Capitolo 8

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Siamo arrivate in centro e la prima cosa che facciamo è entrare nei negozi che mi piacciono di più.

"Azz guarda questo vestitino ti starebbe d'incanto"
Mi porge un vestito rosa cipria con un buco sulle spalle per poi continuare sul braccio, non so se mi sono spiegata..

Ho accettato la sua proposta di provare il vestitino che le è piaciuto ed esco dal camerino con indosso quest'ultimo, che sinceramente è comodo, semplice e anche accessibile.

"Proprio come pensavo, ti sta abbastanza bene, quindi che farai?sta a te decidere principessa"

La guardo con un espressione disgustata per il nogminolo appena dato.

"Si beh, mi piace ma mi sembra troppo elegante per la festa, preferivo dei jeans."
Sono molto semplice, lo ammetto ma i jeans/pantaloni mi piacciono e ho una certa abilità nell'abbinarli a camicette e magliettine.

"Guarda questa maglietta è simile al vestito e la potresti abbinare al jeans scuro che hai a casa, che dici?"
Mi guarda con occhi dolci e decido di accontentarla almeno in questo.

"Va bene questa la prendo, poi prendo anche una collana"
Le sorrido e vado a pagare le due cose.

Uscite dal negozio, io come da grande frettolosa che sono cammino velocemente fin quando non mi ritrovo addosso il caffè di qualcuno.

"Cos-. Perché non fai attenzione?"
Si gira guardandomi furiosamente anche se la malcapitata sono io tra i due.

"Scusa- non volevo.."
Lo guardo con occhi che chiedono perdono, ma questo tizio naturalmente non l'ha presa bene.

"Guarda dove vai la prossima volta e guarda anche avanti mentre cammini"
Mi fulmina con occhi e gira lo sguardo.

"Mh per tua informazione quella a cui hai sporcato la maglietta sei tu"

La mia amica mi prende per un braccio per poi allontanarmi da questo tipo che naturalmente non voleva sentire ragioni.

"Azz calma, sicuramente era nervoso, e tu dovevi guardare aventi"

"Ma hai visto come ha fatto? cioè che maleducato"

"Lo so Azz ma lasciamo perdere dai, torniamo a casa"

...

Ho accompagnato Em a casa anche perché domani sarà il suo compleanno e voglio sia riposata per le mille cose che faremo.

Innanzitutto i miei piani per domani saranno tutti puntati su di lei e tutto ciò che vorrà fare.

Poi per la festa ho chiesto di aiutarmi con i pacchi a mio fratello, il suo migliore amico e il migliore amico di Em, così allestiremo al meglio casa sua.

Gli invitati li ha scelti lei ovviamente ma per me sono "top secret", anche se non so quale sia la motivazione.

"Senti Em domani dovrai solo rilassarti e a te ci pensiamo noi, d'altronde sono i diciassette anni e di sicuro saranno i migliori anni da festeggiare"
Le continuavo a dire di stare tranquilla e che avevo organizzato tutto sul palmo della mia mano, in modo minuzioso.

La sera mi sono addormentata così presto che persino i miei genitori si sono stupiti.
Almeno sarei stata pronta per la faticosa giornata dell'indomani.

Quella mattina mi sono svegliata alle 7, come sempre, mi sono lavata il viso, ho preso dei vestiti e lentamente sono scesa in cucina a mordicchiare qualcosa.

Lo zaino lo avevo pronto così appena terminato presi le chiavi del motorino e di corsa a prendere Emilia.

Ho provato a chiamarla, ma niente.
L'unica cosa che mi rimaneva da fare da salire in camera sua e vedere se era sveglia.

Era sdraiata sul letto già vestita, con gli auricolari alle orecchie e la musica a palla che non le permetteva di sentirmi.

Le sfilo l'auricolare.
"Emilia, sono qui fuori da 10 minuti ti vuoi sbrigare a prendere le tue cose?"
"Ah e auguri"

Subito dopo esco dalla sua camera e scendendo le scale mi imbatto in sua madre che mi raccomanda una buona giornata.

"Oh Azz non sai quanto io sia felice che tu abbia organizzato tutta la sua festa, so che è felicissima ma non vuole dimostrarlo, grazie, davvero."
Mi avvicino a lei e la abbraccio.

"Ma si figuri sono stata molto impegnata in questi giorni ma di sicuro il risultato sarà bellissimo"

"Hai ragione stasera passerò di qui solo per prendere il borsone e poi lascerò casa libera, spero vi divertiate"

"Va bene grazie"
Le sorrido e vado in cucina a prendere dell'acqua.

Nel frattempo lei scende dalle scale e mi fa cenno di uscire.

Arrivate al cancello la sua sfilza di amiche false si avvicina salutandola e augurandole buon compleanno, iuppi mi state molto simpatiche..

In lontananza vedo quel meraviglioso ragazzo che mi rompe le palle ogni volta a scuola, ma che non vorrei facesse il contrario.

Pensandoci bene ancora non so il suo nome.

Non appena vede che lo sto fissando si avvicina sorridendo.

"Non puoi fare a meno di guardarmi con occhi sognanti vero?"

Non posso fare a meno di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora