Capitolo 8

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A cena siamo tutti più sereni, il mio fratellone Tommy è tornato a prendersi gioco di me proprio come faceva un tempo!
Mentre papà ci spacca i timpani, con quello che lui chiama cantare e persino la mamma oggi è sorridente!

In un certo senso mi dispiace uscire, si è creata un atmosfera tranquilla e rilassante, ci stiamo divertendo tanto.

-Charlie andiamo?- domanda frettolosamente Tommy che ormai è alla porta, quindi forse era più un ordine che una semplice domanda. Incespiccando sui miei stessi piedi lo seguo.

Con mia grande sorpresa ci ritroviamo a giocare al​ booling.
Rimango pietrificata ferma sulla soglia d'entrata, pensavo andassimo al cinema o a musical. Non di certo qui in un..non so come definirlo.
-Sul serio al booling?- dico disgustata.

-Smettila di lamentarti sempre!- sbotta mentre mi trascina dentro.
Con mio grande disgusto ho messo delle scarpe usate, ma mi sono rifiutata si indossare quelle orrende magliette marroni.

-Charlie, vuoi tirare per prima?- mi chiede mio fratello con quel sorriso da angioletto.
Lo incenerisco con lo sguardo -Sai che non so giocare- sbuffo indispettita, facendolo ridacchiare sotto i baffi.

-Motivo in più per alzarsi e venire qui- indica il centro della pista. Svogliata eseguo i suoi ordini.
Cerca di spiegarmi come fare, io scopro che lanciare quella palla e in realtà molto più difficile di quel che mi aspettavo.

Tra le prese in giro di Tommy e a volte anche dei signori vicino a noi, riesco finalmente a colpire un birillo!
Sono così felice che faccio i salti di gioia, abbracciando mio fratello -Visto ce l'hai fatta alla fine!- esclama sorridente.

- Si- dico supercontenta.

-Vuoi fare un altra partita?- mi prende in giro con quel sorrisino.

-Assolutamente no- rispondo mentre mi incammino al uscita.
Mi fermo di colpo guardo Tommy, e facendo una smorfia aggiungo -E stato divertente grazie-.
Il sorriso leggero di prima si allarga su tutta la sua faccia mi viene incontro e ci abbracciamo felici.
-La prossima volta però lo scelgo io il posto- aggiungo.

Oggi e l'ultimo giorno che passerò nella mia città, sento già un po' di malinconia, ho deciso di fare una corsa per rivedere tutti quei posti che prima trovavo tanto monotoni.

So bene che ritornerò ma le cose cambiano in fretta e niente rimane ad aspettarti.
Con questo pensiero triste alla Ophra decido di andare a correre al parco, guardo le persone sembrano felici, allegre ognuno con le loro vite e i propri obbiettivi, così inizio a pensare ai miei obbiettivi e alla mia lista.

La prima cosa che mi viene in mente e Jason e i suoi modi bruschi.
Ho riflettuto molto su quello che e successo e ho capito che lui mi sta decisamente antipatico! è un ragazzo arrogante e maleducato!
Pensare a lui mi irrita talmente tanto dandomi la carica per accelerare il passo.
Sento chiamare il mio nome in lontananza ma non mi fermo finché un braccio mi avvolge la vita, facendomi urlare per lo spavento.

-Andavi di fretta- mi sussurra una voce al orecchio, sobbalzo a quel timbro.
E girandomi vedo Nate che mi sorride, come sempre è bellissimo a mia sorpresa anche lui in tuta.
Le gocce di sudore gli scivolano sul collo andando a predersi dentro la sua maglietta grigia.

-Allora?- continua divertito, mi perdo nei suoi occhi verdi e limpidi, probabilmente si e accorto che ero incantata perchè sorride malizioso. Si è tagliato i capelli leggermente più corti ai lati e se è possibile cosi e ancora più carino.

In quel istante realizzo 'O mio dio! Possibile che mi deve vedere sempre in tuta e senza trucco!'
Sconsolata rimugino sulle mille possibilità che avevamo per incontrarci, e perché il destino lo fa accadere quando non sono in tiro!.

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