13° Giorno pt1

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Era il nostro ultimo giorno in quel posto, alle pendici delle White Mountains Valley. Erano state lo sfondo di una meravigliosa (e tragica possiamo dire) storia d'amore.

Sciammo per l'ultima volta, quella mattina. Non ero dell'umore, non volevo, ma non potevo non farlo. Non volevo più fare del male a Thomas.

Passai tutta la giornata in sua compagnia, parlammo del nostro futuro. Volevamo sposarci al più presto e dopo le nozze ci saremmo trasferiti a Manchester.

Quella mattina il bar mi sembrò particolarmente triste, vuoto, incompleto. C'era la solita coppia che ogni giorno sedeva accanto il camino e si riscaldava, c'era la gente che faceva colazione ridendo, chi leggeva il giornale.

Ma non c'era lei a leggere qual giornale al tavolo 4. Lei non era accanto al camino a leggere Shakespeare, lei non era nemmeno davanti il bancone a ordinare una tazza di cioccolata calda e lei non sarebbe stata nemmeno nascosta dietro la porta ad osservarmi sperando di trovarmi sola per potermi parlare anche solo per un minuto.

Lei non sarebbe più stata in quel luogo nel mio stesso momento.

Sentii una serie di voci provenire dalle mie spalle e vidi una serie di ragazzi e ragazze entrare dalla porta posteriore.

Era la comitiva di Sara, com'era possibile? Lei era partita il pomeriggio del giorno precedente.

Mi avvicinai a loro.

- Scusa- dissi ad uno dei ragazzi. Era alto, aveva dei lunghi capelli castani legati e gli occhi verdi.

Abbassò lo sguardo e mi guardò con sguardo curioso.

- Sara Williams non era con voi? – chiesi.

Il ragazzo rise un momento. – Sì, disse, ha detto bene, 'era'. È partita ieri pomeriggio. –

- Ma io credevo andasse via con voi.-

- Doveva infatti, solo che, non lo so per certo, ma non poteva più restare. –

- Capisco. Beh, ti ringrazio. –

Abbassai lo sguardo e mi guardai intorno.

Finalmente lo trovai, il telefono.

Inserii qualche gettone e composi il suo numero.

Il telefono squillava, squillò molto, ma non ricevetti nessuna risposta.

Posai la cornetta, fissandola per qualche secondo, dopodiché ricomposi il numero.

Ancora numerosi squilli ma nessuna risposta.

Mi diressi al bancone della reception.

- Scusi, signorina..- la ragazza bionda che stava dietro il bancone si voltò.

- Se dovesse richiamare questo numero, dissi mostrando un foglietto con sopra scritto il numero di Sara, le dica che la cerca Eleanor Bailey. –

La ragazza prese il bigliettino e annuii.

Probabilmente lo avrebbe dimenticato.

- Eleanor! – Thomas stava venendo verso di me, correndo, ed era anche abbastanza agitato.

- Che succede? – chiesi preoccupata.

Aveva in mano il giornale del giorno.

Non capivo. Abbassai per un momento lo sguardo sul giornale, dopodiché tornai a guardarlo in viso.

Mi porse il giornale.

- Leggilo tu stessa.- disse con un filo di voce.

Presi il giornale fra le mani e lessi il titolo alla prima pagina.

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