GIORGIA'S POV.
Sono in macchina con Paulo e si è creato un silenzio abbastanza imbarazzante che viene (finalmente) interrotto dal mio cellulare. Lo prendo e noto che mi è arrivato un nuovo messaggio.
Da: Giuls💘
-Vi state divertendo lì dentro? Mi raccomando usate le giuste precauzioni. 😏Alzai gli occhi al cielo e rimisi il telefono in borsa sbuffando. Non avevo voglia di rispondere. Questa situazione mi aveva già stancata e loro stavano decisamente esagerando.
"Non è un caso che tu sia in macchina con me, giusto?" Disse Paulo senza distogliere lo sguardo dalla strada.
"C-che intendi dire?" Gli chiesi balbettando.
"Non fraintermi, non mi dispiace che tu sia qui, ma non vorrei che ti sentissi costretta." Disse con tono serio e stringendo di più il volante.
"Scusami ma, continuo a non capire." Dissi sempre più confusa.
"Ascolta, l'ho capito cosa stanno cercando di fare Simone e la tua amica, è palese." Disse ridendo nervosamente. Non sapevo davvero cosa dire e quindi rimasi in silenzio finché non ricominciò lui a parlare.
"Sono settimane che Simone e Alvaro cercano di farmi conoscere una ragazza perché credono che debba dimenticare il tradimento di Antonella ma non è così semplice.."
"Ti capisco perfettamente." Dissi sorridendogli.
"Non credo tu possa capire. Si sa cosa si prova in questi casi solo se si vive una situazione del genere.."
"E chi ti dice che a me non sia successo?" Gli chiesi alzando un sopracciglio.
"Quale ragazzo sarebbe così stupido da tradire una ragazza come te?" Disse guardandomi.
"Il mio ex" Dissi alzando le spalle e ridendo sarcastica.
"Io.. m-mi dispiace, non sapevo che.."
"Non preoccuparti, sto cercando di superarla anch'io."
"Non sa cosa si è perso quello lì" Disse facendomi l'occhiolino.
"La stessa cosa vale per Antonella." Dissi ridendo.
"Già..." Disse sospirando. "Amici?" Chiese porgendomi la mano. Sorrisi e gliela strinsi.
"Amici."
"Almeno per ora.." Disse in silenzio.
"Ti ho sentito." Dissi guardandolo male.
"Lo speravo." Disse e scoppiammo a ridere. Ha una risata magnifica questo ragazzo.
"Posso farti una domanda?" Mi chiese guardandomi.
"Certo, dimmi."
"Secondo te tra la tua amica e Simone c'è qualcosa?"
Scoppiai a ridere e gli chiesi perché mi avesse fatto una domanda del genere. Mi disse che Simone parlava spesso di lei e che a lui sembrano una bella coppia.
"Dai, smettila di ridere!" Mi disse ridendo anche lui.
"Non potrebbe mai esserci qualcosa tra loro, a lei piace Alvaro quindi.." Dissi mettendomi subito dopo una mano sulla bocca e spalancando gli occhi. Cavolo, non avrei dovuto dirlo, mi è sfuggito. Giulia mi ucciderà, addio mondo crudele.
"Che hai detto? Davvero le piace Al.."
"NO!" Urlai interrompendolo. "M-mi sono confusa con un'altra persona. Lei è fidanzata da parecchi mesi, non potrebbe mai piacerle Morata." Dissi sperando che se la bevesse.
"Non sai mentire." Okay, almeno ci avevo provato. "Dimmi la verità." Mi disse guardandomi con quei suoi stupendi occhi verdi.
"Va bene.." Dissi sospirando. "Aveva una cotta per Alvaro finché non ha conosciuto Lorenzo, il suo ragazzo. Lei ora dice che le è passata e che ama solo lui ma, detto tra noi, non ci credo più di tanto."
"Che gossip ragazzi!!" Esclamò entusiasta battendo le mani.
"Ma dai." Dissi ridendo. "Sembri peggio di me e Giulia, pettegolo!"
"Non offendermi."
"Ehi, seriamente, non dirlo a nessuno." Dissi guardandolo.
"Ma ti pare..." Disse. "Ora che ci penso, Morata non ha la ragazza da tempo e forse Giulia potrebbe.."
"Ma se ti ho detto che è fidanzata!"
"Infatti io non intendevo una cosa seria. Potrebbero incontrarsi qualche volta e lei potrebbe tirargli su il morale... e non solo. Se capisci ciò che intendo." Disse con sguardo pervertito:
"MA CHE SCHIFO PAULO!!!" Urlai dandogli un pugno sul braccio.
Scoppiò a ridere e tornò a guardare la strada.
Il cellulare di Paulo squillò e lui mi chiese di vedere chi fosse. Gli dissi che era Alvaro e mi chiese di rispondere. L'attaccante spagnolo mi chiese dove fossimo finiti e gli dissi che eravamo quasi arrivati. Mi disse che loro erano arrivati da qualche minuto e che avevano ordinato anche per noi. Ci salutammo e restituii il telefono a Paulo.
"Bello il tuo sfondo." Gli dissi dopo aver visto una foto della squadra sul suo blocco schermo.
"Impicciona." Disse ridendo.
"Era impossibile non vederla. Quando ho chiuso la chiamata l'ho vista." Dissi alzando le spalle.
Si fermò ad un semaforo rosso e si girò verso di me.
"Ora, per essere corretta, devi farmi vedere il tuo."
"Nessun problema. C'è la foto che ho fatto con Simo, Leo e Dani quando venni a Torino qualche mese fa." Dissi porgendogli il telefono. Lo prese e quando vidi che riuscì a sbloccarlo dopo qualche tentativo diventai rossa dall'imbarazzo. Come codice pin ho la sua data di nascita! Capisco che possa sembrare stupido ma ce l'ho da due anni e non ho mai pensato di cambiarla. Insomma, avevo solo 17 anni e gli ormoni a palla, bisogna capire.
"Sinceramente preferisco quella che hai nella schermata home." Disse sorridendo.
Dopo qualche secondo capii. C'era lui sul mio sfondo. Doppia figura di merda.
"Ridammi il telefono!" Dissi sporgendomi verso di lui.
"Un secondo, ho quasi finito." Disse facendosi uno squillo e poi porgendomelo. "Perfetto, tieni."
"Che hai fatto?" Chiesi prendendolo.
"Ti ho salvato il mio numero e mi sono preso il tuo facendomi uno squillo." Disse come se fosse la cosa più normale al mondo e poi ripartì.
"Sai che si chiede il permesso, si? Hai violato la mia privacy Dybala, non va bene. Potrei denunciarti, troppa confidenza." Dissi scherzosamente.
"Come se non ti facesse piacere."
"Infatti non mi fa piacere." Dissi incrociando le braccia al petto.
"Ci vediamo in tribunale allora." Disse ridendo.
"Contaci."Dopo qualche minuto arrivammo finalmente al bar e scendemmo dall'auto. Giulia e gli altri ci stavamo aspettando seduti su alcuni divanetti in pelle nera. Ci sedemmo anche noi e, dalle risate che faceva la mia amica, capii che le avevano fatto bere qualcosa.
"Che ha bevuto?" Chiesi a Simone.
"Qualche birra, credo." Disse alzando le spalle. Alzai gli occhi al cielo e lei mi guardò.
"Sto bene è solo che loro sono molto divertenti." Mi disse continuando a ridere e indicando i ragazzi.
"Non preoccuparti, sta bene. Nessuno è mai stato male per due birre." Mi disse Alvaro.
"Nessuno tranne lei." Dissi bevendo un sorso della birra che mi aveva portato Paulo.
"Non esagerare, sto benissimo." Mi disse ancora una volta lei sorridendo. Le sorrisi sperando davvero che fosse così.
Passammo qualche ora a chiacchierare e bere e, dopo un po' presi il cellulare per controllare l'ora e vidi che erano le 22:30. Incominciai a sbadigliare. Ero stanchissima e non ne sapevo il motivo.
Chiesi a Giulia se volesse tornare a casa e lei annuì. Iniziai a cercare le chiavi dell'auto in borsa ma mi ricordai che non eravamo venute con la mia macchina. Sbuffai e finii di bere la mia birra. Appoggiai rumorosamente il bicchiere sul tavolo e Paulo si offrì di accompagnarci a casa. Giulia disse che sarebbe andata a piedi perché non ci trovavamo molto lontano dal nostro appartamento. Decisi di andare con lei e ringraziai ugualmente Paulo. Salutammo i ragazzi e uscimmo dal bar.
"Allooora, che mi racconti?" Mi chiese Giulia dandomi delle continue gomitate dal braccio.
"Niente di che.."
"Dai in quasi tre quarti d'ora di macchina qualcosa dev'essere successo."
Alzai gli occhi al cielo e le raccontai tutto.. quasi tutto, saltai la parte in cui avevo detto a Paulo di Alvaro. Quando finii di raccontarle quanto successo sorrise soddisfatta ma frenai subito la sua gioia dicendole che non sarebbe successo nulla tra me e lui.
"Vedremo..." Mi disse ridendo.Arrivammo a casa e notammo che Lorenzo non era ancora arrivato. Ci cambiammo ed io decisi di andare nella mia camera per dormire mentre lei rimase sul divano a guardare la televisione.
Presi il mio cellulare e vidi che c'era un messaggio di Paulo che mi chiedeva se fossimo arrivate. Gli dissi di si e, dopo qualche minuto, mi mandò la buonanotte. Ricambiai e mi addormentai con il sorriso, dopo tanto tempo.
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Those boys|Á.M.|P.D.|
Fiksi PenggemarGiulia e Giorgia, due semplici ragazze di 19 anni, amiche da sempre e tifose della Juventus. Entrambe studieranno all'università di Torino e, da quando arriveranno in quella città per la prima volta, le loro vite prenderanno una svolta inaspettata.