Salì gli ultimi scalini che portavano al parcheggio e non riuscivo a non guardare verso l'alto.
C'era un grande striscione attaccato al soffitto con su scritto "The big eye".
In effetti il lucernario aveva la forma di un occhio gigante.
"Wow, amico. Questo posto è bellissimo". Ero incantato.
"Wi-Fi gratis, un centinaio di negozi e molta gente. È un mondo". Poi continuò: "Siamo nel 2016 amico, non dirmi che a San Francisco non avevi internet".
"Avevo internet e pure una Omnitron!"
"Una Omnitron? Sai che sta per uscire il nuovo modello?"
"Si, avevo la 5. Tutti i giochi erano crackati".
"Bello. La sede della Omnitron è qui a L.A." disse con fare da sapientone. "Perché hai lasciato la tua roba là?"
"Volevo lasciarmi i ricordi alle spalle e tornare a casa. Dai fammi da guida" gli dissi velocemente per deviare l'attenzione su altro.
Andammo in una gelateria e presi un cono al mio gusto preferito, pistacchio.
Ci facemmo un giro per i negozi, poi tornammo nel parcheggio.
Appena varcammo la soglia delle porte automatiche vedemmo tre ragazzini che andavano in giro a danneggiare specchietti, parabrezza e fanali delle macchine.
Ad un certo punto uno di loro ci urlò mentre gli altri continuavano a fare i vandali: "Qual è la vostra?"
Io indicai una macchina a caso e i mocciosi ci andarono vicino tirando calci e imprecando.
Io ed Ethan con molta calma ci avvicinammo a loro.
"Ehi figlio di puttana, vai a succhiare il latte dalle tette di tua madre prima che lo faccia io".
Dopo quella frase il bastardo mi aveva puntato e stava venendo verso di me.
Gli diedi un cazzotto allo stomaco e dopo che si piegò un altro sul naso.
I suoi due compagni di giochi dopo aver assistito alla scena si avvicinaro a me, ma Ethan ne prese uno dal braccio e lo scaraventò contro una colonna.
Il terzo che non sapeva se fuggire o combattere optò per la prima opzione, ma senza successo.
Infatti, Ethan lo inseguì e, prendendolo dalle spalle lo tiro a sé, spostandosi lo fece cadere a terra.
In pochi minuti i tre teppisti erano a terra doloranti, chi qui chi là.
"Bha...Non c'è più rispetto verso i più grandi" disse indignato Ethan.
"Belle mosse amico". Non pensavo che poteva essere così combattivo.
"Andiamo" disse. "Ti porto ai Giardini Centrali".
Dal centro scendemmo verso la zona della stazione del tram che era di fronte ai Giardini Centrali. Lasciammo la macchina nel parcheggio di fronte all'ingresso ed oltrepassammo il cancello.
"Bello sto posto, sarebbe il Central Park di Los Angeles".
"L'avevi dimenticato?" chiese Ethan incuriosito.
"No..si..non lo so. Dal vivo, è come se lo vedessi per la prima volta".
C'era un'aria fresca, come se appena si entrava nel parco lo smog e la confusione scomparivano.
C'era una pace, da respirare appieno.
"Dai amico, andiamo verso la fontana laggiù".
Ci sedemmo su una panchina e ci mettemmo a parlare di cazzate.
C'era una signora che dava da mangiare ai piccioni, vecchia di merda. Se ci cagano in testa o sulle macchine sappiamo di chi è la colpa.
E poi c'erano delle coppiette che amoreggiavano.
All'improvviso sento una voce che mi chiama, mi volto e...
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HUNTING DOGS
AcciónLa storia narra le vicende di un poliziotto sotto copertura. Infiltrato nella mafia locale dovrà smantellarla dall'interno. Ma lavori del genere richiedono sangue freddo e come succede in questi casi vi saranno non pochi problemi, alcuni di questi l...