"baby, let me be your last first kiss."
Tutti e tre gli spiriti erano intrappolati in quella villa maledetta, e anche se Max si ostinava a coltivare un fuoco di odio e rancore, Justin era sempre più vicino alla nuova arrivata. Certo, non riuscivano a guardarsi negli occhi senza arrossire, ma questo era solo il segno che qualcosa stava nascendo.
E Max, lui lo sapeva bene: se voleva diventare l'unico signore di quella casa, doveva distruggere Justin, e per distruggere Justin, la sola strada era Taylor. Ci era andato vicino una volta, e anche se si era ripromesso di farlo lentamente e nel modo più doloroso possibile, aveva trovato come sbarazzarsi di quei due e prendersi la vendetta su quel mondo che non aveva fatto altro che ferirlo in entrambe le sue vite.
"Io rimango qui per sempre, come te, e come lei. Non vado da nessuna parte."
Lo aveva detto lui, giorni prima. Ma le cose stavano per cambiare.
Uno di loro tre doveva sparire, e sarebbe successo presto.
Justin era chiuso in soffitta. Taylor lo aveva costretto a rispolverare il vecchio pianoforte a coda accatastato tra gli altri vecchi oggetti, ed ora erano entrambi seduti davanti allo strumento.
Taylor muoveva distrattamente le dita sui tasti, anche se qualcuno di questi non funzionava o era scordato.
- questo era tuo? - chiese la bionda.
Justin annuì, guardando come le mani affusolate della ragazza facessero la scala delle note lentamente.
- ti va di suonarmi qualcosa? -
Il ragazzo si morse l'interno della guancia, piegando la testa di lato.
- è passato così tanto tempo dall'ultima volta che l'ho usato e.. Non lo so. -
- per favore? - disse lei, facendo gli occhi dolci.
Justin rise. Portò le mani sulla tastiera, sentendo uno strano brivido quando le sue dita premettero i primi tasti.
- non sono molto bravo, comunque. - la avvisò.
Non ricordava molte canzoni, era da tanto che la musica non gli interessava più. Ma ce n'era una, bloccata nella parte più segreta della sua memoria, che cominciava a venire a galla.
- questa è la prima che ho imparato a suonare. E' di Chopin, credo.. - rifletté Justin ad alta voce, mentre ricominciava a prendere confidenza con il pianoforte. - mia madre voleva che avessi una formazione classica, o qualcosa del genere. -
Disse ridacchiando, e anche Taylor sentì un sorriso nascere sul proprio volto. La melodia della canzone era a lei conosciuta, e presto cominciò a dondolare la testa a ritmo di musica. Poi ad un tratto, apparve una nota che non doveva essere lì, e Justin si fermò.
- cazzo.. - borbottò a denti stretti.
- tutti sbagliano, Justin. Stai andando alla grande. -
Justin alzò lo sguardo su di lei, che gli sorrideva gentilmente, e si rilassò. Riprese a suonare, e fu come se qualcosa, nel suo petto, stesse ritornando al proprio posto. Aveva dimenticato quanto fosse stata importante la musica nella propria vita, quanto si ci sentisse bene, a muovere le dita su uno strumento. Sorrise, e la musica si fece più intensa, mentre lui suonava sicuro. Taylor si alzò da dove era, e cominciò a ballare. Afferrò i lembi del suo vestito e si mise a fare piroette per la stanza, e ciò fece scoppiare Justin in una risata, mentre la guardava muoversi goffamente.
Tolse le mani dai tasti, ma questi continuarono a muoversi da soli. Si alzò anche lui, e adesso Taylor lo aspettava ferma al centro della stanza. Si scambiarono uno sguardo di intesa, e lui si avvicinò a lei, per poi prostrarsi ai suoi piedi.