Campo pt.3

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Quando finisco di raccontare cosa è accaduto tra me e il mio migliore amico non riesco a trattenere le lacrime.
-"All'inizio ero convinta che avremmo fatto pace il giorno stesso o massimo il giorno dopo il litigio e che tutto sarebbe tornato alla normalità come sempre, ma ora non ne sono più tanto sicura."
La mia voce è roca, ho un nodo alla gola e continuo a piangere cercando di non farmi notare.
Impossibile.
Alessandro mi abbraccia d'istinto ma resta in silenzio.
Sto meglio tra le sue braccia, sento il suo cuore che pulsa ad un ritmo regolare e la sua stretta mi trasmette sicurezza.
Poco dopo mi bacia la testa e col tono più amorevole che un ragazzo possa avere dice:
-"Non sono molto bravo in queste situazioni ma secondo me dovresti provare ad agire. Se scappa non lasciarlo andare via. Fermalo e chiarisci la situazione."
Piano piano smetto di singhiozzare e ci stacchiamo.
Prende un pacchetto di fazzoletti dalla tasca dei suoi jeans neri *che tra parentesi gli stanno benissimo* e me lo porge.
Mentre mi asciugo gli occhi sentiamo provenire dalla sala dove gli altri stanno guardando la partita delle urla, probabilmente qualcuno ha fatto goal.
-"Uno a zero per l'Italia eh?!"
È davvero soddisfatto.
Provvedo prontamente a distruggere le sue speranze come solo la sottoscritta sa fare.
-"Che ne sai, forse c'hanno solo provato ma non è riuscito o forse ha fatto punto la Spagna e i ragazzi si sono semplicemente arrabbiati"
-"Dio mio quanto sei pessimista D'arco! Dov'è finito il tuo patriottismo?"
-"Beh non credo che una partita di calcio sia l'occasione più appropriata per essere patriottici. E poi, da quando vinciamo contro gli spagnoli?"
Si vede che la mia risposta lo fa riflettere.
Poco dopo però le sue labbra si piegano in un sorriso dolcissimo e pieno di speranza.
-"Facciamo così: se la nostra squadra vince tu mi permetterai di aiutarti con il latino; se invece perde, giuro che ti lascerò in pace una volta per tutte.
Sentite quelle parole mi viene da ridere, guardo il libro che ho tra le mani ancora aperto e glielo agito davanti alla faccia.
-"Tu sei folle."
Me lo ruba, lo sfoglia un po' come se cercasse una pagina precisa, poi si ferma e legge.
-"È meglio trascorrere nella follia una vita colma di dolcezza, o andare cercando, come suol dirsi, una trave a cui impiccarsi?"
Sicuramente lo ha letto anche lui, è un ragazzo dalle mille risorse.
Come al solito mi ritrovo a fissarlo inebetita.
Lentamente avvicina il suo viso perfetto al mio, vuole baciarmi e anche io voglio ma...
-"D... devo andare."
Mi alzo in piedi.
Impreca a bassa voce.
-"E dove dovresti andare?"
È così buffo quando si innervosice, credo che sia la prima volta che lo vedò così.
Solitamente non lascia trapelare nessuna emozione, è una della caratteristiche del suo fascino glaciale.
-"A cercare Bruno, devo fare pace con lui, ricordi?"
Aggrotta la fronte ma poi torna ad essere gelido e impassibile.
-"Ok vai pure io vado a vedere la partita, ho una scommessa da vincere."
-"Lo sappiamo tutti e due che ho ragione io."
-"Vedremo D'arco."
Detto questo si alza anche lui ed entra nell' edificio dalla porta sul retro.
Io invece faccio il giro ed entro da quella principale.
So per certo che Bi non sta guardando la partita, odia il calcio, qiundi mi dirigo verso il dormitorio maschile.
Esito un po' prima di aprire la porta ma poi mi convinco.
Davanti a ogni stanza c'è un elenco con i nomi delle sei o sette persone che ci dormono.
Cerco quella col suo nome ed entro.
Lui è sul materasso al piano di sopra di uno dei tre letti a castello, sta dormendo, immagino che non aveva intenzione di addormentarsi infatti non si è nemmeno tolto le scarpe.
Dall'altra parte della camera c'è un letto con sopra una chitarra.
Dev'essere sicuramente di Alessando.
Mi avvicino e infatti non mi sbagliavo, sulla custodia ci sono incisi il suo nome e cognome in più le lenzuola hanno il suo stesso profumo.
-"Ora sei diventata talmente ossessionata che entri anche in camera sua?"
Questa voce assonnata mi riporta alla realtà.
Alzo d'istinto alzo lo sguardo verso il mio migliore amico.
Bruno è seduto e mi guarda dall'alto in basso con un'espressione piuttosto contrariata.
-"Sai benissimo che sono qui per chiarire con te."
Resta per un pò a fissare il vuoto, poi come se avesse avuto un'illuminazione si toglie le scarpe e si rimette a dormire.
-"Ho sonno vattene."
Rimango spiazzata ma soprattutto ferita. Faccio per andarmene ma mentre esco mi ricordo delle parole di quello pseudo intellettuale narcisista dall'aspetto regale e faccio un ultimo tentativo *non gliela darò vinta*.
Torno spedita verso il suo letto, gli afferro una gaba e la tiro cercando di buttarlo giù.
Ovviamente non ci riesco ma almeno ho attirato la sua attenzione.
-"Cosa cazzo ti salta in mente?!"
-"Scendi da li o giuro che ti butto giù con la forza"
Sono furiosa ma il mio migliore amico scoppia a ridere.
-"Sei davvero buffa sai? Ok ok adesso scendo."
Vederlo nuovamente sorrodere dopo giorni mi scalda il cuore e la rabbia che avevo nei suoi confronti in un attimo si trasforma in gioia.
-"Ascolta, non era mia intenzione ignorarti l'altro giorno, non capisco perché tu creda il contario."
Aggrotta la fronte.
-"Non lo capiresti comunque, ora che sbavi dietro ad Alessando non hai tempo per chi invece per te c'è stato sempre. Mi fa arrabbiare il fatto che tu pensi che sia meraviglioso e, si probabilmente lo è, ma solo con gli amici e appunto perché sono uno di loro posso ditri con certezza che con le ragazze non si comporta bene."
Emetto un sospiro scoraggiato.
"Lo so, hai ragione, hai sempre ragione cazzo! Non mi farò stregare da lui tranquillo, so benissimo che si sta solo divertendo a stuzzicarmi.
E comunque lo sai anche tu che per me la nostra amicizia viene prima di ogni altro ragazzo."
Dopo queste parole mi stringe forte e restiamo così a lungo.
Sento come se tornassi a respirare dopo un lungo periodo di apnea.
Mi era mancato più di quanto credessi.
C'è chi considera il padre l'uomo della propria vita, chi invece prende come riferimento il fratello. Per me non è così. Bruno è il mio unico riferimento, la mia stella polare.
Non saprei cosa fare senza di lui.
Mentre siamo ancora abbracciati sentiamo altre grida provenire dal piano di sopra.
-"Non è ancora finita la partita?"
In effetti guardando l'orario sul cellulare noto che dovrebbe essersi gia conclusa.
Qualche minuto più tardi entra un compagno di stanza del mio migliore amico super elettrizzato e con la faccia colorata di verde, bianco e rosso. Nenache facciamo in tempo a chiedere spiegazioni che subito esordisce così:
-"E anche questa è vinta!!! Vai così Italia! Pellè sei il mio idolo!"
Esultiamo con lui anche se alla fine a me e a Bruno non interessa molto.
Dopo un po' però mi torna in mente una cosa:
*Cazzo! La scommessa.*
Il sorriso mi muore in bocca.

*L'HO PERSA!!!*


☆HEY SCUSATEMI SE È DA UN PO' CHE NON PUBBLICO. IL FATTO È CHE CON L'INIZIO DELLA SCUOLA HO AVUTO PARECCHIO DA FARE. UN MEGA BACIO                                   -strangedreams25☆
P.S.: SONO STATA AIUTATA A SCRIVERE QUESTO CAPITOLO DAL MIO VERO MIGLIORE AMICO CHE NELLA STORIA È INTERPRETATO DA BRUNO.☆

La Collina Delle Mele Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora