'Che gioia la notte
Ti ho vista ballare e rider di gusto senza malignità,
La gente se vuole sa esser feroce, sarcastica e cinica, senza pietà.'Sascha's pov
'Allora, Burci.'
Alzo lo sguardo curioso di quel che vuole dirmi.
'Sarebbe disposto a trasferirsi in America?'
Penso un attimo alla proposta che il presidente della compagnia mi sta porgendo.
'Beh, lei è un virtuoso candidato al lavoro in America!'
'Le darò una risposta al più presto, ma ora scusate, devo andare.'
Corro fuori da quella stanza che mi sta opprimendo, insieme agli sguardi attenti dei presidenti, tutti con gli occhi puntati sulla mia faccia sconvolta.
Devo parlare con Stefano.
Ora.'Signore, vorrei un biglietto per l'Italia.'
'Certo. Il passaporto, e un documento.'
Porsi il passaporto all'anziano, pensando a quello che stavo facendo.
Scappo, scappo dal mio.. Lavoro?
'Gate numero 2'
'Grazie.'
Corro verso il Gate prefissato, cercando di chiamare Stefano, con scarsi risultati.
L'aereo parte dopo circa trentacinque minuti, con dieci di ritardo.
Fortunatamente ho trovato un volo diretto.
Durante il viaggio l'aria dell'aereo era pesante, quasi densa a mio parere.
Il groppo che avevo in gola non mi permetteva di fare, beh, niente.
"E se arrivato a casa, trovo Stefano con un altro, o peggio, con un'altra? Se sta di nuovo con la Marina? Se Giuseppe e Sal non stanno più insieme? Se le cose sono cambiate troppo in un mese e mezzo?''
Passarono in fretta quelle nove ore di viaggio, troppo in fretta.
Sceso dall'aereo, le mie gambe andavano da sole.
Correvo veloce, verso la nostra casa.
Un'ora di corsa, un'ora di ansia.
Solo un altro chilometro e avrei rivisto il mio amore di una vita.
I polpacci non reggevano più e le mie cosce tremavano stanche.
Suono il campanello flebilmente mentre attendo la famigerata risposta dall'altra parte del microfono.
'Si?'
'Aprimi.' Ansimo, col fiatone.
Sento il citofono sbattere e dei passi veloci.
Probabilmente Stefano ha riconosciuto la mia voce.
I passi si intensificano e la porta delle scale si apre, così velocemente da sbattere contro la parete.
'Sascha.'
Sorrido.
'Sono venuto a trovarti, per sempre.'
'Ma, come? Non tornavi tra..? Fanculo, baciami.'
Si fionda sulle mie labbra,e io sulle sue.
Ci sciogliamo in un bacio dolce, pieno di passione.
Mi prende per una mano, facendo intrecciare le nostre dita.
Corre verso il suo appartamento, portandomi in camera da letto.
Lo butto sul letto violentemente, forse troppo violentemente.
Stefano non si stacca dal mio collo, procurandomi dei segni violacei su tutta la clavicola.
Tolgo la sua maglietta rossa e i suoi jeans, per poi farmi sfilare la maglia da lui.
Continuo a marchiare quel territorio, ormai conquistato.
I suoi gemiti soffocati provocano in me un'irrefrenabile voglia di farlo mio, per un'altra volta.
'Sascha..'
Alzo lo sguardo, continuando a baciare il suo petto.
'Mi sei mancato tanto, non sai quanto.'
'Stefano, sappi che senza di te non ce l'avrei fatta ancora per molto.'
'Ti amo.'
Non risposi e, come se niente fosse, tolsi i suoi boxer neri.
Un gemito strozzato mi incita ad andare avanti, per conquistare del tutto quel campo di battaglia.
Stefano mi ribalta, mettendosi sopra di me.
Sfila i jeans aderenti in un solo colpo per poi lanciarli nell'angolo della camera.
Una risatina strozzata esce dalla mia bocca, per il suo atteggiamento brusco, non usuale da parte sua.
'Ah si? Ridi? Bene, ora ti faccio vedere io chi ride.'
'È una sfida? Accetto, Lepri...' Rispondo maliziosamente, mentre mi sfila i boxer, attento a non distogliere mai lo sguardo dai miei occhi.
Quello sguardo si intreccia perfettamente col mio.
Avete presente quando entrate nell'acqua salata del mare, pura, limpida. Quei brividi, quelli che senti appena ti bagni, subito dopo essere stati sullo sdraio per ore. Quella sensazione la provo ogni volta che tocco le labbra di Stefano. Mi sento come nuovo, fresco. Mi sento bene, anzi, meglio.
'Sascha, lasciami fare ora, apri un po' le gambe' Lo ascoltai, aprendo lentamente le gambe.
'Sei stato via un mese e mezzo e ti permetti anche di farmi soffrire in questo modo?'
'Già.' Sorrido soddisfatto, richiudendo le gambe.
'Dai scemo.'
'Mh, solo perchè sei te eh.'
Si appoggia con i palmi delle mani alle mie ginocchia.
È tutto come un film, il mio film preferito.Stefano's pov
'Buongiorno.' Mi stropiccio gli occhi girandomi verso il lato del suo letto.
'Si, ho sonno ora. Buonanotte'
Gli tiro un piccolo buffetto sulla pancia, facendolo girare dall'altro lato.
'Lasciami. Dormire. Ieri sera mi hai fatto stancare abbastanza da permettermi di dormire fino a mezzogiorno.'
'Beh, mi sei solo mancato.' Mi giro di scatto fingendo di essere offeso.
'Ma ti sei offeso? Dai amore, ho solo sonno.'
Rido, perchè si preoccupa anche quando non c'è da preoccuparsi.
'No, scherzavo, più o meno.'
'Scusa.' Mi lascia un bacio sulla guancia prima di alzarsi dal letto dirigendosi verso il bagno. Mi alzo, vado verso la cucina e inizio a preparare la colazione.
'Prendo le tazze.'
Accenno un "sì" con la testa versando il latte nelle ciotole che mi passa Sascha.
Mangiamo in fretta, per poi andarci a preparare. Mi vesto, aspetto Sascha e ci dirigiamo verso la casa di Giuse e Salvatore. Dobbiamo registrare qualche video per la settimana prossima, siccome dobbiamo registrare delle canzoni scritte da Luca... Non sono proprio contento.
Registreremo qualche obbligo o verità, instachallenge e qualche altro solito video scemo, del nostro genere.
In tutto questo la nostra relazione, tra me e Sascha, è rimasta "segreta" o, quantomeno, la sanno in pochi.
Nonostante tutto, continuo ad amarlo, e presto, il mio sogno si avvererà.🍋
Ciao bois, gols, cildrens. Oggi vi farò sentire un nuovo singhel di bitttbocse.
VALE NTINO CONFIRMED.
Ragazze e ragazzi, posto poco, lo so, lo so. Ma non ho tempo nella vita.🚩
Aggiorno appena posso pimpi👄
-violah💦
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Only us -sequel-
FanficSascha e Stefano si sono lasciati. Stefano si è quasi suicidato,stufo di tutto e di tutti. Sascha è diventato freddo e immorale. Una storia d'amore tormentata ma con un lieto fine.