IL PAPA IN QUESTIONI TRA CLAN

1. Il bambino

Era il ferragosto del 1999 ed in Valle d'Aosta il sole batteva molto forte.

In questa regione c'era un paesino di poche casette circondate da tre alte montagne.

L'unico modo per uscire era quello di attraversare una strada stretta che passava vicino ad un castello.

In questo paese si viveva principalmente di sussistenza, ma quest'annata il raccolto era stato rovinato in inverno da una gran grandinata.

Il cibo scarseggiava.
Il sindaco e molti abitanti volevano uscire dal paesino in cerca di aiuto altrove, ma qui comandava il boss.

Lui era un uomo spregevole, viveva nel castello sulla stada, aveva molti scagnozzi, richiedeva il pizzo per le case e per il pedaggio della strada e sacchegiava le case della gente in periodi in cui il cibo scarseggiava.
Inoltre il boss impediva che le persone uscissero dal paese per evitare che scappassero e rimanesse solo senza nessuno da sottomettere.

Il cibo finì pochi giorni dopo ferragosto e il boss che viveva lussuosamente ne cercava altro saccheggiando anche le ultime provviste degli abitanto del paese.

Un giorno arrivarono gli scagnozzi del boss in una casa di due piani molto rustica in legno e pietra per saccheggiarla completamente.

Nella casa abitava una famiglia con un bambino di appena 5 anni.

La madre del bambino reagì e colpì uno scagnozzo scagliandogli contro una bottiglia di vetro, ma l'altro sveglio e furtivo estrasse la pistola dai pantaloni e puntò la madre del bambino alla testa.

Sparò.

La donna morì.
Due semplici colpi alla testa e al cervello la tradirono.

Il padre del bambino bloccato dal  terrore non si mosse.

Il bambino assisti alla morte della madre.

Passarono gli anni e il bambino crebbe con la cosapevolezza che la madre fosse stata uccisa da dei criminali e all'età di 15 anni decise di combattere contro i criminali e contro la giustizzia e chiunque fosse dalla sua parte, per non essere intervenuti e aver lasciato che sua madre morisse.