Capitolo dodici

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Il mattino dopo, un'aria carica di rugiada si era posata sulla valle che circondava il paese, nascondendolo alla vista del mondo. Il cielo terso si rifletteva sui cofani bagnati delle macchine, mentre i rumori della segheria annunciavano l'inizio del giorno nuovo.

La casa di Bud l'orefice si trovava poco al di fuori del centro abitato, in una radura circondata da un faggeto. La porta si aprì e il vecchio fece capolino dall'uscio, come a verificare eventuali osservatori nascosti. Si sgranchì la schiena, emettendo un verso gutturale di rilassamento. Da lì a poco avrebbe dato da mangiare agli uccelli che venivano regolarmente a trovarlo per un po' di pane, avrebbe fatto colazione e sarebbe sceso nel suo studio al pian di sotto, per mettersi al lavoro. Una vita priva di incognite, all'insegna della prevedibilità e dell'abitudine.

Ma quel mattino qualcuno bussò alla sua porta.

Era un uomo che si faceva chiamare Barry Fisher e veniva da Detroit.

Diceva di essere un turista diretto al Lago d'Argento, che sapeva essere nelle vicinanze dell'omonima cittadina. Si era perso con la macchina e il segnale GPS non prendeva nel bosco. Girava in tondo da ormai quasi un'ora, quando aveva insperatamente visto una casa in buono stato ed evidentemente abitata. Rivolse un sorriso cordiale a Bud, seguito da una stretta di mano energica.

Il vecchio aveva impiegato però poco tempo per capire il possibile collegamento tra quest'uomo e il detective Price. Barry parlava, perlopiù di cose inutili, per annegare i dubbi del suo interlocutore tra mille parole, ma Bud se le lasciava scorrere addosso, mentre continuava a studiarlo. Non era sincero, questo lo sapeva. Diceva di essere di Detroid ma il suo accento era chiaramente newyorkese, sebbene tentasse di camuffarlo; cosa che non avrebbe avuto alcun motivo di fare se fosse stato un semplice abitante di Detroid originario di New York. Nessuno vuole tradire le proprio origini.

Barry smise di parlare, e Bud continuò a fissarlo per un paio di secondi; dopodiché il vecchio celò i suoi sospetti con un sorriso e lo invitò ad entrare. L'aria era rigonfia di umidità e si sentiva l'odore della cenere del camino acceso la sera prima. Era l'inizio della primavera, ma faceva ancora freddo. Bud gli offrì una tazza di orzo fumante. Barry, nel sorseggiarlo, osservava le teste di cervo e di orso appese alla parete, mentre il vapore saliva dalla tazza appannandogli gli occhiali. Si sentì un rumore meccanico, ed un omino vestito da bavarese comparve dall'orologio a cucù sopra la credenza per annunciare le nove del mattino.

Barry riprese a parlare. Spiegava, con dovizie di particolari, di quanto fosse invivibile Detroid, della crescente criminalità e degli ultimi casi di omicidio della sua zona. E di quanta pace inspirasse invece un posto come Silver Lake. Sperava di spingere il vecchio a raccontargli qualcosa degli omicidi avvenuti lì di recente e, soprattutto, a dargli notizie di un poliziotto dell'FBI sopraggiunto nella loro piccola città. Ultimamente c'erano stati dei problemi con la linea e Barry non era più riuscito a contattare Vincent per telefono.

Bud lo ascoltava, attento. Dietro la sua espressione concentrata c'era un velo di soddisfazione: la soddisfazione di chi ha capito dove vuole andare a parare il proprio interlocutore.

Prese la tazza vuota e la ripose nel lavello. Poi, mentre Barry gli raccontava i motivi della sua vacanza a Silver Lake, andò verso il camino alle sue spalle e si piegò per accendere il fuoco. Non faceva molto freddo ma era normale che i vecchi come lui avessero le ossa fradice, pensò Fisher. La legna ardeva che era una meraviglia nel fuoco. Bud prese un altro ciocco e si rialzò, mentre Barry si chiedeva se il vecchio si fosse bevuto la storia del turista di Detroid. D'altronde non c'era motivo per non credergli, pensò. Era normale che le persone di una certa età come lui, che hanno abitato una vita da soli, fossero diffidenti e di poche parole. In realtà non gli aveva mentito del tutto: era capitato da lui perché davvero si era perso e il GPS non prendeva, e ne aveva approfittato anche per poterne ricavare qualche informazione utile all'indagine. Ma visto che non ne aveva tratto niente, si disse che era arrivato il momento di levare le tende.

Al di là della nebbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora