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E una settimana è passata, senza un briciolo di sole, senza un briciolo di scuola e senza un briciolo di accenno da parte di Ashton alla sua "semi-dichiarazione". Mi viene quasi da pensare di essermi inventata tutto, eppure so che non è così.

Ha passato tutta la settimana a comportarsi come se nulla fosse, portandomi DVD e gelato (lo so non si dovrebbe mangiare gelato quando si è malati, ma ho questa fissa sin da piccolina) e tisane. La cosa non ha fatto altro che confondermi e destabilizzarmi, facendomi anche scoppiare a piangere davanti a lui, chiedendogli se mi volesse bene e se fossi una brava persona. Lui non ha fatto altro che abbracciarmi e dirmi di smettere di chiedere queste stupidate.

Ma per me non lo erano! Pensavo non mi volesse bene! E tutto questo solo perché avevo la febbre.

È difficile tornare in classe dopo una settimana di assenza e rimettersi pari pari col programma, specialmente se hai mal di testa e sei anche obbligata a sederti esattamente fra le due persone che al momento vuoi vedere di meno.

"Dolce Daniela, perchè quel brutto faccino?" fingo un bel sorriso e guardo Chantal, tanto lo so che non chiederà nulla neppure accorgendosi di quanto sia falso.

Diciamo che Chantal non ha una vena di altruismo nel suo corpo.

"Ma no C, sto una meraviglia, ho solo un po' di sonno." Mento spudoratamente.

"Bene! Allora va in classe e parla bene di me!" ecco, proprio come dicevo io.

Le faccio un ultimo sorriso e mi avvio verso la classe e mi siedo al mio posto, che guarda un po' te è proprio fra Luke e Ashton. Il che mi renderà nervosa, imbarazzata e leggermente irritabile. Una parte di me è quasi convinta che esista un'entità superiore, capace di decidere quanto squallida la mia vita possa essere.

Prendo il telefono, metto le cuffiette e faccio partire la ripetizione casuale e boom, Green Day, 21 Guns. Ciao mondo. Mi rintano sotto il cappuccio, appoggio la testa al banco e mi riparo con le braccia creando una specie di scudo.

"Cosa stai facendo?" Chiede il biondo capace di materializzarsi quando non deve. Ho già detto che odio tutti?

Lo ignoro nella speranza che usi quel poco di buon senso che gli è rimasto e mi lasci nella mia bolla.

Ma no, lui deve fare il compagno scemo che viene e ti tocca i capelli, chiedendoti se sono tinti quando li hai lilla. O è scemo o mangia i sassi, che implica comunque una sua certa demenza.

"Does the pain weigh out the pride? And you look for a place to hide!" Gli urlo addosso. Che poi il mio urlare sia attutito dalla barricata intorno a me è un'altra cosa.

"Ma sei matta?"

"Io dico che ha il ciclo." Brutto scemo di un Ashton non-dico-quello-che-provo-ma-ti-do-un-bacio-tattico-mentre-dormi Irwin, non sono affari tuoi se ho il ciclo o meno.

"One, 21 Guns! Lay down your arms, give up the fight! One, 21 Guns! Throw up your arms, into the sky!" Continuo e sento gli sguardi dei due su di me.

"Hai ragione, ha il ciclo." Sentenzia Luke.

"E allora? Cosa vuol dire? Adesso una donna non può essere donna?! Dobbiamo essere sempre noi quelle a sopportare la vostra gelosia, le vostre indecisioni, le vostre incazzature senza motivo perché vogliamo conoscere nuove persone e avere più amici, o perché decidiamo che un nuovo taglio o colore non ci sta così poi male?! Sapete che vi dico?! Io sono arrabbiata col mondo e quindi anche con voi! Non osate parlarmi!"

Mi abbracciano. Tutto quello che fanno è abbracciarmi. E io non dico niente perché amo gli abbracci. Vaffanculo ho anche sonno.

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