Capitolo 10

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Esco dalla cucina con il solito vassoio della colazione, quando arrivo al tavolo vedo un re Dario molto soddisfatto e un Serse tutt'altro che felice...mi fa un cenno impercettibile con il capo, il che significa "ti devo parlare", non so se essere felice o spaventata

Vado nel giardino e lo aspetto, non passa molto tempo quando lo vedo arrivare
-"Ciao..." faccio per baciarlo ma si sposta
-"Non posso Iris"
-"Perché?"
-"Io..."
-"Avanti parla...ti prego "
-"Mi devo sposare..."
-"Come...?" sono parecchio confusa
-"Con la figlia di uno dei più importanti consiglieri di mio padre, Iris...io la odio, lei non è come te, è viziata, acida, insopportabile e non è non è paragonabile alla tua bellezza..."
Non riesco a parlare,l'unico suono che esce dalla mia bocca sono dei singhiozzi, accompagnati dalle lacrime
-"Iris...non piangere ti prego...non è colpa mia lo sai"
-"Lo so...quando saranno le nozze?"
-"Il prossimo mese"
-"Fammi tornare in Grecia..."
-"No...Iris...rimani qui con me, noi non possiamo restare lontani"
-"Serse...non esisterà mai più un "noi"
Detto questo me ne vado, lasciandolo lì, immobile...

Passo tutto il giorno a pulire la sua camera, fortunatamente da sola,pulisco lo stesso punto da ore ormai, sono immersa nei miei pensieri...la nostra storia è finita prima di iniziare...sono senza speranze, gli dei non hanno pietà di me, Afrodite mi avrà in antipatia dato che prima il mio futuro marito muore ed ora l'uomo che amo sta per sposarsi...si la dea dell'amore mi odia proprio....
Sento aprirsi la porta, non mi giro pensando sia Ava
-"Si Ava ho finito"
-"Iris..." mi giro di scatto riconoscendo la sua voce
-"Serse..."
Si avvicina a me fissando le mie labbra, quando è a pochi centimetri di distanza si avventa su di esse, mordendomi il labbro inferiore e chiedendo l'accesso alla mia bocca, le sue mani si posano sulle spalline dell'abito che scivola lungo il mio corpo,finendo ai miei piedi, mi ritrovo nuda ed imbarazzata davanti a lui, fa un passo indietro e mi guarda
-"Devi essere una dea...sei perfetta "
Abbasso la testa, ma le sue dita la rialzano, costringendomi a guardarlo negli occhi, mi faccio coraggio e porto le mani ai suoi pantaloni, sono un po in difficoltà, i nostri uomini non portano, o meglio, portavano questi cosi, finalmente ci riesco e li faccio scivolare giù lungo le sue gambe, mi guarda soddisfatto per poi togliersi la maglia...si è perfetto
Mi prende in braccio e mi poggia sulla morbidissima coperta del letto, mi rilasso un attimo a quella sensazione, Serse se mette su di me, allargandomi le gambe e mettendosi fra di esse,si stende su di me, per poi entrare con delicatezza, come potessi rompermi, ci guardiamo negli occhi quando inizia a spingere in me, azzurro nel marrone, il cielo e la terra, la schiava e il principe, la nullità e uno dei più potenti signori, il giorno e la notte...

-"Nessuno stupido matrimonio, nè principessine viziate, nè tantomeno mio padre potrà separarci Iris..."
Mi accoccolo sul suo petto addormentandomi con il dolce suono ritmato del battito del suo cuore.

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