Capitolo 13

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LOUIS' POV

Mi sveglio e sono ancora in giardino disteso sull'erba. Quegli stronzi non ci sono più, si saranno cagati in mano.

Con grande fatica mi alzo in piedi, prendo lo scalda collo e vado in camera. Entro ed Harry è ancora sveglio.

- Sono stato in pensiero per te, sono le undici e un quarto.-

Non ho la forza di rispondere e mi butto sul letto con ancora i vestiti addosso e cado in un sonno profondo.

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La mattina dopo mi sveglio ed Harry è in piedi di fronte al mio letto che mi sta fissando.  Devo ammettere che è inquietante.

- Hai visto come sei ridotto? Sei tutto sporco.- dice arrabbiato.

Annuisco.

- Che hai fatto ieri sera?-

- Affari miei.- dico secco.

Oggi non ho proprio voglia di parlare.

Vado in bagno e mi chiudo a chiave. Mi guardo allo specchio e sono stupito vedendo la mia faccia intatta. Nonostante tutti i pugni che ho preso non ci sono lividi e per questo ringrazio Dio. Alzo la maglia e il mio addome è in condizioni diverse.

Ci sono alcuni lividi, ma pensavo molto peggio. Fanno male, sì, ma si può resistere. Andranno via in una settimana, ma devo stare attento a non farli vedere ad Harry, se li vedesse farebbe domande e sinceramente voglio che non sappia nulla di questa storia. Non mi serve qualcuno che mi difenda ogni volta, so cavarmela da solo.

Mi faccio una doccia e per fortuna quando esco lui non c'è. Mi vesto e vado a lezione anche io.

Niall è di fianco a me e mi sta fissando.

- Hai litigato con Harry? - chiede sottovoce per non farsi vedere dall'insegnante.

- No, perché? - rispondo con faccia interrogativa.

- Boh, questa mattina era strano.-

Se la sarà presa questa mattina? Non penso di essere stato così crudele, insomma, ho detto solo di farsi gli affari suoi. Pazienza, ora sono davvero affari suoi. Non ho tempo di pensare ai miei problemi, figuriamoci ai suoi.

Finite le lezioni mattutine andiamo a pranzo dove c'è anche Harry. Ci sediamo e cominciamo a mangiare. Liam racconta di cosa ha fatto durante le vacanze e che ha rivisto la sua ragazza che frequenta un'altra scuola.

- Che hai? – chiedo ad Harry.

Guarda cosa gli dico e ritorna a fare quello che faceva prima. Gli picchietto sulla spalla per fargli capire che voglio la sua attenzione.

- Mi stai per caso ignorando? – Nessuna risposta.

Bene, se vuole questo, lo avrà.

Continuiamo il pranzo normalmente e quando ho finito informo gli altri che vado a fumarmi una sigaretta.

Vado nel mio posticino e mi godo la prima sigaretta della giornata. Finita la sigaretta la spengo sul muretto e torno in classe. E chi trovo di fianco a me? Harry. Ci voleva anche questa, bene. Ci ignoriamo per la maggior parte della lezione, ma non sopporto questa situazione e riprovo a parlarci.

- La vogliamo finire? – dico.

- La finirò con questo comportamento quando tu mi dirai cosa hai fatto ieri sera e perché eri pieno di terra.- risponde nel linguaggio dei segni.

Like the first time - LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora