Capitolo 7

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In questo periodo della mia vita, devo proprio dire che sei ore al giorno a scuola mi sfiniscono sempre di più.

Si formano mille pensieri in testa, che oscillano tra studio, divertimento, amici... il giorno del compleanno di Em che sarà a breve, e le sue tremila idee per come poter festeggiare in modo colossale e far divertire tutti al massimo, in modo da farli spettegolare il giorno dopo.

Non posso dire di non essere felice per lei... e per me, beh sì per me un po meno, perché sarò la coordinatrice generale dell'organizzazione, il che per lei sarà un sollievo, per me invece un bell'impiccio.

14:30
Sono appena uscita da scuola e dopo aver pensato disperatamente a ciò che potrei mettermi dopodomani alla festa di Em sono arrivata alla conclusione che potrò andare a fare un po di shopping compulsivo tanto per aggiungere robaccia al mio armadio già strabordante, tra cui vestiti che in pratica non userò più di due volte.

Però è il compleanno della mia migliore amica, per l'amor del cielo devo stare attenta sia a non oscurare lei sia al fatto che ci sarà la maggior parte della scuola, perché lei conosce tutti e dico proprio tutti.
Mi chiedo come faccia(?)
Comunque in questo momento è il problema minore.

Adesso che sono a casa mi intrufolo nell'armadio di mia madre e sbircio tra i suoi vestitini da sera, non si sa mai, potrei trovare qualcosa di interessante.

"Ciao mamma sono tornataa"
Mi avvio su per le scale, fin quando mia madre non mi attira in un abbraccio assolutamente strano.
Bah chissà cosa vorrà.

"Ciao tesoro mi sei mancata non ci vediamo da giorni, settimane, mesi"
Inavvertitamente si stacca dall'abbraccio mettendomi in mano dei soldi...Mh okay mamma.

"Mamma stai bene?
Da quando mi dai dei soldi così senza un motivo ahah"
Mi scappa una risatina nervosa.
Nel frattempo la guardò accigliata ma anche con un sorrisetto.

"Ma come una mamma non può regalare alla figlia qualcosa? Prendili e basta, so che devi comprarti un vestitino nuovo per la festicciuola di Emilia e devi essere meravigliosa, che poi non si sa mai dovessi incontrare qualcuno di interessante giusto?"
Mi dice facendo l'occhiolino.

Oh no. *facepalm* Dimmi che non l'ha fatto davvero, l'unica cosa che penso sia imbarazzantissima è quando una mamma ti parla di ragazzi e fa allusioni..
Non pensiamoci.

Prendo il telefono e invio un messaggio a mio fratello, vediamo se almeno lui mi può accompagnare.

-

-Bro puoi portarmi il motorino o accompagnarmi in giro per il viale? grazie, pregasi risposta al più presto.-

Poggio il cellulare sulla scrivania e mi sdraio sul letto ancora disfatto da stamattina.
Sono proprio disordinata santo cielo.

Mi squilla il cellulare e svogliatamente accetto la chiamata.

-Pensi di potermi assillare di meno?-

Ma cosa vuole dalla mia vita, lui, non io.
Rivoglio il mio motorino e basta, che poi se fosse il suo lo capirei ma dato che non lo è si deve comportare come se fosse in prestito.

-Ti informo che se non mi porti subito il motorino te la vedrai con mamma, perché lei non sa che non sei in camera tua a studiare giusto? mi sa che la informerò tra poco e non ne sarà felice dato che hai avuto due debiti l'anno scorso.-

-Sei una stronza non puoi farmi andare via così all'improvviso.-

-Oh invece sì che posso
"Mammaaaa"-

-Ok OK che palle che sei la prossima volta ti compro una macchina per il compleanno così non mi rompi-

-Pf ma cosa? perché non te la compro tu la macchina-
Mi ha riattaccato.
Mi ha attaccato il telefono in faccia questo coglione.
Appena arriva qua glielo faccio vedere io.

Invio un messaggio ad Emilia per vedere se vuole accompagnarmi per la mia impresa di trovare un vestito adatto all'occasione e la sua risposta è sconvolgente.
Ha accettato senza esitazioni e senza farmi aspettare.

Prima di scendere mi metto un cappellino e mi pettino i capelli, così anche se metterò il casco non avrò i capelli ancora più scompigliati.

Scendo, saluto la mamma, mio fratello e prendo le chiavi, sia di casa che del motorino.

-Em tieniti pronta, anzi puoi già scendere sono qui-

Diciamo che sia una piccola bugia, ma solo perché lei è troppo lenta, anche a mettersi il cappotto.

Infatti quando mi fermo davanti casa sua aspetto 5 minuti prima di averla davanti a me.

"Grazie per non avermi fatto aspettare per ore"
Dico sorridendo.

"Ma di nulla pupazzo"

Arriccio il naso e chiedo sconvolta.
"Cosa? mi stupisci sempre di più"

Si mette il casco e sale, così possiamo partire in anticipo.

[...]

Non posso fare a meno di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora