Ciao a tutti, spero che la storia vi stia piacendo. Se vi va lasciatemi la vostra opinione o dei consigli nei commenti. Buona lettura!
Ero finalmente tornata.
Il taxi mi portò a Oxford: raggiunsi gli alloggi molto velocemente e trovai il mio appartamento.
Sentivo provenire voci dall'interno, quindi intuii subito che i miei coinquilini fossero già arrivati: avrei condiviso l'appartamento con un ragazzo inglese, un americano e una ragazza francese.
Bussai alla porta anche se avevo le chiavi. Ad aprirmi la porta fu un ragazzo abbastanza alto, con gli occhi azzurri e i capelli ricci castani.
Aveva un'aria simpatica e amichevole.
Subito dissi in inglese:
-Ehm..ciao sono Crystal Campell e sono la nuova coinquilina-.
Ero abbastanza a disagio perché non avevo la minima idea di come comportarmi.
Lui mi sorrise, mostrando dei bianchissimi e perfetti denti e poi mi rispose:
-Ciao, io sono Thomas e- indicando dietro di lui - loro sono Olivia e Julian. Entra pure-.
Gli altri mi salutarono e entrai. Olivia era una ragazza dall'aria stanca con i capelli neri schicciati sul viso e gli occhi marroni cerchiati di rosso. Mi sorpresi nel non vederla svenire, perché non aveva un bell'aspetto. Julian aveva gli occhi verdi e i capelli castani, era più basso di me ed era anche molto magro. Aveva dei piccoli tatuaggi sulle mani e i capelli erano scompigliati.Mi presentai e Olivia mi indicò la nostra stanza: andai a sistemare le mie valigie e i miei adorati libri.
Disposi, in quello che sarebbe stato il nostro armadio, le mie numerose magliette e appesi con cura il mio vestito preferito. Mi era stato regalato da mio fratello ai miei 18 anni e per me aveva una grande importanza: era senza maniche ed era fatto di seta azzurra. Aveva uno scollo a cuore e arrivava alle ginocchia; nella sua semplicità mi piaceva molto.Rimasi per un po' in camera a rigirare fra le mani la foto della mia famiglia: mi mancavano molto. Non ero mai rimasta a lungo senza di loro e pensai di non essere abbastanza pronta per rimanere mesi interi senza vedere i loro visi.
Mi guardai intorno: la stanza non era grandissima, ma per me e Olivia c'era abbastanza spazio. Le pareti erano completamente spoglie, tranne per un poster di una strana band, chiamata "Metallica", sulla parete vicino al comodino di Olivia.
Sul suo letto c'era una chitarra acustica e degli spartiti dall'aspetto vecchio e rovinato: proprio in quel momento ebbi un flashback..C'era mio padre..suonava una chitarra e io ero di fronte a lui...ma eravamo in una casa diversa da quella che avevamo a Roma..battevo le mie piccole mani a tempo della musica e..e...
Il flashback svanì: era impossibile che mi ricordassi qualcosa di quando vivevo a Londra. Era frutto della mia immaginazione o ero veramente io, quella bambina dalle piccole mani paffute, che si divertita sentendo suo padre suonare?
Non avevo la minima idea che mio padre sapesse suonare: nemmeno i miei genitori, come me, erano molto legati alla musica.
Mi guardai intorno sperduta, come un bambino che perde i suoi giocattoli.
"Forse ho perso il senno e per la stanchezza ho le allucinazioni" pensai, cercando di recuperare dalla mia mente le immagini che avevo appena visto.
Mi alzai e camminai avanti e indietro per la stanza, cercando una spiegazione a quello che era appena successo.
Dopo poco mi rassegnai e mi sedetti sul letto, mordendomi il labbro: sentii il sapore del sangue in bocca e con un dito mi portai via il liquido viscoso dalla ferita.
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CRYSTAL- The music of the Angels
Fantasy"Come si può amare qualcosa che non si ha mai visto? Come si riesce a lasciarsi ingannare lentamente dalle accattivanti proposte del demonio?" Crystal Campbell, una ragazza inglese di 19 anni che riesce a dare una svolta alla sua vita tornando in I...