La notte più lunga

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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Storia scritta in collaborazione e con la supervisione di Beatrice Cannata

Quella sera la luna piena scintillava come un diamante sopra Whiterun, che sembrava più silenziosa del solito, la consueta brezza marina che fischiava tra i borghi cittadini era quasi del tutto impercettibile, tutt'intorno l'ambiente era come in un precario equilibrio pronto a rompersi da un momento all'altro, il chiarore della luna si rifletteva sull'acqua increspata della splendida fontana raffigurante il simbolo di Fairy Dragon di marmo nel centro della città.

Come per magia, i lampioni, che illuminavano le vie principali della via grazie alle lacrima magiche iniziarono a spegnersi, come se qualcosa ne stesse assorbendo l'essenza; dopo alcuni istanti l'intera gilda di Fairy Dragon si ritrovò priva di luce, ma nessuno vi fece caso, tutti i membri della gilda avevano banchettato a lungo e chiassosamente per tutta la notte, la sala grande era in completo disordine, persone che dormivano sui tavoli, altri che russavano nei posti più disparati e pochi altri che avevano avuto la forza di andare a dormire nelle proprie stanze.

Con il favore delle tenebre una figura incappucciata uscì in punta di piedi dalla sala, aprì e chiuse l'enorme portone di legno cercando di emettere il minor rumore possibile, corse fuori muovendosi circospetta e quando fu giunta nel punto prestabilito scrisse delle rune sul terreno malleabile, sibilò delle parole magiche e un fioco flusso di luce iniziò ad uscire dalla fredda terra di Whiterun.

«Cosa credi di fare?» tuonò Damokles comparso alle spalle della figura incappucciata in tutta la sua possanza.

«Tch dannazione, tu dovresti essere in un sonno profondo a quest'ora» rispose la losca figura incappucciata visibilmente presa alla sprovvista.

«Mi dispiace che i tuoi piani siano andati in fumo, Wendy»

La ragazza si tolse il cappuccio, rivelando la folta chioma color zaffiro ed una insolita espressione malvagia dipinta sul volto.

«Le leggende ti rendono davvero giustizia Damokles, sei davvero un uomo formidabile»

«Perché? Perché stai facendo tutto questo Wendy? Ti ho considerato come una figlia!» disse Damokles ancora sconcertato dall'amara scoperta.

«Si, mi hai trattato davvero bene, devo ammetterlo, ma prima di te c'è stato un uomo che mi ha aiutato molto di più quanto tu non abbia mai fatto» ribatté la ragazza, mentre teneva nevroticamente sott'occhio l'attivazione della runa alle sue spalle.

«Ti prego Wendy, possiamo sistemare le cose, finiscila qua, qualunque cosa ti sia stata promessa ti scongiuro... Non andare fino in fondo, questa non sei tu, ti conosco bene» disse Damokles cercando di avvicinarsi adagio alla ragazza.

«Stai fermo vecchio, non fare un altro passo» replicò Wendy estraendo in un lampo un lungo pugnale dall'elsa rossa.

«Ti imploro... Parliamone, perché hai messo il sonnifero nel cibo?»

«Non c'è niente di cui parlare» ribatté Wendy osservando il portale ormai attivato «Questa sarà la tua ultima notte su questa terra, goditela aahhahha»

Nel preciso istante in cui iniziò a sghignazzare, alle spalle della ragazza emerse un fascio di luce così intenso da accecare l'uomo e squarciare il cielo e anche l'invisibile barriera creata dalle rune di Damokles che fino ad ora avevano protetto la città.

Damokles non ebbe il tempo di rendersi conto della quantità di uomini incappucciati con il lungo mantello nero e le lance magiche apparse dal nulla, che fu costretto ad estrarre la sua enorme ascia e a parare colpi da ogni parte.

The Cursed Alpha DragonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora