Volere qualcuno accanto non è sbagliato

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La prima ora di musica d'insieme è volata e io l'ho passata tra lacrime che mi rigavano il volto. Anche se erano cessate, non volevo risalire, non subito, o forse non sarei salita comunque.
In poco tempo alcune immagini invasero la mia mente: ricordai quando qualche anno fa mi sentivo triste, inutile, senza uno scopo, senza nessuno accanto per consolarmi e magari capirmi; non avevo nessuno: ecco adesso è così che mi sento.

E come non detto, nuovamente il mio volto si rigò di lacrime. Poi una mano mi si poggiò sulla spalla e io alzai il viso tutto mal conciato a causa del trucco sbavato: era una ragazza, un viso familiare; ah ecco, era Melissa, che ci faceva nella mia classe ?
< Ehi Beth, sono Melissa, che succede, perché piangi? > aveva capito che non mi ricordavo bene di lei.
Le feci un sorriso e iniziai a piangere e di colpo mi ritrovai a singhiozzare nella sua spalla, e le sue braccia che mi stringevano e mi davano un senso di sicurezza.
< Ti sei calmata adesso ? > disse dopo essermi staccata dal suo affettuoso abbraccio
< Si >
< Ne vuoi parlare, ho tutto il tempo che vuoi per ascoltarti, tanto per adesso ho ora buca >
< No, no, non vorrei annoiarti dicendoti tutti i complessi che mi faccio >
< Oh, guarda, parli alla persona più complessa della scuola, quindi mi fa piacere ascoltare e magari aiutarti...se ti va di parlarne...>
< No davvero, non ne ho bisogno > "oh sì che ne hai bisogno Beth, hai bisogno di sfogare tutto quello che hai dentro" .
< Okay, non voglio insistere. Facciamo così, io vado in classe anche avendo l'ora buca, e se hai bisogno vieni, aula 21 e ne parliamo va bene ? >
< Grazie di tutto, Melissa >
< È un piacere aiutare un amica > mi fa l'occholino e torna in classe.
Decido di alzarmi da terra, avevo bisogno davvero di parlare con qualcuno, ma in questo momento non avevo voglia, non so però dentro sento due parti di me che dicono contemporaneamente si e no, e questo mi porta a non decidere quasi mai.
Mi siedo al mio posto e prendo il diario e apro una pagina a caso è inizio a "colorare" i disegnini che ci sono nella pagina, non so però colorare mi da un senso di tranquillità, quello che non ho io dentro di me.
Finisco di colorare la pagina, è venuta davvero carina e almeno ho passato una mezz'ora a non pensare troppo; riposo il diario nello zaino e mi sento abbracciare da dietro, sento un odore inconfondibile, forse è l'unica persona che lo usa in tutta la scuola.
< Ti sei calmata piccolina? >
< Si, adesso si >
< Sapevo che seguendoti non avrei risolto molto, conoscendo il tuo bel caratterino, quindi ho deciso di farti sfogare; ne vuoi parlare ora? >
< No, non voglio parlarne voglio solo abbracciarti e sentirti vicino > già ero rivolta verso il suo bel faccino
< Ok tesoro. Vieni qua! >
< Posso sempre contare su di te Vany? Per ogni minima sciocchezza? > la mia autostima quando ho questi momenti si abbassa molto e quindi ho bisogno che qualcuno mi rassicura sempre.
< Certo, sempre, non dubitarlo mai Beth, io per te ci sarò sempre, non ti abbondonerò mai! >
Non le dico grazie, glirlo faccio capire abbracciandola ancora più forte.
< Che ne dici di sistemare questo trucco, perché assomigli per lo più ad un panda. Vieni che aggiusto il trucco e magari saliamo > mi irrigidisco appena dice che dobbiamo salire: io non ho propria voglia di salire, di ritornare nel mio inferno personale.
Mi strucca e mi rimette il trucco, almeno adesso non sembro un panda.
< Dai vieni, saliamo Beth > mi porge la mano
< Non mi va Vany e poi tra quindici minuti suonerà quindi non vale la pena salire >
< Beth, non fare la solita, e seguimi >
< No > metto il labbruccio e gli occhi diventano lucidi
< Ehi, ehi, no Beth non piangere di nuovo ti prego, non posso vederti piangere; se non vuoi salire okay, non saliamo >
< Grazie Vany > le do un bacio sulla guancia e per smorzare la "tensione" le dico se le va di fare un giro e lei acconsente, chissà perché, lei è la prima che non vuole girare nei corridoi durante le ore di lezione, dice sempre che non vuole farsi beccare dai prof.
< È come può essere che Vanessa, la mia migliore amica mi dica che vuole fare un giro per i corridoi, c'è qualcosa che mi nascondi vero? > come conosce troppo bene me, io conosco troppo bene lei, quindi qua gatta ci cova
< Io? No, e che mi va di fare un giro > abbassa lo sguardo mentre parla, cosa che mi sembra strano perché lo fa solo quando si parla di ragazzi, ah ecco.
< Tesoro certe cose non puoi nascondermele; chi è il fortunato? >
< È della classe accanto...si chiama Luca; oggi a musica di insieme si era avvicinato a me e non so come abbiamo iniziato a parlare e adesso ho in rubrica il suo numero >
< Uh, ma almeno è carino ? > la prendo in giro, so che lei si sceglie solo ragazzi fighissimi, perché se non lo sono, li pianta già da subito.
< E me lo chiedi pure! È alto e muscoloso, occhi color nocciola dorato e capelli sul biondo; è...bellissimo !! >
< Sapevo che avresti risposto con un bellissimo > ridiamo

Driiinnn

Ritorniamo in classe e ci dirigiamo verso l'uscita e le dico di fare strada, perché io devo risolvere una questione importante: infatti avevo visto Nick poggiato sul muretto, con una gamba piegata verso il muro; quanto è figo!
" Beth, capisco che è bellissimo, ma ti ricordo, io la tua coscienza, che devi dirgliene quattro, quindi smettila di fantasticare e smuoviti prima che se ne vada! " mi incita la mia coscienza e le do ascolto e mi dirigo verso Nick, quel dannatamente bello di Nick.

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