L'IMPREVEDIBILITA' DI ERIK

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CAP. 8
L’IMPREVEDIBILITA’ DI ERIK

Alla fine sono stato con mia sorella tutta la giornata. Abbiamo pranzato in una pizzeria, trascorso il pomeriggio in una deliziosa caffetteria, passeggiato e chiacchierato tanto. Dopo cena siamo andati a vedere un film al cinema ed ora siamo davanti alla fermata del pullman che la riporterà a casa.

Sono stato davvero benissimo, e per fortuna non abbiamo parlato di Erik. Sono ancora abbastanza scosso da tutta questa storia e non me la sento proprio di conoscere il parere di Raven.

Siamo da un po’ alla fermata e noto il suo viso un po’ pensieroso…è da un po’ che mi osserva perplessa e sono certo che voglia dirmi o chiedermi qualcosa…che di sicuro riguardi anche Erik.

-Se hai qualcosa da dirmi, non farti scrupoli, sorellina- le dico accarezzandole una guancia. Lei mi prende la mano e sospira ancora un po’ incerta su cosa dire.

-Mi dispiace di averti detto una bugia…per l’appartamento…insomma, io non me la sono sentita proprio di lasciarti completamente solo…e quando ho trovato un appartamento che seppur condiviso garantiva anche la tua privacy, non ho esitato neppure per un attimo ad accettare il contratto.- La vedo sinceramente dispiaciuta, e io nel guardarla così mi si stringe il cuore.

Oramai non sono più arrabbiato con lei, quindi non deve sentirsi così male…in fondo, poteva capitarmi di peggio!

-Tranquilla Raven, non sono più arrabbiato con te- le dico rassicurante.

-Ma a me dispiace lo stesso! Io non pensavo che…-

-Sorellina, non preoccuparti, se ti riferisci a Erik è tutto sotto controllo- non la vedo molto convinta da questa mia affermazione e forse non lo sono del tutto neppure io.

Erik è davvero imprevedibile e so ancora troppo poco su di lui, ma qualcosa dentro di me mi dice che non è davvero un teppista come vuole far sembrare. Io lo so, l’ho sentito nei suoi baci dolci e lenti…una persona cattiva non è in grado né di trasmettere così tante forti emozioni né tantomeno di provarle…cosa che invece ha pienamente dimostrato di saper fare.

Ma ovviamente Raven non può saperlo e io non glielo posso ancora spiegare. Ho bisogno di tempo, di tempo per capire veramente chi è Erik e che cosa sono io per lui.

-Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi, mi raccomando, Charles!- mi dice abbracciandomi forte prima di salire sul pullman.

-Non preoccuparti sorellina, domani mattina la prima cosa che farò è cercare quel benedetto telefono!- le scappa una risata che mi scalda il cuore prima che le porte si chiudano e prima che io mi volti sospirando un po’ incerto sul da farsi.

Sono fermo come un coglione davanti la porta di casa, senza aver il coraggio di girare la chiave ed entrare.

Temo che Erik voglia farmi a pezzi dopo quello che è successo stamattina.. .cazzo, Raven stava per scoprirci…cioè.. alla fine credo ci abbia scoperto comunque…però.. .sticazzi.

La mia vera preoccupazione è quello che mi farà Erik per “punirmi” per lo scherzetto che gli ho fatto stamattina, anche se lo scherzo, mi si è rivoltato contro grazie ai suoi succhiotti che non accennano a svanire presto.

Mi passo una mano sul punto “leso” e poi entro in casa.

Silenzio.

E’ tutto completamente silenzioso. Le luci della cucina sono spente, quindi mi fa ben sperare che sia già andato a dormire. Beh, è mezzanotte passata, non mi meraviglierei che Erik sia andato a letto. Meglio per me!

“O forse sta con Emma…” una vocina dentro di me mi fa sussultare e ricordare della telefonata che ha ricevuto stamattina e del breve sguardo che mi ha rivolto prima di rispondere.

“Chi sarà mai questa Emma, e perché mi sento così…così…infastidito?”

Merda, ho bisogno di dormire e di staccare il cervello. Tutto a tempo debito, penso.

Prima di recarmi in camera decido di appoggiare sul tavolino dell’ingresso la busta con i libri che ho comprato. Ci penserò domani a metterli nella libreria.

Mi stupisco nel vedere l’abat jour di fianco al divano accesa. Perdo un battito quando ci trovo Erik sdraiato completamente addormentato. E’ una visione bellissima ma allo stesso tempo curiosa. Perché mai si è addormentato qui? Mi stava forse…aspettando?

Lo osservo incantato mentre che dorme. A malapena lo sento respirare. Ha un braccio che gli copre gli occhi, le gambe incrociate, i capelli biondi scompigliati sul cuscino del divano e le labbra sottili socchiuse. Il mio sguardo di sofferma sul collo candido e sull’incavo della clavicola per poi perdermi in fantasticherie poco caste.

Porca merda, Erik, perché mi fai questo?

Mi avvicino leggermente verso di lui sperando di non svegliarlo. Ho un impellente desiderio di toccarlo ma mi trattengo non appena vedo un foglietto sulla mano che porta appoggiata sul ventre.

Che cosa ci sarà mai scritto???

La curiosità mi divora e con tutto il coraggio che possiedo, mi decido con molta cautela di sfilargli quel foglietto dalle mani per poi apprestarmi a leggere. Sento che se mi scoprisse mi ucciderebbe per davvero, ma non m’importa, sono troppo curioso!
Sgrano gli occhi non appena leggo che il biglietto è indirizzato al sottoscritto.

“Hey Charles,
quando leggerai questo bigliettino, perché SO che lo leggerai, ricordati che non si lascia mai da solo uno squalo affamato…
P.S
Sei spacciato. ”

Non faccio i  tempo a recepire tutto il messaggio, che mi sento tirare per un braccio per poi finire sopra a Erik che mi sorride sadico.

Non ci posso credere! Mi ha incastrato anche questa volta! E’ davvero la persona più imprevedibile che io abbia mai conosciuto!

-Ti vedo sorpreso, Charles- mi sussurra a fior di labbra.

-Dovrei non esserlo?- gli rispondo cercando di non perdere il controllo, anche se è difficile data la posizione in cui siamo messi.

-Sei stato uno stronzo oggi…mi hai lasciato da solo oggi…meriti una punizione…- mentre mi sussurra questa frase, inizia a leccare il mio collo e a stringermi forte tra le sue braccia. Mi sento pietrificato. Sento che sto ricadendo nella sua trappola, sento che tra poco perderò completamente il controllo e nonostante questa mia consapevolezza, non posso e né voglio fare nulla per evitare tutto questo. Desidero solo farmi toccare da Erik e lasciarmi andare anche questa volta.

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