1. ¬Un colpo finito male¬

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"Corri cazzo! Corri!" Ethan mi urlava di darmi una mossa. "Se ci beccano ci fottono".
Ed eccoci qua, a correre per scappare dalla polizia, un lavoretto così facile andato male.
Avevamo fatto il colpo, ci eravamo preparati. Passamontagna, pistole, neanche un sistema di sorveglianza. Fin qui tutto bene.
E chi se lo aspettava che ci fosse l'allarme. Il vecchio sembrava così antiquato, avevo pensato: no telecamere, no allarme.
E invece...
"E se buttassimo la roba da qualche parte?" chiesi io.
"Ma sei pazzo? Se riusciamo a filarcela diventiamo ricchi!"
Quindi insistetti: "Stiamo correndo da mezz'ora, siamo senza fiato".
Ma lui mi convinse dicendo: "Dai ancora un piccolo sforzo, dobbiamo seminarli!"
Allora risposi in modo scherzoso: "Bha...okay cazzo! Corriamo più veloce riccone!"
Intanto si sentiva tutt'intorno rumore di sirene ed elicotteri. Si, ci avevano piazzato dietro pure un elicottero, con tanto di luce puntata su di noi dato che era tarda sera.
La polizia si dava da fare così tanto solo per due tizi? Certo, avevamo fatto diversi colpi in questo mese, però cazzo non eravamo gli unici ladri della città!
Ad un certo punto davanti a noi i capannoni di una fabbrica abbandonata.
Ethan mi fece segno di passare di lì.
Saremmo stati al sicuro dall'elicottero, evitando di passare sotto i buchi nei tetti, ma le auto della polizia stavano dietro di noi, troppo vicine.
Ad un tratto mi fermai di colpo e lui a pochi passi da me.
Gli dissi: "Ethan! Buttiamo la roba, dai..ci hanno beccati, nascondiamola da qualche parte".
Apparì dubbioso, si stava chiedendo che fare, ma non aveva molto tempo per pensarci.
Poi disse: "Okay amico, farò da esca mentre andrai a nascondere le sacche coi gioielli".
"No, mi fido di te, vai tu. Farò io da esca" risposi in modo fermo.
"Ma-ma..."
"Ethan vai. Senza la roba forse ci rilasciano, corri!" gli dissi sapendo che ci avrebbero presi.
Ethan si mise a correre, non so spiegare come avessimo avuto tutta quella energia, fatto sta che lui arrivò sul retro di un negozio dopo aver percorso vari isolati e buttò i gioielli nella spazzatura e dopo coprì le borse con dei sacchi dell'immondizia.
Nel frattempo io avevo percorso parecchi metri e mi allontanavo da Ethan per dargli il tempo di fuggire.
Arrivato al confine del porto, dove si trovavano i magazzini, mi beccarono.
Io arrestato, tsk.

Venni portato in centrale, non avevo ancora visto Ethan

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Venni portato in centrale, non avevo ancora visto Ethan.
Mi fecero aspettare e poi mi dissero di entrare per farmi alcune domande, il solito interrogatorio.
Entrai e vidi davanti a me il capo e l'assistente, il tavolino per l'interrogatorio e due facce poco rassicuranti.
"Allora?" chiesi.
"Siediti" disse il capo con un tono non molto gentile.

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