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"Dana sei pronta?" Mi chiede mia madre dal salotto.

Le ho parlato un po' di tutto quello che era successo, un po' di Luke, un po' di Chantal e soprattutto dei miei capelli nuovi di zecca. Poi quando le ho detto anche del bacio fra me e Ashton è scoppiata a ridere.

"Sai tesoro, anche io ero un po' così alla tua età. Avevo un bel caratterino e non era facile starmi dietro, il buon dio sa quante ne ho fatte passare a tuo padre. Eppure lui è ancora qui con noi. So che a volte sembra che non mi importi di te perché ti concedo tante cose o perché non mi arrabbio mai. Ma sai amore, non ho mai voluto toglierti nulla perché sapevo che se ci avessi provato tu l'avresti fatto lo stesso. E poi mi fido di te e so che conosci i tuoi limiti e sei responsabile. E voglio anche che tu sappia che tuo padre ti vuole bene e si sta riempiendo di lavoro solo per te piccola, perché ti vuole bene e vuole che tu abbia il meglio."

Confesso che mi è scesa qualche lacrima, dopotutto la mamma è la mamma e io senza la mia non so cosa farei. Fatto sta che dopo cinque secondi mi ha cacciato via e mi ha detto di andare in camera perché era ora che si occupasse della sua piccolina e l'aiutasse a prepararsi.

Alla fine me ne sono uscita con un paio di jeans neri strappati, un corpetto in pizzo nero, la mia giacca di pelle e un paio di scarpe col tacco a spillo nere.

Be' si la mia felicità si può sicuramente notare da come mi vesto.

Mi metto un po' di lacca sui capelli e infine mi guardo allo specchio.
Non sono mai stata una vanitosa ma devo dire che mi piaccio davvero e che sono davvero bella. Mamma mi ha truccato davvero bene e Chantal ha ragione, questo colore mi sta davvero bene.

Mamma si affaccia al bagno e mi sorride.

"Dai amore, Ashton ti sta aspettando."

Esco dal bagno e vado giù in salotto dove lo trovo in piedi ad aspettarmi.

"Ciao Ashton." Lui fa per aprire la bocca ma poi la richiude. Poi la riapre.

"Viola?"

"Lilla."

"Lilla."

"Ashton sono capelli."

"Lilla."

Alzò gli occhi al cielo e lo porto fuori casa o finirà che rimarremo a casa mia tutto al tempo a ripetere "lilla".

Raggiungiamo la macchina e quando lui sta per mettersi a guidare si gira verso di me.

"È okay che tu voglia tingerti di punto in bianco, ma perché? Cioè mi piacciono e anche tanto, ti stanno bene. Ma non me lo aspettavo proprio." Dice ancora un po' confuso.

Lo so, passare da un semplice castano a un improvviso lilla è strano e un po' scioccante ma avevo davvero voglia di farlo.
Un po' perché spero ancora che Luke si accorga di me e un po' perché avevo voglia. È la mia vita, se voglio tingermi qual'é il problema?

"Volevo cambiare un po', Chantal dice che così sono meno noiosa." Condivido le parole della mia amica ma non perché ho una bassa autostima di me stessa, almeno, non ultimamente. Certo è stronza ma effettivamente una persona con un colore di capelli diverso attira più sguardi.

"Dana, non devi fare ogni cosa che ti dice Chantal perché lei lo vuole ed è la tua migliore amica!" Dice arrabbiato e io tento di calmarlo. Non voglio litigare con lui, è davvero una persona importante.

"Non l'ho fatto per Chantal, a me piacciono e non perché lo dice la mia migliore amica. L'ho fatto perché volevo dei cambiamenti."

"Non l'hai fatto per Luke vero?" Chiede più tranquillo.

"Ashton chiudiamo questa conversazione e portami da qualche parte." Lui sbuffa e fa partire la macchina.

Mi porta ad un Luna Park fuori città e un po' mi pento dei tacchi, sono davvero scomodi sugli autoscontri e di scontri questa sera ce ne sono stati parecchi, però presto il malumore passa e passiamo una piacevole serata.

Ashton non fa che portarmi su una giostra dopo l'altra, mi compra lo zucchero filato, mi prende un enorme gibbone di peluche, mi porta addirittura nella casa degli orrori "per far uscire la femminuccia che è in me" e io passo tutto il tempo a strillare e a stringergli il braccio come se fosse una borsetta di Chanel gratis.

Poi però si fa sentire la fame e non faccio altro che desiderare uno di quegli hamburger pieni di grasso, ricoperti da cheddar cheese e salse.

"Ashton?"

"No Dana, per la milionesima volta, non esistono i fantasmi." Sta parlando del fatto che abbia passato i precedenti venti minuti a chiedergli se i fantasmi esistessero davvero e a pregarlo di non lasciarmi sola, abbandonata a me stessa.

"Okay, ho capito, ma c'è una cosa più importante." Lui si gira verso di me.

"Cosa?" Chiede e il mio stomaco risponde bruscamente senza che io parli e si fa capire. Al che Ashton scoppia in una risata fragorosa.

Allora, mettiamo in chiaro una cosa, io amo la risata di Ashton, ma il problema è che è davvero strana.  Quindi la gente incomincia guardarmi male.  Più di quando una volta per sbaglio feci cadere il gelato di un bambino con la mia borsa sulla giacca di non so quale marca costosa della madre. E lei mi guardò davvero male. Una di quelle occhiate che se potessero ucciderti non hai neanche il tempo di accorgertene che sei già in una bara.

Così lo tiro per un braccio e ci mettiamo in coda per prendere un hotdog e delle patatine.
Non c'è coda e in pochi minuti il cibo arriva e noi ci avviamo verso la macchina.

"Posso chiederti una cosa?" Io annuisco con la bocca piena.

"Perché Luke? Perché ti piace lui?" Rimango un po' sorpresa dalla domanda e mando giù il boccone con fatica.

"Credo perché sia stato il primo ragazzo che io abbia frequentato a non essersi fatto influenzare da Chantal. Non credo mi piaccia e su questo ci ho riflettuto, è solo che sono così gelosa nei suoi confronti perché so che un altro come lui, che sappia farmi ridere e non andare dietro alla mia amica non ci sia. O almeno non qualcuno a cui io possa piacere." So che può sembrare strano ma è la pura verità. Luke è bello e particolare, mi fa sentire viva e mi da una speranza. Lo stesso vale con Ashton, solo che con lui è una cosa più forte. Non ho idea di cosa ci sia fra noi ma capisco che per me non è più una semplice amicizia. Solo che forse il sentimento non è contraccambiato.

"Non dovresti pensare così, devi aver più fiducia in te stessa, sei una bella ragazza e sei anche molto simpatica. Sei intelligente, onesta e unica, non sottovalutarti ti prego. Adesso sei anche più originale con questi capelli, non voglio tu ti senta inferiore a nessuno." Sorrido alle sue parole e ammetto che sentirle mi ha dato una botta di energia in più.

Solo che il mio corpo mi contraddice e sbadiglio sonoramente e lui sorride.

"Dai vieni, ti porto a casa." Annuisco e lo seguo.

Il viaggio dura poco, una quindicina di minuti, ma sono sufficienti per farmi quasi addormentare. Quando arriviamo non ho voglia di scendere e camminare quindi quale scusa migliore di fingersi addormentata? Tanto o mi sveglia o mi porta lui e conoscendo Ashton potrebbe fare il cavaliere.

Pochi secondi dopo essere sceso dalla macchina infatti mi viene a prendere e mi porta in casa, mamma gli indica la stanza e lo sento portarmi su per le scale. Deve fare palestra per riuscirci. Non dico di essere pesante e grassa ma comunque un 60 kg li ho tutti.

Quando entriamo in camera mi adagia sul letto ed è proprio qui dove io e Ashton ci baciamo per la prima volta. Io che mi fingo addormentata, lui che mi sposta i capelli, lui che mi accarezza le labbra, io che rimango immobile. E quando se ne va, mi addormento col sorriso.

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