3. Il parroco

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Il bambino della Val d'Aosta crebbe e studiò per  prendere  gli ordini minori e diventare parroco. Così facendo rispettò la sua promessa, almeno in parte, fattosi quando era ragazzo, infatti poteva proteggere le vittime e combattere le ingiustizzie con la preghiera. Studiò, in un monastero, così tanto che usci dall'università con 110 e lode e fu subito accettanto in qualsiasi parrocchia.

Ovviamente scelse una parrocchia vicino casa sua e divenne il secondo sacerdote. Quando il primo venne a mancare lui lo sostituì diventando il primo sacerdote e prendondo in mano la gestione della chiesetta.
Una chiesa piccola, rustica e da restrutturare.

Ma la riteneva una vita noiosa e quasi inutile per il suo scopo, decide di lasciarla, con il consenso del cardinale e si trasferisce a Bergamo.
Qui trova molti bisognosi e una struttura ben costruita e completa a cui mancavano solo gli arredamenti.
Fa una colletta per comprare il necessario per arredare la strttura e la mette a disposizione dei bisognosi.

Ma il posto era un pò lontano dalla città e si riempi solo all'inizio dell'estate. Molte persone colpite dalla crisi non sapeva dove vivere e come sopravvivere. Il centro di accoglienza fu un bene per loro. L'opera diventa cosi grande e cosi socialmente importante che inizia a ricevere offerte dal comune.

Raccimulò molti soldi, dopo 6 anni  e decise di lasciare per un piccolo periodo il centro di accoglienza e recarsi nella sua vecchia chiesetta. Riusci a ristrutturarla, ma proprio quando stava per tornare a Bergamo fu convocato per le nuove elezioni del cardinale della Valle d'Aosta.

Fu eletto cardinale e dovette lasciare il suo progetto portandolo al fallimento in pochi mesi. E appena il centro fu chiuso ci furono le elezioni del papa.

Dopo dieci tentativi, con esito la fumata nera si ebbe un risultato.

IL PAPA IN QUESTIONI TRA CLANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora