My Nightmares Are Usually About Losing You - GrUvia

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Arc: Tartaros;

Pairing: GrUvia;

Lenght: One Shot

Words: 822.



Mi svegliai di soprassalto, a seguito di alcune urla.

Non che il mio sonno fosse profondo, in fondo era passato troppo poco tempo dalla fine della guerra contro la gilda oscura Tartaros e gli incubi mi perseguitavano ancora insistentemente.

In realtà, non dormivo profondamente da diverso tempo, nonostante fossi abituata al rumore della pioggia e dei temporali sin da bambina.

Guardai la lachryma che fungeva da orologio appoggiata sul comodino della mia camera e constatai che era ancora molto presto.

Sospirai e mi passai una mano sul viso, per riprendermi. Probabilmente era stato solo un brutto sogno.

Decisi di andare a sciacquarmi il viso, magari camminare un po' mi avrebbe fatto passare del tutto la paura.

L'unica cosa che mi dava il coraggio anche solo di muovermi nella mia stanza al buio, nonostante il terrore penetratomi nelle ossa che non mi abbandonava, era sapere che Gray dormiva nella stanza accanto.

Con passo felpato mi avviai prima al bagno e poi verso la cucina, dove bevvi un bicchiere d'acqua. Lo sciacquai e lo riposi nel lavello, al quale tenevo appoggiata una mano come per sostenermi.

Speravo davvero che Gray stesse ancora dormendo e che non si fosse svegliato a causa mia, non me lo sarei mai perdonata. Aveva bisogno di riposare tranquillamente anche lui.

Abbassai lo sguardo facendo oscillare la coda di cavallo in cui erano legati i miei capelli turchini e facendo cadere qualche ciocca ribelle, che era fuoriuscita dall'elastico, sul mio viso, che venne solleticato lievemente.

'Non era reale, era solo un sogno.'

Mi ripetei nella mente queste parole diverse volte prima che i miei pensieri venissero interrotti da altre urla.

Mi guardai intorno spaventata, con gli occhi sbarrati e il cuore che batteva all'impazzata, prima di rendermi conto che quelle grida appartenevano all'alchimista di ghiaccio con cui vivevo da poche settimane.

- Gray-sama! - esclamai ancora più spaventata, correndo verso la porta della sua stanza.

Perché Gray stava urlando? Che un nemico si fosse infiltrato in casa nostra e lo stesse attaccando? Erano urla di terrore, quelle.

Mi avvicinai titubante e feci per bussare, ma delle parole biascicate mi bloccarono.

- Papà... Non lasciarmi ancora...-

Sgranai gli occhi e abbassai lo sguardo, colpevole, stanca, spaventata e rattristita.

Percepii che Gray stava piangendo da dei lievi singhiozzi e la voce rotta mentre ripeteva la parola 'papà'.

Mi sentii in colpa, in fondo ero stata io ad uccidere il negromante che controllava suo padre e anche se lui mi aveva ringraziato per avergli tolto il peso di doverlo fare da solo, non potevo negare di essere a conoscenza del fatto che gli avevo causato molto dolore.

Avevo ferito il mio Gray-sama e non meritavo più di amarlo, ma non potevo lasciarlo da solo in quel momento. Anche se non avesse accettato, aveva bisogno di qualcuno che gli sarebbe stato accanto in ogni caso e l'unica persona che poteva farlo, dato il recente scioglimento della nostra gilda, ero io.

Appoggiai una mano sul legno levigato della porta, sussurrando il suo nome.

Non volevo svegliarlo, lui non avrebbe voluto che entrassi in camera sua nel mezzo della notte e non volevo nemmeno che si separasse nuovamente dal padre, anche se era solo un sogno.

Un triste e malinconico sogno.

Mi sedetti per terra con la schiena adagiata contro la porta, in attesa. Volevo aspettare che si calmasse, in modo da tornare a dormire tranquilla e conscia del fatto che stesse meglio, ma il sonno prese il sopravvento e mi addormentai seduta lì, per terra.

***

-Juvia? Hey, Juvia? -

Sentii qualcosa premere contro la mia guancia delicatamente e una voce ovattata che chiamava il mio nome.

Strizzai gli occhi per poi strofinarli e aprirli del tutto, ancora mezza addormentata.

- Gray-sama? - chiesi mettendo a fuoco la figura inginocchiata davanti a me, arrossendo lievemente per la situazione in cui mi trovavo - J-Juvia è...-

- Cosa ci fai qui per terra? Sono le tre del mattino... -

- Juvia ha avuto un incubo e... e poi ha sentito delle urla e si è preoccupata per Gray-sama, credeva che fosse in pericolo. Però non voleva svegliarlo, Gray-sama stava sognando suo padre... - spiegai con la voce impastata dal sonno.

- Juvia voleva assicurarsi che Gray-sama si sentisse meglio prima di tornare a letto, ma deve essersi addormentata qui senza accorgersene...-

Gray non parlò per tutto il tempo, mi ascoltò attentamente abbassando lo sguardo quando menzionai suo padre.

Avevo colto nel segno e mi sentivo ancora più in colpa per avergli riportato alla mente quelle cose.

- Ah... Juvia è dispiaciuta! Juvia non...-

Mi interruppi sentendo Gray prendermi una mano e tirarmi delicatamente su.

- Gray-sama? -

- Shh - mi rispose lui, stringendomi in un abbraccio - grazie, Juvia - finì facendomi arrossire.

- Torniamo a dormire - riprese dopo aver sciolto l'abbraccio, aprendo la porta della sua camera e trascinandomi con sé al suo interno, dove ci addormentammo l'una tra le braccia dell'altro.

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