Giallo.

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"Quanto sono stata stupida a credere di potergli piacere... Come ho potuto credere che un ragazzo così potesse innamorarsi di me" pensò.

La ragazza correva il più veloce possibile inseguita dalle sua insicurezze e da Nick che urlava a squarciagola il suo nome.

Ma  non volle fermarsi, non voleva affrontarlo.

Si rifugiò nell'unico posto nell'Istituto dove era sicura che non ci fosse nessuno: la biblioteca.

Si nascose sotto i tavoli giallo sporco a piangere, consapevole della sua solitudine.

"Che ci fai  quà sotto ?" chiese una voce.

"Charlotte un giorno di questi mi farai venire un infarto!"

"Scusa.. Ero passata a prendere dei libri ed ho sentito dei singhiozzi. Perché stai piangendo?"

Cass si sentiva al limite della vergogna dopo essere stata beccata a spiare Nick baciare una ragazza, Charlotte l'aveva trovata in una posizione fetale sotto un tavolo.

"Nulla.." rispose in modo decisamente poco credibile.

"Cass, siamo amiche e ci dobbiamo raccontare le cose.  Soprattutto se stiamo male."

"Siamo amiche" aveva detto aprendo un varco di luce in quella giornata buia.

"Centra con Nicholas?"

La ragazza annuì.

"Patetica, ecco cosa pensa Che sono! Mi ha vista mentre gli spiavo.. Si baciavano ..Lei ha i capelli rossi è bella...Sicuramente gli avrà detto c'è una ragazzina che piange dietro le scale... Poi ho corso mentre lui mi rincorreva e mi..sono nascosta qui.."

Cassandra aveva aperto il vaso di pandora.

Raccontava tra singhiozzi e frasi sconnesse ma Charlotte riuscì a capirla lo stesso.

"In pratica hai visto Nicholas con una ragazza dai capelli rossi mentre si baciavano, hai cominciato a piangere,  lui ti ha vista e hai corso fino a qui?"

La ragazza annuì di nuovo.

"Sai cos'è peggio Charlotte? Che io non ho nessun diritto di stare male.
Mi sento tradita, ma non dovrei perché era tutto nella mia mente. Mi sono fatta la figura di merda del secolo."

Le due ragazze erano entrambe sotto ad  un  tavolo giallo in posizione fetale. Mentre una piangeva l'altra consolavava come due vere amiche.

"Qualcosa sta suonando" disse Cassie pulendosi le lacrime.

"Si è il tuo telefono, ti ho cambiato la suoneria sta mattina!"  spiegò Charlotte da brava segretaria.

"È un messaggio.. di Thomas"

"Cosa dice?" chiese la ragazza curiosa.

"Mi ha ricordato che tra dieci minuti inizia l'allenamento di calcio.. Gli avevo promesso che sarei andata a vederlo ma ora non mi sembra proprio il caso."

"Perché no? Chiodo scaccia chiodo! Per dimenticare uno come Nicholas ci vuole uno come Thomas!...Si vede che gli piaci."

"Non so.. E se non fosse così?"

"E se fosse così? Adesso usciamo da questa biblioteca vuota, andiamo in bagno ti sistemo ed andiamo insieme al campo di calcio."

Cassandra aveva finalmente trovato un amica del cuore, peccato che le fosse capitato nel momento più imbarazzante della sua vita.

Nonostante  fosse  pieno inverno, la squadra di calcio si allenava all'esterno.

Tutti gli spalti erano occupati da ragazze urlanti che incitavano i giocatori.

Cassandra e Charlotte furono le ultime ad arrivare ma Thomas era riuscito a farle ottenere dei posti in prima fila.

"Sono felice che tu sia qui" le aveva detto quasi incredulo.

"Ci sono anch' io" aveva sottolineato Charlotte, ma nessuno l'ascoltava.

"Dopo andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme. ti va di venire?" le chiese Thomas.

"Ovvio!" rispose la segretaria ufficiale di Cass senza darle tempo di rifiutare.

"Ci saremo entrambe" continuò.

"Thomas ti chiama il mister!"
urlò qualcuno da bordo campo .
Il ragazzo si allontanò sorridente.
"Ci vediamo dopo allora."

"Charlotte Perché hai detto di si?"

"Quando ci ricapita di essere invitate a cena dalla squadra di calcio? Sono troppo belli!" spiegò lei.

"Ma lo sai che pure Nick fa parte della squadra!"

"Nick, Nick,Nick basta parlare di lui, devi cambiare aria. Tu vai per Thomas non per lui!"

"Parli del diavolo.." disse indicando una figura che correva verso di loro.

"Oddio sta venendo di qua.. Che faccio?"

"Stai calma. devi essere fredda e distaccata."

Nicholas correva con i capelli all'aria e gli occhi azzurri gli brillavano al contatto con il sole.

"Hei Cass possiamo parlare un attimo?" disse avvicinandosi agli spalti.

"Non adesso Nicholas, devo guardare gli allenamenti. Magari dopo".

Cass si sentiva il cuore in gola, ogni parte di lei era rimasta in ansia. Ma quando Nick tornò in campo fu invasa da una sicurezza strana.

Aveva provato piacere nel vederlo afflitto e per quei due secondi si era dimenticata del sui dolore.

"Bravissima!" urlò Charlotte.

"Deve pensare che non ti importi nulla."

La ragazza sfoggiò il suo miglior sorriso falso, mentre in torno la platea urlava per un calciatore senza maglietta.

"Cass ma la ragazza di Nick ha i capelli rossi e il septum al naso?" chiese Charlotte mentre la sua amica era concentrata sulla partita.

-"Si.."

-"Ha un giubbotto di pelle con dei jeans strappati?"

"Si.. Perché tutte queste domande?"

"Perché mi sa che la ragazza di Nick sta venendo qui!" una ragazza dai capelli rossi e dal look alternativo/rock si stava avvicinando e non sembrava contenta.

"Tu sei Cassandra?" chiese come se sapesse già la risposta.

"Vado subito al dunque" esordì.

"Nick è il mio ragazzo e non voglio nessuna gatta morta intorno a lui. Quindi ti pregherei di stargli il più lontano possibile."

Charlotte era pronta ad attaccare ma fu fermata da Cassandra.

"Tranquilla, ti prometto che non mi avvicinerò  mai più a lui."

La ragazza abbassò la testa, avrebbe dimenticato Nicholas Benson per sempre.




I Colori Che Ho DentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora