A comun but strange week

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La settimana prosegue velocemente tra impegni, litigi e compiti il classe.
Martedì: Interrogazione di scienze, è andata piuttosto bene, non mi sarei mai immaginata di riuscire a prendere sette e mezzo avendo studiato davvero poco e male il giorno prima. Nel pomeriggio dalle 15:00 alle 17:00 sono andata ad allenamento (faccio pattinaggio artistico) e dalle cinque fino a mezzanotte sono stata a tormentarmi su quando poter scrivere a Dario e soprattutto cosa scrivergli. Decido di pensarci il giorno dopo e vado a dormire.
Mercoledì: a scuola non è successo niente di particolare, ho raccontato cosa mi era accaduto due giorni prima a Bruno ma non ne vuole sapere niente di questa storia e crede che io mi stia montando troppo la testa. Nel pomeriggio mi confido con Angelica e Martina che mi invitano a scrivergli. Prendo coraggio e lo faccio: # Hey che fai?# da quel messaggio iniziamo una conversazione lunghissima in cui mi chiede anche di mandargli la foto più bella che ho sul cellulare, gliene invio una che mi hanno scattato a capodanno e mi dice che sono bellissima 😍 immaginate la mia reazione😍. Purtroppo la nostra chiacchierata finisce alle 20:00 perché ho il corso di teatro. Arrivata lì aggiorno Bruno e Judy (una mia grande amica d'infanzia) su quanto accaduto nel pomeriggio. Alle dieci sono tornata a casa distrutta, erano due giorni che andavo a dormire tardi e senza neanche fare cena mi butto sul letto.
Giovedì: la mattina ho più fame del solito non avendo fatto cena il giorno prima così decido di farmi i pancakes (sono una delle poche cose che mi riescono bene in cucina). A scuola tutto apposto apparte il fatto che il giovedì è il giorno che esco alle due e quindi arrivo a casa che mi mangerei anche mia nonna. Dopo pranzo ho allenamento e torno a casa alle 18:30 con urgente bisogno di un bagno super caldo con idromassaggio incluso per non farci mancare niente. Ovviamente, da ragazza adolescente quale sono impiego le mie due/tre ore per farmi la doccia, figuriamoci il bagno. Infatti alle otto e mezza (i miei mi hanno dovuto minacciare per farmi sbrigare e farmi uscire dalla vasca) faccio cena ancora con il turbante in testa. Verso le 22:30 finisco di asciugarmi i capelli e mi butto nel letto ignorando i compiti.
Venerdì: a scuola, durante le ore di scienze motorie vengo a sapere dell' interrogazione di fisica e fingo di essermi fatta male alla caviglia per tornare nello spogliatoio a studiare. Ovviamente gli argomenti sono troppi e il tempo è troppo poco e non riesco a finire prima del suono della campanella, inizio a pentirmi amaramente di aver perso tutto quel tempo ieri. Tornata in classe, con la fortuna che mi ritrovo indovinate chi interroga il professore? ME! Così torno a casa con un bel 4, *fantastico*. Il pomeriggio lo passo a studiare, devo assolutamente recuperare altrimenti i miei mi uccidono e poi devo avvantaggiarmi i compiti per sabato visto che ho intenzione di andare in centro dove molto probabilmente incontrerò Dario con i sui amici e così ci metteremo a parlare e... *Ok Vale! Basta fantasticare*.
La sera mi aspetta il cazziatone dei miei gentori per il fantastico voto in fisica. Mio padre mi urla che sono una nullità, che non mi merito niente di tutto quello che ho e mi proibisce categoricamente di uscire.
In un attimo tutti i miei progetti per il weekend vanno in fumo e mi ritrovo a piangere dalla rabbia e dalla delusuone; mi sento inutile, odiata persino dai miei genitori, per cosa poi? Per uno stupido voto! *quanto cazzo odio la scuola* è la causa del 99% dei litigi con mio padre. Piango finquando stremata, mi addormento.
Il giorno dopo mi sveglio ancora con chi occhi gonfi e senza voce (un po' perché è mattina e un po' per le urla di ieri sera) per fortuna mio padre e mia madre dormono ancora. Generalmente durante la settimana mio padre esce di casa presto la mattina e quindi evito le discussioni ma il sabato i miei non lavorano quindi è il giorno in cui è più difficile sopportare la colazione. Visto che mia madre (come ho già detto) non lavora e mia sorella non va a scuola perché fa il tempo pieno durante la settimana, io e Simone andiamo a scuola con mio nonno. Le prime due ore di lezione sono di storia e filosofia, il prof è noiosissimo quando spiega e io mi perdo a guardare fuori dalla finastra da dove riesco a vedere i ragazzi della scuola accanto che giocano a calcio nel campetto. Mi torna in mente un episodio di quando avevo circa 8 o 9 anni; la mia attuale casa a quei tempi era una scuola abbandonata e noi utilizzavamo il cortile dell'edificio per giocare a calcio. Eravamo io, Simone, Dario, Roberto, Zino, Jonny e Chicca; di solito Fi ci guardava, non le piaceva giocare e qualche volta veniva anche Alice. Giocavamo spesso a calcio e anche se non ero molto brava non mi hanno mai esclusa, anzi, mi facevano addirittura fare goal di proposito. Ricordo questi momenti con una nostalgia unica, ero la più piccola del gruppo, beh in realtà lo era Alice, ma come ho già spiegato lei non c'era spesso, molte volte andavo io a casa sua a giocare e ci divertivamo sempre moltissimo.
I miei pensieri vengono interrotti dal suono della campanella della ricreazione, ho bisogno di un caffè per svegliarmi un poco.
Tornata in classe c'è l'ora di scienze, la mia materia preferita, le ore della Rosetti (prof di scienze) volano, è bravissima a spiegare e ti fa appassionare alla materia; è vero anche però che è una delle professoresse più temute di tutto il liceo scientifico poiché è molto esigente, ma alla fine se studi può arrivare a metterti anche 8 (forse😈). L' ultima ora è quella di storia dell'arte e mentre spiega io e la mia compagna di banco Beatrice ci mettiamo a scrivere insulti l'una sul diario dell' altra. Alla fine della lezione Beatrice dopo aver letto gli insulti si mette a ridere e poi mi fa un segno sul collo col pennarello indelebile, mi ribello e glie ne faccio uno sul braccio. Intanto Bruno ci sta guardando con aria un po stizzita ed infine esclama:
"Avete quasi vent'anni e vi comportate peggio delle bambine dell' asilo!" Io e Bea rispondiamo in coro "Non ne abbiamo neanche compiuti 17 quindi zitto!" E scoppiamo a ridere.
Il pomeriggio lo passo dentro casa visto che non posso fare altrimenti, studiando e ascoltando musica. Appena mio padre e mia madre escono con Federica per andare a fare spesa decido di andare a fare una passeggiata con Chanel, passo a casa di nonna a prenderla e sta volta andiamo direttamente verso il mio posto preferito. Arrivate alla collina metto le cuffie e mi stendo a terra. Mi perdo tra le note di Castel Of Glass, ho bisogno di musica movimentata che mi dia una botta di vita. Finite di ascoltare tutte le canzoni dei Linkin Park che avevo sul telefono decido di tornare a casa.
A cena mio padre continua a prendersela con me per ogni minima cosa, addirittura per come mi sono versata l'acqua nel bicchiere. A metà pasto non ne posso più, mi alzo di scatto dal tavolo e me ne vado in camera, sbatto la porta, chiudo a chiave e inizio a piangere.
Dopo un quarto d'ora mi calmo, ormai sono soggetta tutti i giorni a questi litigi ma si fanno sempre più pesanti e alcune volte crollo.
Ho anche finito tutti i libri da leggere che erano l'unica cosa che mi permetteva di evadere in un'altra vita dove magari ero in una scuola di magia o in un'arena in guerra contro tutti, oppure ero la proragonista di una storia d'amore. Qualunque libro io legga comunque deve avre un finale positivo, perché sono dell'idea che un libro debba darti serenità e non altre preoccupazioni che poi vanno ad aggiungersi ai problemi che ogni persona ha quotidianamente. Mi riprometto di tornare in libreria le settimana prossima e mi metto a sistemare le ultime cose che ho negli scatoloni sulle mensole e nell'armadio. Appena ho finito controllo il cellulare e trovo un messeggio di Judy con allegato una foto di un sistema di geometria analitica: # ti prego aiutami oh grande sovrana della matematica 😘# mi scappa da ridere, risolvo il problema e glielo invio # ecco a voi mia fedele suddita😜#. Mi ringrazia. Alle medie ero molto più brava di adesso in matematica. Più che altro è perché adesso ci si è aggiunta anche la teoria e le interrogazioni non sono proprio il mio forte. Mi chiede come va la situazione con Dario e a quelessaggio mi soffermo a pensare che è da mercoledì che non gli scrivo e vorrei ma... beh ecco... preferisco che lo faccia lui, tutto quì. Gli rispondo con un messaggio abbastanza sbrigativo che non la convince e propone di vederci lunedì così ne approfitta amche per venire a vedere la casa, ci mettiamo d'accordo e poi vado a dormire che si è già fatto tardi.
La mattima seguente mi sveglio che sono le 11:20, è l'orario nel guale mi sveglio ogni giorno di festività, mia mamma dice che è perché sono nata proprio alle 11:20 ma io non ci credo più di tanto... diciamo che sono pigra e basta. Decido di fare la doccia e poi direttamente pranzo (che puntualmente faccio con i capelli ancora bagnati😑). Il pomeriggio vengono tutti i parenti da parte di mia madre a vedere la casa ma i miei cugini non ci sono perciò verso le quattro decido di uscire con la mia cognolona ma nonna mi avvisa che mio fratello l'ha portata a fare un giro fino in centro città a piedi. Una volta realizzato che Simone è un folle e che probabilmente dovrá farsi tutta la strada del ritorno (circa 20 minuti) con un cane che pesa più di me in braccio, decido comunque di andare alla collina per ammare il tempo. Una volta arrivata vedo una figira seduta a terra sotto all'albero più grande (nonché il mio perferito) mi avvicino velocemente persando che sia Zino ma in realtà non è così...

☆HEY SPERO CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO UN BACIO☆ -strangedreams25☆

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