bloccò, tentò di far mente locale sull'ultima cosa che ricordava e le venne in mente il momento in cui venne lanciata giù nel precipizio, con il vento che le fendeva la faccia e con gli occhi ben chiusi.

-Quindi... sono morta...- pensò tristemente.

Rassegnata all'idea di esser passata a miglior vita si gettò a terra, si distese sulla schiena e rimase a guardare verso l'alto, nell'attesa che qualcosa accadesse.

D'un tratto Lucy sobbalzò, un forte raggio di luce si fece largo in quella strana dimensione, come i primi raggi del sole del mattino che fendono un denso banco di nebbia; si incamminò lentamente verso quel caldo fascio di luce e dopo aver percorso alcuni metri, si bloccò e il viso iniziò lentamente a rigarsi di lacrime.

-No...Nonno..- sibilò con le mani sulla bocca, osservando in lontananza il piccolo vecchietto baffuto che le si era palesato davanti.

-Ciao Lucy...- replicò il vecchio rivolgendole un grosso sorriso.

Lucy gli corse in contro per abbracciarlo, ma fu inutile.

-Cosa è successo nonno?! Perché non riesco a toccarti?- esclamò Lucy tentando di afferrarlo.

-Lascia stare mia cara, non puoi fare nulla per me, sono morto- replicò mestamente.

-No... non è vero.. stai mentendo, chi ha potuto farti una cosa del genere?- chiese Lucy incredula.

-Quei tipi che abbiamo affrontato sulla vetta della montagna, erano solo degli scagnozzi di Acnologia, è stato lui ad uccidermi, dopo che ha cercato di prendere informazioni su di te- disse Makarov abbassando lo sguardo.

- Quindi sei morto per colpa mia?- sibilò Lucy.

Makarov si avvicinò verso di lei, cercò il suo sguardo e le rivolse un grande sorriso.

-Mia cara ragazza, tu sei stata la gioia più grande della mia vita, non darti alcuna colpa, se avessi dovuto sacrificare la mia vita, sono contento che sia successo per proteggerti- disse Makarov, porgendo la mano intangibile sopra quelle di Lucy.

-Io... sono contenta di averti avuto al mio fianco, ma adesso che ne sarà di me?- chiese Lucy preoccupata.

-Non so cosa accadrà, il mio tempo è finito, ma il tuo è ancora tutto da scrivere- replicò Makarov.

-Quindi... non sono morta!?- chiese Lucy accigliata.

-No mia cara, ti ho condotto fin qui con l'ultima goccia di potere che avevo per metterti in guardia da Acnologia, d'ora in avanti ti darà una caccia serrata, perciò ti aspettano tempi duri-

-Capisco... Ma come ho fatto a salvarmi? L'ultima cosa che ricordo è che stavo precipitando dalla montagna...-

-Mph, bè quando ti sveglierai ti sarà tutto più chiaro- rispose Makarov sorridendo.

All'improvviso l'intera stanza iniziò a farsi più piccola ed opaca, via via la piccola figura di Makarov si fece sempre più affievolita, mentre Lucy tendeva inutilmente la mano invocandone il nome.

The Cursed Alpha DragonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora