It will be possible

18 capitolo

"Ok devo vincere a tutti i costi la scommessa"
Ad un certo punto iniziò a scrivere su un foglio tantissime parole.Lo vedevo scrivere e scrivere e sembrava che non finisse più.Poi appena ebbe finito di scrivere mi spiegò il significato di tutte le parole.
"Se vuoi vincere però devi impararle tutte a memoria"
" Sisi certo"
In quel momento mi sentivo proprio come una bambina,che non sa niente,che deve farsi spiegare tutto dagli altri perché è troppo indietro.Ma era proprio così.Penso che lui avesse capito che io ero la classica ragazza che viene trattata dalla sua famiglia come una bambina di otto anni.Era proprio questo quello che io non volevo che lui pensasse.
"Senti ma tu hai dei fratelli?"
"Ah sì ho un fratellino di 11 anni"
"Ah ok,infatti si capiva che non avevi dei fratelli più grandi"
"Si lo so ne vorrei tantissimo uno così mi potrebbe spiegare un sacco di cose e io a scuola non sarei la classica infantile che non sa niente"
E lo feci apposta.Dissi quella frase.
"Vieni da me se hai delle domande,così ti sveglio un po"
"Ah sì certo allora verrò"
"Io ci sono domani perché poi parto per Londra"
"Ok allora ci vediamo domani"
"Sempre alle 2:00"
Lui mi sorrise poi prese il suo zaino e si alzò.
"bene ora io devo andare,mi raccomando vinci la scommessa"
Disse lui.
"Sì certo,a domani"
E se ne andò.E io lo guardai come sempre andarsene.E ovviamente sarei tornata da lui.Ovvio.Come non avrei potuto?
Mentre io uscii dal parco vidi Leo.
Feci finta di non vederlo ma,niente da fare.
"Ehi ciao Jennifer"
"Ciao"
Ci fissammo per cinque secondi in silenzio.Un imbarazzo.
"senti domani ho invitato metà classe a casa mia,se vuoi vieni anche tu a me farebbe piacere,è domani subito dopo scuola e andiamo tutti insieme a un bar"
"Ah ok sì certo verrò volentieri"
"Bene allora a domani"
"Ciao"
Forte.Il primo invito da un ragazzo. A pensarci quella è stata una giornata fantastica.Il giorno dopo a scuola appena entrai in classe Leo si avvicinò a me.