nove

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*Ciao cuoricini, lasciate tanti voti così capisco che ci siete ancora*


«Esci con me»

Cosa? Sollevò gli occhi verso quelli del biondo e lo guardò confuso.

«Stasera, esci con me.»

Per questo ora Calum si trovava fuori casa sua, era seduto su uno scalino vicino la porta d'ingresso  ed aveva freddo.

Qualche ora prima Luke era stato chiaro, alle nove sarebbe passato a prenderlo.

Il corvino non sapeva se questo fosse un appuntamento o qualcosa di simile, e sicuramente non gliel'avrebbe chiesto, aveva troppa vergogna.

Arrossì al pensiero di quello che avevano fatto quel pomeriggio, era stato tutto così piacevole e caldo; non avrebbe mai dimenticato i sospiri del biondo sul suo collo e il tono di voce con cui gli aveva detto di venire.

Le sue guance s'imporporarono ancora di più quando provò ad immaginare cosa sarebbe successo di lì a pochi minuti (almeno sperava)

alzò il capo quando sentì dei passi avvicinarsi, preparandosi mentalmente alla vista di un paio di occhi azzurri e delle spalle extra larghe, ma invece no, davanti gli si presentarono due iridi verdi piuttosto confuse, era Ashton.

«Perché sei qua fuori?» Chiese il riccio, l'espressione interrogativa.

«H-hey Ash.» Calum si schiarì la gola e rivolse lo sguardo sulla strada; Cosa avrebbe dovuto dirgli? Di certo non la verità, quella mai «Sto aspettando Jack, Ho dimenticato le chiavi di casa» cercò di essere il più convincente possibile e sì, il moro ci aveva creduto perché annuì.

«Tu perché sei qui?» Cambiò discorso, ma proprio in quel momento una macchina si fermò sulla strada;

Calum scattò in piedi quando dall'auto uscì Luke, in tutta la sua mascolinità, indossava una giacca in pelle nera e grazie alla maglietta leggermente attillata si intravedeva la forma dei suoi pettorali, per un secondo il più piccolo s'imbambolò incantato da tanta bellezza, ma quando lo vide dirigersi verso di lui a passo decisamente veloce cominciò ad agitarsi, Ashton era di spalle e non l'aveva ancora visto, «Uhm.. Ash io-» ma non ebbe il tempo di terminare perché una mano si posizionò sulla sua vita, stringendola leggermente.

Gli occhi del riccio saettarono prima in basso, dove Luke stringeva Calum, poi su quest'ultimo ed infine li puntò in quelli del biondo, aveva un'espressione seria in volto.

«Chi sei?» Il tono di voce freddo.

«Luke.» Disse e strinse maggiormente il fianco di Calum.

«Luke?» Domandò Ashton, poi guardò Calum, «io sono il suo migliore amico»

Una leggera risata (senza un pizzico di divertimento) da parte del biondo fece stringere i denti all'altro, «il suo migliore amico» ripeté.

«Credo che tu debba spostare la mano.»

Luke tornò immediatamente serio, aggrottando le sopracciglia «come hai detto?»

Calum notò subito la nota di rabbia nella voce di Luke, così gli poggiò la mano sulla sua, cercando di distrarlo.

«La mano. Spostala.» Disse nuovamente Ashton, i pugni stretti.

«Luke» lo chiamò Calum, aveva una lieve paura che di lì a pochi secondi sarebbero volati pugni e calci, così fece qualche passo in avanti prendendogli la mano, «andiamo in macchina» lo pregò con gli occhi.

Luke irrigidì la mascella, aveva ancora gli occhi fissi in quelli del moro, gli si avvicinò fino a quando la punta del suo naso toccò la sua e «Tocco tutto ciò che è mio.»

A quelle parole Ashton spinse Luke per le spalle, (non si mosse di un centimetro) «ma che cazzo stai dicendo»

Calum ora aveva davvero paura e non sapeva come fare per separarli, stava andando in panico, «A-Ash, ti prego ne parliamo dopo io e te» ce la mise tutta per non piangere.

Luke colse lo spavento nel volto del più piccolo, diede una spallata davvero forte al riccio e prese gentilmente per mano Calum, dirigendosi verso la sua auto.

Erano passati più o meno cinque minuti da quello che era successo, Luke guidava in silenzio, ancora la mascella dura e Calum guardava fuori dal finestrino; precisamente non sapeva perché nessuno dei due avesse detto una parola, c'era un leggero velo di tensione e Calum non ce la faceva più.

Per di più aveva in testa le parole dette da Luke poco prima, tocco tutto ciò che è mio; a Calum vennero i brividi sulle braccia.

D'un tratto la macchina si fermò, erano in un parcheggio con un altro paio di auto, il corvino si girò di scatto quando si sentì sollevare dal sedile del passeggero, per poi essere poggiato sulle gambe del più grande.

Ora erano davvero vicini, quella vicinanza che Calum aveva tanto desiderato, e avere la bocca praticamente ad un centimetro di distanza da quella di Luke lo fece agitare.

Non sapeva se aspettare che l'altro facesse qualcosa o- le labbra del più grande baciarono l'angolo della sua bocca, poi il mento e il naso, Calum incantato si aggrappò del tutto a Luke, circondandogli il collo con le mani.

Si guardavano intensamente negli occhi, il biondo lo strinse possessivamente per i fianchi e si passò distrattamente la lingua fra le labbra.

Il più piccolo non facendocela più poggiò con forza la sua bocca su quella dell'altro, che non perse un altro secondo e incominciò a muoverle, lentamente.

Calum non sapeva più dove si trovasse o di che colore fosse la maglietta che indossava, in quel momento non gli importava niente, riusciva solo a pensare a quante maledette farfalle svolazzassero nel suo stomaco, e a quanti brividi avesse sulla pelle.

Il biondo sospirò nel bacio, morse leggermente il labbro inferiore del corvino per poi succhiarlo avidamente.

Quando si staccò, guardò Calum negli occhi per poi poggiare entrambe le mani sulle sue guance «Mio. Sei mio.»


Angolo di less
RAGAZZE NON POTETE CAPIRE QUANTO MI È MANCATO SCRIVERE E QUANTO MI MANCATE VOI

Mi scuso come al solito per il ritardo, ma sul serio ero in vacanza e non riuscivo a concentrarmi con le urla di mia cugina piccola, sorry di nuovo

Come vi sembra il capitolo? Non mi soddisfa molto :(

E di Luke e della sua gelosia? Io lo amo sempre di più

E niente, non so quando aggiornerò di preciso ma sarà molto presto ;)

Un bacio,
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