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Luke socchiuse gli occhi nel momento in cui Calum posò esitante una mano sopra l'elastico delle sue mutande, il fatto che quest'ultimo fosse inesperto e tremolante non faceva altro che aumentare la voglia di renderlo suo. Non gli piaceva il fatto di sottomettersi, ma il biondo voleva vedere fino a che punto arrivasse il più piccolo.

Calum era nel panico più totale, non aveva mai toccato nessuno in quel senso ma la voglia di dare piacere a Luke era davvero tanta, così abbassò con cura i boxer di Luke, liberandogli il cazzo, lo sentì emettere un sospiro basso e roco.

Calum rimase ad osservare il membro di Luke per alcuni secondi, era come se fosse paralizzato e non riusciva a fare alcun movimento, è davvero grande pensò.

Ne afferrò la base, restando ad osservare la pelle liscia e sensibile che rispondeva ad ogni suo gesto.
Deglutì, insicuro, ma poi si fece forza.

Iniziò a pompare lentamente su e giù, facendo inspirare pesantemente Luke.

In quel momento, detestava il suo polso così fottutamente tremante e le sue dita strette troppo debolmente attorno all'erezione del ragazzo. Cercò di concentrarsi, di rilassare i nervi tesissimi, e scacciò dalla mente qualsiasi pensiero estraneo.

Serrò maggiormente la presa, creando una certa pressione.

Non riusciva a smettere di guardare Luke, lì davanti a lui, con gli occhi semiaperti a guardarlo profondamente e la mascella stretta.

Si chinò in avanti, inarcando di poco la schiena e distendendo il collo in avanti. Le spalle vennero scosse da un brivido d'esitazione, che però si dissolse immediatamente.

Avvicinò la lingua alla punta della sua erezione, incredibilmente arrossata, e vi tracciò un cerchio, assaporando l'aroma salato di Luke.

Si ritrasse immediatamente, il cuore a battergli freneticamente dentro il petto, l'ansia a divorargli l'intestino, non era mai stato così nervoso.
Ma forse lo era perché gli importava di fare le cose per bene.

«Calum-» iniziò Luke, ma serrò la mascella quando il più piccolo glielo prese in bocca senza preavviso.

Il biondo stava perdendo il controllo, lo sapeva, ma come poteva rimanere in se avendo gli occhi del corvino puntati nei suoi, lucidi e intrisi di desiderio, mentre la sua bocca lo avvolgeva?

Ma il campanello interruppe tutto, Calum si staccò di scatto da Luke, ritrovandosi subito in piedi davanti al divano, lo guardava con gli occhi spaventati e e lo sguardo colpevole.

Il biondo non aveva alcuna voglia di staccarsi dal più piccolo, lo guardò per secondi interminabili del tutto ammaliato, aveva i capelli scompigliati e la bocca leggermente aperta, le labbra bagnate dalla sua stessa saliva e «L-Luke.» Sussurrò Calum, si avvicinò di un passo allora il più grande si schiarì la gola e si alzò.

«E' tutto apposto?»

Calum annuì impercettibilmente, Luke si abbottonò distrattamente i pantaloni continuando a guardare il corvino, dopodichè gli si avvicinò «Sali in camera tua, ti raggiungo dopo.»

Calum lo prese come un'ordine e allora corse verso le scale, una volta in camera sua si appoggiò alla porta portandosi le mani in faccia, voleva urlare fino a perdere la voce; in che guaio si stava cacciando? E stava davvero per fare un pompino a Luke?

Sospirò e si gettò di peso sul letto, portò la testa sotto al cuscino e chiuse con forza gli occhi.

Solo in quel momento si rese conto di quello che stava per fare, il fatto è che quando stava con Luke non capiva più niente, faceva e provava cose che non avrebbe mai immaginato e tutto ciò lo faceva sentire sporco.

possessivity » cakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora