Capitolo 3

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Arrivo a casa distrutta dalla corsa, e emotivamente molto provata.
Sento uno scombussolamento che non comprendo.
Sono abituata alle mia routine, ho una lista ben piena di obbiettivi da perseguire.
Perché a un tratto mi sembra che mi stia sfuggendo tutto dalle mani!?

Mi preparo un bagno rilassante, aggiungo i sali profumati alle rose, le candele accese creano molto l'atmosfera del relax, proprio come piace a me.
Resto a rimuginare a mollo, finchè l'acqua non diventa fredda e non mi si lessano le mani.

Sentendomi ancora inquieta indosso il mio pigiama preferito, consiste in una canotta rosa con il pizzo e un pantaloncino corto rosa e oro.
Mi tuffo sul letto girandomi su un fianco, con la trapunta a coprirmi quasi tutta la testa, mi addormento senza nemmeno accorgermi troppo presa dal mio tumulto interno.

Sollevo leggermente le palpebre, la luce filtra dalla finestra ma non è eccessiva anzi, sto per richiudere gli occhi ma vengo distratta da una luce che lampeggia sul mio comodino. Quando guardo lo schermo dell cellulare trovo parecchi messaggi.

Sms di Jennifer :facciamo shopping?.

Sms 3 di mia madre:
: tesoro come stai?
: allora!
: rispondi a tua madre!

'Uhhh' sbuffo scuotendo la testa è sempre la solita..

E due sms di Tommy:
: Charlie vado ad allenarmi
: Torno per cena, fai la brava

Il sonno ormai mi è passato, decido di aprire i libri del college per avere già un idea di quello che mi aspetta. Questo mi aiuterà a ritrovare il binario, è un modo giusto di iniziare la giornata facendo qualcosa di proficuo. Annuisco fiera di me stessa e del mio discorso interno.

'Sì lo so, sono una secchiona'

Dopo un ora immersa tra storia e burocrazia non riesco più a connettere. Se leggo solo qualcos'altro riguardante Kennedy e i suoi cambiamenti mi sento male.
Il mio cellulare emette un bip, lo prendo al volo, con mia sorpresa e Caterina la mia migliore amica.

Sms Caterina : 'Devi dirmi qualcosa?'

Non le rispondo ora perchè proprio non ho voglia iniziare una conversazione di cortesia, sono troppo occupata a disperarmi su quanto difficile sia lo studio..

Mi preparo un caffè, ma appena apro la credenza trovo una spiacevole sorpresa -Ah non ci posso credere! non abbiamo la cannella!- piagnucolo.
Il mio adorato caffè latte non è lo stesso senza la cannella, avendone però un disperato bisogno mi accontento.

Rassegnata, e con un sapore troppo amaro in bocca mi perdo nel nuovo gioco dei pokemon sul cellulare.
Senza accorgermene finisco sul social di Nate, rovistando le fotografie che oramai conosco a memoria.
La verità è, che da quando e terminata la scuola mi sento persa, sono solo pochi giorni ma io ho bisogno di essere occupata seguire un progetto, portando a termine un lavoro.

Avevo sentito di un corso di giornalismo a Toronto, francamente non so per quale motivo mi ritorni in mente però poteri dare un occhiata.

Dopo una lettura veloce alla presentazione direi che non è per niente male, il profumo della casa del nonno John mi investe, la freschezza delle foreste, gli alberi e quella sensazione di pace nel aria.

Senza pensarci prendo il telefono e faccio una chiamata, dopo poco Oscar si presenta con il mio amato caffè latte alla cannella in mano, lo abbraccio di slancio appena lo vedo.
-Ti adoro- sussurro.

Sorride -Anch'io Charlie- stritolandomi a se.

-Uh ci risiamo- mi volto e Tommy ci fissa disgustato.

-Amico pensavo ti fosse passata- dice Oscar.

Tommy avanza verso di noi inferocito e li punta il dito davanti -Tu devi levare le mani da mia sorella o te le spezzo-.

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