Capitolo Due: La scommessa;

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La scommessa:


«Prendine uno. Ecco, prendi. Non potete mancare! Ecco, tieni anche tu».

Audrey allungò un altro volantino. Il ragazzo lo prese, inarcò un sopracciglio e continuò per la sua strada, guardandosi alle spalle come per paura che la ragazza continuasse ad assillarlo.

«Forza ragazzi, non siate timidi. Prendete un volantino anche voi. Sì dico proprio a voi laggiù!». Louis svolazzò il volantino, lanciandone alcuni in aria.

Joy attraversò di gran carriera il cancello della scuola, sistemando i libri nella sua borsa. La sveglia aveva deciso di darle buca, dandole un brutto risveglio, pieno di urla di sua madre e suo fratello maggiore. Si sistemò la cravatta e fece un sospiro. Avrebbe tanto voluto uno specchio per controllare l'aspetto, ma il vociferare di complimenti attorno a lei le diceva che assomigliava a ogni altro giorno dell'anno.

«Ti aspettiamo!» gridò Audrey con la sua voce acuta.

Joy alzò lo sguardo e sbarrò gli occhi presa alla sprovvista. Cosa stavano facendo Audrey e Louis davanti al tabellone della classifica con dei volantini in mano?

«Joy, vieni a darci una mano!» le intimò Audrey con aria severa. Le porse una trentina di fogli senza aspettare il suo consenso. La ragazza non poté fare altro che sospirare e avvicinarsi. Prese i fogli, ma invece che distribuirli si fermò a leggerne le scritte.

«Un ballo scolastico?!» sbottò all'improvviso, alzando un volantino per far guardare anche gli altri due ragazzi, che si girarono nella sua direzione. «Volete organizzare un ballo scolastico durante i primi esami? Va bene che siamo nella Classe Zero, ma non vuol dire che il nostro posto è assicurato. Dobbiamo impegnarci a studiare e non a...ballare!».

Guardò i suoi amici, nessuna reazione dai due. Joy digrignò i denti.

«Rilassati, ragazza!» Louis le mise le mani sulle spalle, scuotendola fraternamente.

«Forse dovreste dare retta alla vostra amica. Organizzare un ballo in pieno periodo d'esami? E vorreste ancora farci credere che non siete montati?» sghignazzò il biondo.

Joy riconobbe il ragazzo e serrò le labbra. Non conosceva il suo nome, ma vederlo per la seconda volta in due giorni era abbastanza snervante.

«Noi non siamo montati! Ritira subito ciò che hai detto!» scattò Audrey, puntando un dito smaltato di rosa chiaro verso il ragazzo.

«Altrimenti?» corrugò lui la fronte.

«Altrimenti, te la vedrai con me. E questa volta non sarò gentile. Hai capito, Hemmings?» Harry avanzò verso i tre ragazzi, quasi volesse proteggerli tutti come uno scudo infrangibile.

«Harry» sussurrò Joy, così piano che nessuno la sentì. Si meravigliò soprattutto che conosceva il nome del ragazzo, che lei d'altronde non aveva mai sentito. Ma questo era perché nella Classe Zero non si parlava di pettegolezzi.

«So perché ti comporti in questo modo. Il motivo è sempre lo stesso: siete invidiosi! Se desideri così tanto il mio posto, perché non te lo prendi con una sfida?» Il riccio inarcò un sopracciglio. «Tutto quello che dovrai fare è battermi. Il posto nella Classe Zero, dopo, sarà tutto tuo» sentenziò a testa alta.

«Cosa? Styles, non abbassarti al suo livello. Non puoi mettere in palio la frequenza alla Classe Zero.» Harry si irrigidì al suono della sua voce, come se si fosse accorto solo in quel momento della sua presenza. «Se vuoi metterla così, anche io accetto la sfida. Se un altro della vostra banda vuole il mio posto, deve conquistarselo allo stesso modo.» Joy fece un passo avanti, affiancando il riccio.

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