6. School

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Si è chiarito subito il significato delle ultime parole del ragazzo del parco "Hai del sangue..."  Quando sono caduta a terra ho sbattuto la forte testa e di conseguenza mi sono fatta un bel taglio alla fronte.
Quel ragazzo è stato fortunato...se avessi dovuta mettere i punti in testa per colpa sua, avrei trovato sicuramente il modo di fargliela pagare, peccato che non so chi è!!
Mia madre si è arrabbiata un sacco. Ho dovuto sopportare lei e le sue lamentele per tutto il resto della giornata, anche mio padre ha dato di matto. Come al solito ho fatto finta di sentire, l'unico modo per poter "sopravvivere".

Oggi è lunedì, il primo giorno di scuola! Yeah che gioia...
Il sabato e la domenica sono trascorsi velocemente. Mi sono divertita molto in quest'ultima settimana.
Ho ancora addosso l'adrenalina provata ieri sera alle giostre. Era la prima volta che ci salivo e non sapevo di essere un'amante di queste cose, soprattutto delle giostre più spaventose! Devo solo aggrapparmi a qualcosa e la paura passa.

Stamattina, insieme alla mia folle pazzia, si unisce anche l'ansia del primo giorno, quella che probabilmente mi trascinerò per tutto l'anno scolastico. Sarò esagerata, ma ho paura di cosa mi riservi questo terzo anno di liceo. Tutti dicono che il terzo è difficile e che bisogna riadattarsi ai nuovi professori e alle materie.
E io come faccio ad essere pronta a tutto questo??
In tutto ciò, non riesco a sopprimere la mia curiosità di sapere chi era il ragazzo col cappuccio... insomma chiunque vuole almeno sapere com'era la faccia del proprio aggressore, oddio non è proprio il termine adatto ma si intende cosa voglio dire! Giusto?
La mia immaginazione vortica peggio di un uragano nella mia testa .
"Pensi troppo Sonya, dovresti rilassarti!", mi dicono tutti.
Vorrei avere un tasto on e off per accendere e spegnere il cervello quando desidero.
Non voglio pensarci, in fondo chi lo rivedrà più quello...

Il traffico mattutino che c'è quando si deve andare a scuola mi mette il nervoso.
Voglio affrontare questo anno di liceo con determinazione, anche se ho paura. Voglio farcela!
Finalmente arrivo dentro la città. Mia madre mi lascia con la macchina in piazza. Mi dirigo velocemente verso scuola, non è una delle strutture più accoglienti del mondo ma è pur sempre vivibile. Arrivata lì, vedo un gruppetto di ragazzi che fanno gli stupidi facendo ridere ed imbarazzare delle ragazze del secondo. Non c'è da stupirsi che sono i miei compagni. Mi avvicino a loro e non si accorgono di me, come al solito.
Però c'è da dire che quando avevo ancora gli occhiali ero soggetta a tante battute, ero quasi sempre al centro dell'attenzione, soprattutto quando facevo uno sbaglio.
Ecco perché, non solo a livello estetico, porto le lentine.
In lontananza vedo avvicinarsi delle ragazze dal volto familiare. Sono Beatrice, Ludovica e Sandra, delle mie compagne di classe. Ci salutiamo con un abbraccio e ci mettiamo a chiacchierare delle novità! (Nessuno nota il taglio per fortuna). Ludo e Sandra hanno trovato ragazzo,  mentre Bea diciamo c'è vicina. Quando si arriva a parlare di me la conversazione diventa noiosa, non ho mai avuto un ragazzo, sono "single dalla nascita".
Spesso le persone mi chiedono se ho mai baciato un ragazzo o ne ho avuto uno ed ogni volta che rispondo di no, rimangono spesso scioccate.
Un po' mi vergogno, mi domando se sono così orribile da allontanare tutti...
Ludo, Bea e Sandra continuano a parlare tra di loro. Sono legatissime dal secondo anno ed è difficile mantenere un dialogo con loro. Hanno molta più esperienza di me e di certo sono anche più indipendenti. Tutto quello che non sono io.
Il pensiero degli altri in passato mi ha influenzato molto, ma ora cerco di ignorare tutti i giudizi e di pensare solo a me, ma non è così facile eliminare questo difetto.
Ho saputo che oggi la mia classe entra alle nove per lasciare tranquilli i nuovi primi.
Dopo che la classe si è completamente riunita, facciamo un giro per la città, cercando di passare il tempo.
Mi separo da loro per mezz'oretta per stare un po' con Priscilla. È una ragazza dolce e molto intelligente. Ha gli occhi azzurri e i capelli rossi scuri, tinti. Prima era bruna.
Con lei ci siamo conosciute in palestra e dopo varie chiacchiere abbiamo capito di essere così simili e diverse allo stesso tempo,   forse è per questo che andiamo d'accordo, non c'è mai da annoiarsi.

8:55 sono in ritardo.
Il tempo vola.
Saluto la mia amica e corro a scuola.
Entro in classe.
A chi hanno lasciato il primo banco?
Ovviamente alla sottoscritta.
Per l'irritazione sbatto lo zaino sul banco. Questo me lo hanno fatto apposta.
Mi siedo al mio posto sbuffando.
Come posso sfuggire a quella trappola mortale? Forse se Michele si sposta io...
<<A quanto pare ci hanno confinato qui!>>
<<Sì, ma troverò il modo di scappare.>> dissi pensierosa.
Aspettate un attimo.
Ci  hanno confinato qui!  
Sento una risata sommessa. È dolce e leggera, quasi musicale.
Ma...
Mi giro confusa e allora capisco tutto. Quella voce l'avevo già sentita...
È il ragazzo del parco.

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