"Dai Cam, vuoi passarmi quei maledetti panini? Sto morendo di fame!" disse Lauren ridendo, nel mentre che, sdraiata sul prato, cercava di afferrare il vassoio dalle mani di Camila, che lo allontanava. "Giuro che adesso ti uccido."
"Andiamo, Laur, abbiamo fatto parecchio esercizio fisico in queste settimane, dovresti essere più allenata di così," la ragazza la guardò, con uno sguardo innocente, trattenendo una risata. Dovette cedere quando Lauren le colpì il fianco, facendole sbilanciare il vassoio dal lato più raggiungibile alla ragazza al suo fianco.
Soddisfatta, Lauren prese e mangiò i suoi panini, come se fossero l'ultimo cibo rimasto sulla terra. Camila invece, seduta a gambe incrociate sulla tovaglia del pin-nic, rimaneva a fissarla con un espressione incredula sul viso.
"Che c'è?" borbottò Lauren, notando lo sguardo della ragazza."Sembra che non mangi dal '48," rise Camila, scuotendo velocemente la testa. "È davvero buffo,"
"Stai zitta," la interruppe Lauren. "È la nostra terza settimana di pausa dall'Accademia. Sono stanca e ho fame. Posso abbuffarmi, Signorina Cabello?"
Camila annuì più volte con il capo, alzando le mani in segno di resa. "Ha tutto il mio appoggio, Jauregui."
Lauren alzò gli occhi al cielo, per poi prendere una delle piccole pietre che avevano usato per fermare i quattro angoli della tovaglia e la tirò contro la gamba di Camila, senza usare troppa forza per non farle male.
"Auch!" esclamò lamentandosi Camila, guardando la ragazza di fianco a lei e le fece una piccola smorfia con le labbra. "Potevi farmi davvero male, sai?"
Le due continuarono a ridere e scherzare per tutto il pranzo, tirandosi il più delle volte ciò che capitava tra le mani.
E piano piano, i ricordi nella mente di Lauren svanirono, riportandola alla realtà.
Si stava svegliando.
"È un sogno," farfugliò Lauren, svegliandosi di soprassalto. "Un...sogno,"
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VIII giorno
Camila fermò l'auto nei parcheggi del Distretto. Alzò gli occhi, rimanendo ad osservare il grande edificio davanti a lei.
Il Distretto era imponente e massiccio, con le mura color marroni-grigiastre. Da fuori dalla finestra della Sala Del Gran Consiglio, sventolava alta la bandiera degli Stati Uniti, affiancata da quella della città di Miami. Vicino all'entrata c'era un piccolo giardinetto, praticamente sempre perfetto dato che a Miami non cadeva la neve dal 1977, dove alcune siepi erano messe e tagliate in modo tale da formare la scritta; "MPD".
La ragazza sapeva che il distretto era formato da otto piani più alcune aree sotterranee, ma per quel momento, nella sua carriera da Detective, non li aveva ancora mai visti tutti. Una volta, per pura casualità, aveva incontrato un Agente del 2° in ascensore e per pochi secondi aveva avuto modo di osservare quello che accadeva lì. Ufficio oggetti smarriti, denunce e furti.
Al 1° piano invece sapeva esserci la squadra che si occupava della Sicurezza Stradale e Pattugliamento della città.
Una volta, quando era ancora una novellina alle prime armi, la fotocopiatrice si era intasata e Camila era andata ad utilizzare quella del 6° piano. Non aveva badato molto a quello che facevano, era più imbarazzata che altro, ma aveva letto che lì si occupavano dei problemi relativi alla tecnologia e a tutta la criminalità della rete.
La ragazza parcheggiò l'auto, per poi afferrare la borsa appoggiata nel sedile del passeggero. Come scese dall'auto vide un gruppo di giornalisti avvicinarsi a lei. "Detective, WSVN 7News, come stanno andando le indagini? Il Killer colpirà ancora?" disse una donna affiancandola. Era vestita di un rosso acceso e indossava dei tacchi a dir poco vertiginosi.
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Guns
Fiksi PenggemarMiami Police Department. È da 10 anni che Camila lavora al distretto di polizia, con un record di 49 casi risolti e nessuna archiviazione. Lei è la Detective più temuta e brava nel suo mestiere, pur essendo la più giovane della squadra. Ce la farà...