La porta dello Starbucks si aprì e comparve un tipo alto tutto vestito di nero, con occhiali da sole neri ed una mascherina anti smog nera. Quel tizio catturò ancora di più la mia attenzione quando si sedette vicino al mio tavolino ed incuriosita iniziai a fissarlo cercando di non farmi vedere... Il tizio si tolse gli occhiali da sole, che con un movimento calmo pose sul tavolino, si stropicciò gli occhi ed iniziò a guardare fuori dalla finestra. Quegli occhi mi erano familiari, sentivo di averli già visti da qualche parte, brillavano di una luce strana... Quando distolse lo sguardo dalla finestra, abbassai immediatamente il mio, cercando di non farmi notare troppo; ma dopo qualche minuto, sentii il desiderio di osservarlo di nuovo e così feci. Solo che non fui l'unica a quanto pare perché ci guardammo negli occhi, questo mi fece stranamente arrossire e distolsi subito lo sguardo. Mi sentii stupida per essermi comportata in quel modo, non sono il tipo di persona timida che appena uno la fissa arrosisce e si sente in imbarazzo, anzi sono tutt'altro... Quel tipo era strano e faceva sentire strana pure me. Sentii una piccola e tenera risata provenire dal suo tavolino ed alzai subito lo sguardo. Questa volta lui mi sorrise dolcemente ed io ricambiai con un mezzo sorriso in preda al panico. Nel frattempo lui si tolse la mascherina ed iniziò a bere il suo caffè. Continuò ad osservarmi in maniera intensa, assaporando il suo caffè e mordendosi il labbro inferiore. Io mi ero incantata ad ammirarlo, notavo ogni suo singolo movimento: il modo in cui muoveva la mano per prendere il bicchiere del caffè, il movimento lento del suo braccio che portava alla bocca la bevanda, le sue piccole labbra che sfioravano il bicchiere e ne sorseggiavano il contenuto...quel ragazzo era magia, magia pura. Deglutì rumorosamente quando mi guardò mordendosi le labbra, lo trovavo così affascinante, senza sapere nemmeno il perché. Bevve il suo ultimo sorso di caffè, si ricoprì, si alzò, buttò il bicchiere, mi guardò per un'ultima volta infilandosi gli occhiali poi se ne andò; lasciandomi lì senza parole. Quel ragazzo mi aveva stregata, ma non potevo seguirlo come una stalker, non sarebbe stato carino, così mi limitai ad osservarlo mentre se ne andava camminando per la strada in maniera anonima. Ebbi un presentimento, ero certa che l'avrei incontrato di nuovo o almeno così speravo... Tirai un sospiro e finì il mio cappuccino.
