Capitolo 2

754 13 0
                                    

Mi sveglio e non vedendo Astinos mi accorgo che ho dormito e parecchio anche, scendo e vado nella stanza allestita per il pranzo
-"Tesoro, Astinos mi ha detto che dormivi, non ti ho voluta svegliare per mangiare, hai fame?"
-"No mamma non ti preoccupare"
-"Tra un po andiamo a vedere un abito per il tuo matrimonio"
-"Va bene"

-"Oh Iris questo ti sta d'incanto "
Scelgo un abito bianco monospalla, con una cintura tempestata di diamanti celesti e uno strascico abbastanza lungo

Tornata a casa vedo mio padre, il comandante e Astinos attorno al tavolo discutere,sembra importante quindi non li disturbo, vado in cucina dove le serve si affrettano a cucinare la cena

Mi sembrano tutti strani a tavola, sono cupi, non parlano,mia madre sembra che stesse per scoppiare a piangere, dopo la cena chiamo in disparte Astinos
-"Vuoi dirmi che cavolo succede?"
-"Niente Iris tranquilla "
-"Non sono una bambina, so che c'è qualcosa che non va"
-"Noi domani p..."
-"Astinos andiamo "la voce del comandante ci interrompe, prima di andarsene Astinos mi bacia, un bacio quasi disperato, come se fosse l'ultimo...

Non riesco a dormire, rimango tutta la notte sveglia a fissare il soffito, all'alba sento un gran trambusto, 300 soldati tra cui Astinos e mio padre si sono raggruppati fuori, il re Leonida parla con il comandante,mi vesto e scendo, correndo verso di loro, Astinos esce dalla fila
-" Mi vuoi dire che cosa succede?"urlo disperata
-"Stiamo andando alle Termopili...affronteremo l'armata di Dario lì..."
-"Cosa? Andante solo in 300...?"
-"L'armata spartana non può partire lo sai..."
-"In marcia"il comandate ordina la partenza
-"Iris...a presto amore mio"
Lo bacio mentre le mie lacrime sgorgano a fiumi...in questo momento non dimostro di essere una spartana, ma non è il mio problema più grande, vedo il gruppo di soldati fare dietro front e mettersi in marcia, giro la testa dall'altra parte, non voglio vederlo mentre si allontana.

Torno a casa, mia madre e lì seduta con uno sguardo triste e rassegnato
-"Iris..."
Corro in camera mia con le lacrime che non vogliono sapere di fermarsi, apro l'armadio, prendo il vestito da sposa e comincio a strappato
-"Iris, che fai? Ne dovremmo comprare un'altro, fermati!"
-"Non capisci che non ci sarà nessun matrimonio, Non torneranno, moriranno alle Termopili, tutti, tu non lo vuoi ammettere perché ami tuo marito, ma è cosi mamma..."grido come un'isterica facendo a brandelli l'abito appena comprato

Mi butto a faccia in giù sul cuscino continuando a piangere e gridare, mia madre sconvolta cerca di ricompormi
-"Vattene...lasciami sola"
A malincuore mia madre se ne va lasciandoci là...me ed il mio dolore.

The SlaveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora