Capitolo 1

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Come al solito sono in ritardo!

Faccio e rifaccio il giro della stanza non so quante volte alla ricerca di...-Ahhhh perchè in questa casa non riesco mai a trovare niente!- sbuffo indispettita.

Poi finalmente...
Come per magia eccole!! le mie splendide decolté leopardate!
Eh no, non fatte quella faccia...
È una bella tonalità, poi con il mio tubino nero si abbinano perfettamente.

Oscar non c'è la fa più, è da almeno mezz'ora che sbuffa chiedendo ripetutamente -Hai finito?-

Come se non sapessi che lui per prepararsi, ci ha messo almeno il doppio del mio tempo!!
Intanto mi prendo un minuto per controllarmi allo specchio sentendolo per l'ennesima volta sospirare.

-Ti prego basta..- supplica mieloso.

Lo ignoro mentre applico un rossetto bordox, la matita nera e il mascara, l'insieme fa risaltare il colore indefinito dei miei occhi verde scuro. Cerco di sistemare le ciocche color caramello dei miei capelli, che ora mi cadono in onde morbide incorniciandomi il viso.

-Sono pronta!- esclamo.

-Ci metti veramente troppo tesoro..- afferma indispettito Oscar.
E ora che è in piedi posso ammirarlo nei suoi semplici jeans aderenti con risvolto e maglioncino grigio.
Il suo look fa molto bravo ragazzo,
ma nel contempo risalta il suo fisico asciutto e slanciato. E grazie a quegli occhi azzurri e a quella chioma ramata che secondo lui lo fa "cuccare alla grande"
L'insieme non e per niente male!

Peccato che lui alle ragazze non pensi affatto, questo si che e uno spreco, però non avrei avuto il mio migliore amico.

Adoro Oscar!
Siamo amici praticamente da sempre. I nostri genitori sono amici e noi non potevamo farne a meno.
Purtroppo non abbiamo frequentato la stessa scuola andavamo entrambi in collegio, io ovviamente femminile e lui maschile.
Pensandoci a Oscar non e andata poi tanto male.

Tutti i fine settimana stiamo insieme perché adesso non "cucca molto", mentre io d'altronde esco pochissimo. Il massimo delle uscite per me é andare a fare un giro in centro con le mie amiche, rigorosamente di giorno.

Questo era l'ultimo anno del collegio, ora ci aspetta il college.
Ho scelto giornalismo perché il gossip e la moda mi piace un sacco.
Il mio migliore amico invece ha scelto giurisprudenza.
Prima di uscire prendo il mio diario degli obbiettivi e do un ultimo sguardo alla numero uno, nonché il mio più grande sogno "SPOSARE NATE SHOES".
Sospiro affranta..lo appoggio frettolosamente sotto il letto, poiché la fantasia sta volando troppo.

Usciamo da quella che doveva essere camera mia, mentre ora é solo una ammasso di vestiti.

Mentre scendo le scale guardo tutti quei quadri appesi alle pareti e rabbrividisco come ogni volta. E inutile, mia madre ha proprio un pessimo gusto in fatto d'arte.

Sento delle voci provenire dallo studio, sicuramente sarà mio fratello Tommy con i suoi amici.
Questo fine settimana si ferma da noi, perchè mamma e papà sono andati a Toronto a trovare il nonno John che sta poco bene.
Io con la scusa del ultima settimana di scuola non potevo andare.

Tommy ha detto che voleva tenermi compagnia, in realtà in tutti questi anni non mi ha mai degnato delle sue attenzioni, escludendo quella volta di Oscar.
Mio fratello ha  otto anni in più di me e lavora in un azienda informatica. E da quel che ho capito è anche molto bravo, ahimè meno come fratello.
Trovo esagerato che si fermi a dormire da noi, sono stata tante volte da sola non vedo il motivo di avere lui oggi.

O forse era interessato solo allo schermo piatto di papà e al minibar ben rifornito, con questo ultimo pensiero mi trascino verso l'ingresso.
Ma proprio mentre cercavo di aprire la porta sento urlare...

-Charlie dove pensi di andare?-

Sbuffo -Uffa ci risiamo!- lamento.

Oscar capisce al volo e si avvia allo studio, io lo seguo a distanza appena apre la porta la voce roca di Tommy lo colpisce.

-Che caspita cred...-.

-Ciao Tommy stiamo uscendo- lo interrompe Oscar.

E mio fratello chiede anche spiegazioni -E a che ora tornate?- è divertito, glielo si legge in faccia.

O dio questo e troppo, decido di entrare anche io, e sei paia di occhi si puntano su di me.
Non avevo mai visto tutti i suoi amici, sono tipo Tommy, tutti impettati mi squadrano dalla testa ai piedi.

Guardo mio fratello negli occhi
-Torneremo presto- dico.
Oscar scappa a gambe levate e io faccio per seguirlo cercando al contempo di vedere se c'è anche Nate tra di loro, ma purtroppo non è qui.

-Ah Charlie, il cellulare- mi volto e vedo il mio iPhone rosa confetto nelle mani di Tommy, glielo strappo di mano rivolgendoli uno sguardo assassino.

-Grazie- dico scocciata, perché di sicuro ha ficcato il naso.
-Prego- risponde sogghignando.

Girandomi solo ora noto un ragazzo, in fondo alla stanza a sinistra appoggiato al muro con le braccia incrociate.
É l'unico che non ride gli altri fanno commenti del tipo -che bel colore Charlie!-
Soprattutto un tipo muscoloso, ma io sono completamente assorta da uno sguardo penetrante.

Mi sento un po' intimorita dai suoi occhi di ghiaccio, si perché non si può non notare quei ghiacciai al posto degli occhi di un blu profondo. Nei quali ti ci puoi perdere.
Il cuore inizia a martellare nel petto, e mi accorgo di tutto il resto, naso dritto labbra carnose capelli scuri spettinati. Ha una camicia blu e dei jeans neri, rimango imbambolata a fissarlo un'attimo di troppo..

-Charlie saluta e vai!- tuona Tommy in modo brusco, mi riscuoto subito dalla bolla dov'ero finita, per fortuna nessuno si e accorto di niente.

-Buona serata ragazzi- risponde Oscar per me.

Non resisto, devo accertarmi che sia veramente reale mi giro un ultima volta verso occhi di ghiaccio.
Il suo sguardo è fisso nel mio, mi guarda con un'intensità come se riuscisse a vedermi tutto, sento le guance andare in fiamme, devo aver preso oramai un colore rosso fuoco. Noto al ultimo un suo mezzo sorriso, lui si è accorto che mi ero persa a fissarlo, imbarazzata distolgo lo sguardo.
Esco da quella stanza sentendomi bruciare la schiena da due occhi penetranti.

Siamo in un locale la musica e assordante penso che mi divertirò!
Di solito si conoscono un sacco di persone interessanti, almeno nei film succede sempre.

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