Campo pt.4

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Quella sera cerco di evitare come la peste Alessandro.
Ho perso la scommessa, ciò vuol dire che dovrebbe aiutarmi a studiare latino, ma questo implica anche il fatto che quest'estate ci dovremmo vedere, solo io e lui, e siccome mi conosco e so benissimo che tipo è il biondino, sono sicura che finirò per provare qualcosa per lui e che poi LUI finirá per ferirmi e mi sentirei una stupida perché Bruno me lo aveva detto e Bruno ha sempre ragione e...
*Ok basta*
Questo camposcuola sta diventando un tormento, sono sempre super nervosa e agitata questi ultimi giorni, forse tornata a casa dovrei iscrivermi a un corso di yoga. *So che non lo farò ma è il pensiero che conta no?!*

                            ...

E così, tra litigi e fughe eccoci arrovati al 30 giugno, l'ultimo giorno di campo.
I due giorni successivi alla partita li ho passati principalmente con Bruno e Virginia che mi hanno aiutata a stare alla larga da Laurenti.
Purtroppo però è difficile eviratre completamente una persona che mangia e dorme nel tuo stesso edificio, e lo è ancora di più se quelle gatte morte delle mie compagne di stanza (*non faccio nomi... ok Marta*) se lo portano in camera loro (che ovviamente è anche la mia) sperando in qualcosa che purtroppo non accadrá mai perché sono delle disperate senza un briciolo di dignità e lui lo sa benissimo e non sprecherebbe mai il suo prezioso tempo da principe con delle tipe come loro se non per sfruttarle per i suo piani malvagi!!!
*Troppo cattiva forse?* Ok magari un pochino ma non la sopporto proprio e *no non sono gelosa*.

Ovviamente anche oggi entrando in camera lo trovo a sedere sul mio letto con "Elogio della follia" in mano. Di solito appena lo vedo, anche se magari ero tornata per fare pipì, faccio finta di prendere qualcosa dalla stanza poi esco velocemente andando a sbrigare i miei bisogni fisiologici nel bagno comune. Stavolta però devo preparare la valigia e non posso farlo più tardi perché poi è ora di pranzo, e dopo dobbiamo pulire le stanze e portare le valige nell'atrio sotto, perciò mi toccherà sopportarlo.
Gli passo davanti ignorando il fatto che mi stia fissando e mi dirigo verso il mio disordinatissimo bagaglio dandogli le spalle.
Mentre cerco di piegare i miei vestiti, con scarsi risultati, ho la sensazione che mi stia ancora guardando e a confermarmelo è proprio lui che poco dopo rompe il silenzio così:
-"Come vedo hai finito di leggerlo."
Lo dice come se stesse continuando una conversazione già iniziata.
So che si riferisce al libro che ha in mano e rispondo senza voltarmi.
-"Già."
Anche se il mio tono è secco lui continua ad essere calmo e distaccato.
-"Sai da cosa l'ho capito?"
Non rispondo ma lui non se ne cura.
-"Dal fatto che l'altra volta solo le prime pagine avevano delle frasi sottolineate e adesso l'intero libro è pieno di scritte, sottolineature, frecce e commenti. Insomma, in un certo senso, è pieno di te."
Queste ultime sue parole distruggono senza alcuno sforzo la barriera che avevo creato negli ultimi due giorni.
Sono immobile e fisso la valigia che ora ha solo due maglie piegate al suo interno. Ho smesso di mettere in ordine appena lui ha iniziato a parlare.
-"Adoro questa cosa, intendo il fatto che scrivi sui libri, lascia trasparire che hai capito a fondo il testo e che sei in grado di esprimere una tua opinione su di esso."
Ad ogni sua parola perdo un battito e mi accorgo di avere un sorriso da ebete stampato in faccia.
Fortunatamente sono ancora girata e non riesce a vedermi.
So che se continua così potrebbe anche iniziare a piacermi davvero, perciò mi costringo a malincuore a cambiare discorso.
-"E Marta dove l'hai lasciata?"
Sbuffa.
-"Non hai proprio intenzione di darmi corda eh D'arco?"
Noto un certo nervosismo nel suo tono. *Inizio a pensare che non sia totalmente fatto di ghiaccio*
-"Ti ho solo fatto una domanda."
Ora quella distaccata sono io. La situazione si sta ribaltando.
-"Andiamo, da quanto ti importa qualcosa di Marta? Neanche vi parlate!"
Effettivamente ha ragione, ma non gliela darò vinta.
Continuo in tono calmo:
-"È una mia compagna di stanza e mi piacerebbe sapere perché non stia facendo la sua valigia visto che dopo non abbiamo tempo di prepararla."
Solo ora mi giro verso di lui: è ancora seduto sul mio letto ma ha i capelli leggermente scompigliati ed è evidentemente irritato.
Mi viene da ridere vedendolo così. Nonostante tutto è terribilmente carino, forse anche più del solito.
Cerco di mascherare le mie emozioni:
-"Che fai, non rispondi?"
Si tira indietro i capelli
-"So benissimo che mi stai evitando per via della scommessa!"
Lo ignoro.
-"Potresti rispondere?"
Sbuffa in maniera davvero eclatante e si passa nuovamente una mano nei capelli.
-"È in camera mia e mi sta rifacendo il borsone, io in teoria divrei fare la sua valigia ma non ne ho voglia quindi non lo farò! Contenta adesso?!"
Mi appare subito l'immagine di Marta che riordina i vestiti di Alessandro, sente il suo profumo, rovista tra le sue cose e prende la sua chitarra.
Sono furiosa, ho la mente annebbiata e la mia copertura non regge più perciò mi giro nuovamente verso la valigia per nascondere la mia faccia.
Sento che si alza dal letto e si dirige verso la porta.
-"Senti, se non vuoi il mio aiuto basta che lo dici, neanche io ho molta voglia di farti lezioni di latino, era più per il gusto di vedere la PER NIENTE ORGOGLIOSA Valentina D'arco farsi umile e disposta ad imparare da qualcuno -ride leggermente- la tua faccia sarebbe epica."
Io intanto sono ancora persa nei  miei pensieri e giuro che se avessi vicino quella s... stupenda ragazza la strangolerei.
-"Ok, se non hai niente da dire lo prendo come un no. Ci vediamo dopo D'arco."
È tornato alla sua naturale freddezza ed esce dalla stanza senza chiudere la porta.
Io sono ancora li a fissare in modo assassino il vuoto.
*Alessandro*
*Quell'oca gli sta preparando i bagagli da brava lecchina quale è.
Ed io? Io sono qui come una scema, una scema che lo ha appena cacciato via e che probabilmente ha appena fatto una GRANDISSIMA CAZZATA!!!*
Mi alzo di scatto e mi precipito verso le scale, scendo velocemente cercando di raggiungerlo e per poco non gli cado addosso.
Si gira verso di me perplesso.
-"Sai che ti dico Laurenti? Una scommessa è una scommessa!"
Mi fa un mezzo sorriso divertito e io ricambio con una risata.
-"Ok allora poi ti scrivo per organizzarci."
Annuisco e risalgo soddisfatta.

La giornata prosegue tra i saluti e le urla di Marta che era l'unica a non avere la valigia pronta.
Io, Virginia e Bruno siamo tornati a casa con mia madre verso le 16:00. Alessando invece è andato via subito dopo pranzo con la moto e nessuno ha avuto tempo di salutarlo. Sinceramente non mi dispiace più di tanto visto che lo rivedrò quest'estate.
L'unica cosa che mi chiedo è:
*Avrò fatto la cosa giusta?*


-strangedreams25☆

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