4. Countdown

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Mancano esattamente quattro giorni all’inizio della scuola.
Il tempo stringe e ho voglia di passare l’ultima settimana a divertirmi con i miei amici, quindi mi toccherà finire oggi tutto il resto dei compiti o mi annoierò fino a sabato. L’unica cosa che mi spinge a studiare in questo momento è il fatto che non vedo l’ora che arrivi sabato e domenica.
Sabato sono ad una pizza con i miei compagni, finalmente hanno trovato un giorno che andava bene a tutti quanti. Ognuno prima aveva già tanti impegni: discoteche, cene, pizze con amici del mare, concerti, falò… insomma tutte le belle cose che fa la gente circondata da una bella compagnia o da più compagnie, ovviamente. Solo a pensarci giusto un po’ mi viene quella sana invidia che tutti quanti provano a volte, non per il fatto che escono e si divertono come matti, ma perché hanno qualcuno con cui fare queste cose. Io non ho mai avuto una compagnia del genere.
Per fortuna ho i miei compagni, soprattutto i maschi, loro sono, diciamo, la comica della classe, anche se a volte possono essere fastidiosi. Mi sono affezionata molto a loro, (non so perché vado più d’accordo a volte con i maschi che con le femmine) ma anche alle ragazze voglio bene, niente da togliere a loro, anzi è molto divertente prendere in giro insieme a loro i ragazzi che ci fanno i chiodi.
Poi ho le mie amiche al di furi della scuola, le poche a cui tengo: Priscilla, Roxy e mmh… diciamo che sono quelle con cui mi sento di più Okay?!
Beh con loro mi sono organizzata di domenica, in una zona più a nord del centro. Ogni anno si organizza una festa, non so bene a cosa vi è dedicata però è molto carina. La cosa più interessante di questo evento sono le giostre. Non so per quale motivo non sono mai salita su delle giostre per grandi, infatti questa sarà la prima volta.
Tornando al presente oggi devo assolutamente finire i compiti!!
Questa mattina decido di finire di leggere il libro che la prof di italiano ci ha assegnato, Fahrenheit 451, un romanzo con una visione futuristica del mondo fra un centinaio di anni.
Forse detto così può sembrare un po’ noioso ma non lo è! Lo scrittore narra di un mondo molto diverso dal nostro dove la tecnologia e l’ignoranza sono i mezzi con cui i le persone importanti governano la gente. In ogni angolo della casa ci deve essere un televisore con cui il proprietario può interloquire con le persone di un programma televisivo come un quiz.
Mi vengono i brividi, tutto ciò è un modo per spiare e tenere sotto controllo la gente, in più i libri sono vietati, i pompieri invece di spegnere le fiamme devono bruciare i libri. Se nessuno può imparare da solo cosa è giusto o sbagliato può essere facilmente manipolato e convinto di un’idea che forse non è neanche giusta!
Okay mi sono fatta coinvolgere dalle emozioni, non so perché mi infiammo così quando si parla di questi argomenti.
Comunque dopo aver finito il libro ed aver pranzato, mi rilasso un po’ vedendo la TV. Come mi ero promessa, o meglio costretta, ripasso giusto qualcosa di matematica, anche se so che non servirà a niente. Mi piace molto la matematica (penserete che sono pazza), ma riesco a ricordare meglio le cose quando ricomincia la scuola e mi devo applicare seriamente.
Le giornate trascorrono sempre nello stesso modo, noiose e lente… alzati, vestiti, fai colazione, studia o vai a scuola e poi torni a casa mangi e vai a studiare.
Perché ci deve essere sempre in mezzo lo studio!!
A volte vorrei che ci fosse più adrenalina nella mia vita, perché ripetere sempre le stesse cose e non cambiare niente è scocciante e deprimente. Per fortuna che nel weekend si esce…
Finita la matematica non ho più niente da fare.
In TV come al solito non c’è niente, ci sono solo le vecchie soap-opera che si vedeva mia nonna o gare di moto o cose simili. (Di ciò non ne capisco granché)
Visto che ormai ho finito i compiti per le vacanze cosa posso fare domani? Prendo il cellulare, un modello ormai fuori moda, e scorro la rubrica di whatsapp per abitudine ormai. Nessuno della maggior parte dei miei contatti uscirebbe con me almeno un pomeriggio, tralasciando i parenti. Come era più logico fare vado ad aprire le chat di Priscilla e Roxy. Scrivo ad entrambe un messaggio per sapere se sono libere domani. La prima mi risponde che deve stare da sua nonna visto che non sta molto bene; la seconda, come c’era da aspettarsi, è in punizione, dice che ha fatto una cosa che non doveva fare. Delle volte finiva così, ma non posso pretendere che siano sempre a mia disposizione, sono già presenti abbastanza.
Anche loro hanno la loro vita e io devo imparare a vivere la mia.
Così ho un’idea. Andrò al parco domani farò una corsetta e mi rilasserò lì.
È da tanto che non corro soprattutto dalla pausa estiva del mio corso di arti marziali. Starete pensando, perché una ragazza fa arti marziali? Beh io lo faccio per scaricare la rabbia e lo stress. Ho scoperto questo sport da pochi anni e sinceramente non ne posso fare a meno, soprattutto durante il periodo scolastico. Sono sempre stata un tipo molto attivo e a volte ho la sensazione di avere un’energia così forte dentro che non riesco a placare se non con lo sport o il disegno. Ho sempre associato questa sensazione alla rabbia, non saprei sinceramente cos’altro potrebbe essere.
Sto pensando a tutto ciò quando qualcuno salta sul letto dove sono sdraiata a pensare. Salto seduta dallo spavento.
<<Sonya! Sonya!! SONYA!!>>
<<Che c’è?>> chiedo. Questo ragazzino di 13 anni poteva essere più fastidioso di una sirena della polizia. Ha sempre avuto il vizio di parlare a voce troppo alta e velocemente.
<<Indovina che c’è stasera in TV?>>
Lo guardo in maniera interrogativa, come se dovessi già sapere che cosa c’è in televisione.
<<Ma dai!! Possibile che non hai visto la pubblicità?>>
Scuoto la testa in segno di no.
<<Jurassic Park!!! Il nuovo film, quello che uscito a febbraio!>>
<<Ah quello…>> da piccola non mi è mai piacito molto Jurassic Park, mio padre me lo faceva vedere quando avevo 4 anni, Ale allora aveva poco più di un anno. Quei film non mi facevano dormire la notte perché sognavo sempre un Velociraptor che mi mangiava. La stessa cosa vale per altri film come Dracula, Frankenstein o la Mummia… lo so che è una cosa imbarazzante ma mio padre facendomi vedere questi film da piccola, perché si divertiva a vedermi scappare o nascondermi, mi ha lasciato la paura dei mostri, certo ora guardo pure film del genere, però la paura in qualche maniera è rimasta, anche se in maniera più leggera. Mi sento un’idiota!
Non mi sono mai azzardata a vedere neanche un film dell’orrore. Odio questa mia paura, la odio. Come può una ragazzina di sedici anni avere paura di queste cose.
Ora penserete che mio padre sia cattivo ma in realtà ha avuto lo stesso trattamento dai suoi genitori, l’unica differenza è che lui ha superato la paura.
Non so perché mi è saltato in mente tutta questa storia ma lasciamo perdere.
<<Sì quello lì! Tu eri un fifona da piccola>> dice mentre scoppia a ridere. Lui non ha mai avuto paura di cose del genere.
<<Senti chi parla, tu hai paura degli insetti! Ogni volta che c’è un’ape o chissà che cosa chiami me per scacciarla via…>> dico contraccambiando la frecciatina che mi aveva lanciato.
<<Non è vero>> dice indispettito dandomi una sberla sul braccio. Ecco un altro brutto vizio.
<<Okay, okay hai ragione tu>> dico per farlo smettere e dargliela vita.
Nonostante questo carattere un po’ testardo e orgoglioso è sempre un buon fratello. Gli voglio molto bene.
<<Ti volevo dire che stasera fanno quel film e volevo sapere se ti andava di vederlo con me>> mi dice Ale. Sono un po’ stupita da questa richiesta, di solito non è il tipo che ama molto i film e sono felice che voglia passare un po’ di tempo con la sua sorellona.
<<D’accorda. Provvedo io ad organizzare la serata>>
<<Va bene>> mi dice uscendo dalla stanza.
Lo vedo buttarsi sul letto e mettersi le cuffie per vedere i video su You Tube. Quello è il suo mondo, fatto di videogiochi.
                                                         
                                                              ***

<<Allora le cotolette le abbiamo mangiate a cena, giusto! Mamma ci ha preparato una porzione di patatine a parte così la possiamo mangiare nella mia stanza che ne dici, ti va?>>
<<Si, buona idea So!>> risponde Ale.
Andiamo in camera mia ed inizia a sistemare la stanza visto che il film inizierà tra qualche minuto. Mio fratello accende la Tv, io sistemo un tappetino di quelli morbidi che usavo quando ero piccola per giocare a terra e dei cuscini per stare più comodi. Ale mette la porzione di patatine al centro.
Durante le pause del film abbiamo chiacchierato di varie cose, ci siamo anche soffermati sull’argomento dei compagni di classe, ma non mi è piaciuto come mi ha raccontato le cose Alessandro, era nervoso, nascondeva sicuramente qualcosa. L’avevo notato che non aveva molti amici in classe. Non credo che subisca bullismo fisico, in fondo fa arti marziali con me, ma forse sarà qualcos’altro, forse lo prendono in giro. Decido di lasciare stare l’argomento.
Non voglio rovinare tutto.
La serata trascorre tra risate, piccoli bisticci e patatine fritte; mi è mancato passare una serata così con lui. Devo essere più presente.
Dopo il film ci vediamo un po’ di cartoni animati che piacciono ad entrambi, Ale si addormenta con la testa sulle mie gambe. Dorme come un ghiro ed è impossibile svegliarlo, così chiamo papà ad aiutarmi a portarlo a letto.
Papà ha un lavoro che lo costringe a spostarsi tutto il giorno da un paese all’altro, ovviamente non va all’estero ma qui nella nostra regione a fare il tecnico, per questo torna a volte tardi la sera. È l’unico che lavora in casa anche se mamma fa ferro e fuoco per fare lezioni private a bambini per guadagnare qualcosa.
Nonostante ciò sono entrambi presenti. Amo la mia famiglia con le sue imperfezioni e stranezze.
Do un bacio sulla fronte a mio fratello e vado a dormire anch’io.

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