Mi dirigo con il mio foglio verso l'aula di francese. Helen mi ha spiegato dove si trova la mia classe ed è scappata. Per colpa mia ha quasi perso la lezione. Spero di non sbagliarmi. Non mi va di fare una figuraccia il primo giorno.
Mentre cammino fisso la scheda con gli orari per memorizzare l'ordine ed avere più tempo per capire dove si svolgono i corsi.
Purtroppo per guardare il foglio mi dimentico di guardare dove metto i piedi. Avviene tutto in un secondo. Inciampo. La scheda mi cade di mano. Vedo un viso angelico che mi si avvicina per prendermi prima che cada. L'istinto mi dice di spostarmi. Sarebbe molto semplice con la mia velocità. Ma mentre sto per salvarmi da una figura imbarazzante mi ricordo che qui non posso. Non posso mostrarmi per quel che sono. Così rimango impalata nell'incertezza e il secondo di tempo che mi era stato concesso per fare qualcosa si conclude portandomi a cadere nelle braccia di questo ragazzo. Chiudo gli occhi. Divento rossa per la vergogna e mi rifiuto di guardare in faccia il mio salvatore.
-Ehi, guarda che non sei morta - una voce gentile mi fa aprire di scatto gli occhi. Rimango estasiata.
Avevo seriamente visto il volto di un angelo. Non era solo una visione. Lui è bellissimo. Gli occhi verdi sembrano fatti di gocce di rugiada nel bosco. Così profondi. Così estremamente accesi. I lineamenti perfetti incorniciano gli occhi e le labbra carnose. I capelli castani sembrano muoversi con il vento e il ciuffo ribelle ripiegato con precisione sul lato si è scompigliato nel movimento brusco.
Solo ora mi rendo conto di essere imbambolata tra le braccia di un ragazzo, al centro del corridoio, con una folla di gente che ha smesso di fare qualunque cosa stesse facendo per puntare gli occhi su di me. Mi alzo di scatto. Le guance saranno già rosse. Mi sistemo i vestiti e mi guardo intorno. Oh cavolo! Mi fissano tutti. Me ne vado affrettata piantando in asso il ragazzo che mi fissa sorpreso. Scappo. Scappo per l'ennesima volta. Scappo quando non posso affrontare la situazione. Scappo.
Sento proteste dietro di me ma nn mi va di ascoltare nessuno, sono troppo imbarazzata, ho perdipiù dimenticato le indicazioni di Helen e non so come fare a trovare la mia classe. Provo a ricordare e un pò insicura mi avvino alla porta di una classe che mi pare essere quella di francese. Indugio un pò prima di bussare.
- Quella non è la classe di francese.
Sento dire alle mie spalle. Mi volto. Ecco il ragazzo causa del mio imbarazzo.
-Cosa ci fai qui?- quasi sbuffo. Cerco di allontanarmi da lui. Attira brutte figure.
-Sono venuto a riportarti questo- dice sventolando la mia scheda degli orari.
-Emh.. grazie.
Gli strappo il foglio di mano e scappo via.
Mi fermo dopo pochi passi. Mi volto e cercando di sembrare il più dignitosa possibile dico:
- Non è che potresti indicarmi dove si trova l'aula di francese?
Sul suo volto si dipinge un sorriso fantastico. Così solare. Strafottente. Felice forse? Sembra che mi stia prendendo in giro e facendo un complimento contemporaneamente.
-Certo. Gira a destra e vai dritta. È l'ultima porta.
Continua a sorridere. Devo costringermi a staccare gli occhi da lui prima di riuscire ad andarmene. Mi blocca.
-Aspetta, hai bisogno di una mano?
Sembravi un pò stordita quando sei quasi inciampata.
- N..no! Non c'è ne bisogno.- ricomincio a correre.Dopo non molti passi sento la presenza di qualcuno dietro di me. Sono quasi arrivata alla porta.
-Che fai mi segui? - dico vedendo che si tratta dell' onnipresente ragazzo.
-A dire il vero sono qui per la lezione. Non sei il centro del mondo sai?- sorride. Sorride con quel suo sorriso meraviglioso. Come se per lui fossi davvero il centro del mondo. Mi passa davanti entrando in classe e lasciandomi lí impalata sulla soglia. È la prima volta che qualcuno mi lascia senza parole.
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Midday
FanfictionE se la storia continuasse? E se Renesmee decidesse di prendere in mano la propria vita e cambiarla? Quanto può costare una decisione? La scelta che cambierà le loro vite per l'ennesima volta. La storia che si ripete. Il coraggio di un no. Si può s...