Capitolo 9: Stelle preziose

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Non sapevo cosa dire: ero bloccata dal panico e dalla confusione. Sarei voluta scappare e correre via, il più lontano possibile.
Mi aveva ingannato, mi aveva usata per arrivare a parlarmi di questo stupido giochetto.
Speravo che scherzasse e che fosse solo qualcosa di sua invenzione. Ma sembrava così reale.
-Stai scherzando?- dissi.
-Perché dovrei Crystal. Se vuoi ti posso anche dimostrare che questa magia esiste.- mi disse con un tono convinto e improvvisamente aprì una porta, entrò in quella che sembrava una stanza piena di scatoloni e uscì con in mano un gattino.
Non avevo la minima idea di cosa volesse fare, perché in mano aveva anche un violino, non di certo il suo.
-Adesso ti dimostrerò che suonando attiveró il mio potere con il quale deciderò di fare quello che voglio a questo gattino- mi disse in tono convinto e deciso.
Iniziò a suonare e mi disse:
-Adesso farò in modo che salga sulla poltrona dove sei adesso e che cerchi di leccarti una mano-.
E successe proprio quello che aveva detto. Mentre suonava dalle mano che premeva sulle corde usciva una strana polverina, come se fosse del vapore colorato.
E proprio in quel momento credetti a tutte le sue parole, ma questo non portò altro che a un grandissimo vuoto interiore. Tutta la mia vita era stata una pura menzogna. Non sapevo più quale fosse la verità.
Quando finì di suonare mi guardò come se si aspettasse da me un espressione stupita.
Iniziai a piangere, senza emettere alcun suono: le lacrime iniziarono a scendere calde sul mio volto ghiacciato. Non mi vergognavo, non avrei dovuto trattenerle per dimostrarmi forte.
Abbasai il viso, distogliendo lo sguardo da lui. Ad un certo punto sentii una mano portarmi via le lacrime e asciugarmele con un fazzoletto.
-Non occorre piangere- mi disse Will -affronteremo tutto questo insieme. Poi quando vorrai potremmo iniziare il tuo addestramento da Guardiana. Si terrà in questo posto che è la sede dei Guardiani e potrai conoscere gli altri due. Si chiamano Jackson e Mark e sono fratelli-.
Parlava con un tono estremamente gentile, dolce e comprensivo.
Mi portò fuori e senza dire una parola per tutto il tragitto mi accompagnò alla fermata dell'autobus.
Prima di andarmene mi stampò un bacio sulla guancia, io arrossii istintivamente e disse:
-Ci vediamo presto, Crystal-
-A presto-.

Prima di aprire la porta dell'appartamento sentii delle urla provenire dall'interno della casa.
Aprì con cautela la porta e la scena che mi si parò davanti fu sconcertante: Thomas aveva un espressione esasperata e Julian e Olivia si urlavano contro i peggiori insulti.
Olivia era molto più aggressiva di lui e questo mi lasciò sorpresa: non mi aspettavo un attegiamento così antipatico da parte sua.
Cercai invano di calmare le acque, ma scocciata mi sedetti accanto a Thomas e rimasi a guardare la scena.
-Stanno litigando perché Julian non approva la sua dipendeza da droghe e alcool- mi sussurrò Tom all'orecchio. Avevo sperato che le mie fossero state solo delle sensazioni o di aver sentito delle semplici voci di corridoio, ma Olivia era a tutti gli effetti una tossicodipendente. Come poteva rovinarsi la vita in questo modo? Come poteva uccidersi lentamente senza provare a vivere?
In quel momento avrei voluto dare ragione a Julian, in fondo stava facendo tutto ciò solo per il bene di Olivia.
Dopo dieci minuti anche loro si stancarono di litigare e ognuno tornò nelle rispettive camere. Olivia si addormentó presto, mentre io sistemai alcuni appunti presi durante le lezioni.
Improvvisamente mi resi conto di quanto fosse cambiata la mia vita e di quanto stava cambiando.
Ero pronta, forse troppo spaventata, ma pronta.
Mi addormentai senza essermi cambiata i vestiti e senza essermi struccata.

La mattina dopo mi svegliai stranamente di buon umore.
Le ore di lezione scorsero velocemente. Nel pomeriggio, dopo aver studiato, mi recai nuovamente a Londra. Andai direttamente nel teatro dove mi aveva portato Will.
Bussai e ad aprirmi fu un ragazzo biondo platino, con gli occhi color ghiaccio e i lineamenti delicati.
-Ehm, sono Crystal, Will vi ha parlato di me?- dissi sperando che sapesse chi fossi.
-È da anni che ti aspettiamo. Benvenuta Crystal, io sono Mark. È un onore averti di nuovo fra noi- disse lui con un grande sorriso stampato sul viso.
Entrai e mi portò in una stanza con vari strumenti: violoncelli, pianoforti, viole, contrabbassi, bassi, chitarre elettriche e flauti.
-Se ti va possiamo già iniziare il tuo addestramento. Tra poco arriverà Will ad aiutarti. Adesso devi solo scegliere uno di questi strumenti- mi disse Mark.
Scelsi immediatamente il pianoforte: mi ricordai di quando mio fratello mi diceva sempre che avevo le mani da pianista.
Mark si congratulò con me e mi lasciò da sola nella stanza. Era un ambiente abbastanza spoglio, senza eccessi o grandi decorazioni.
-Sei venuta quindi?- disse improvvisamente una voce alle mie spalle. Trovai Will dietro di me. Indossava solo una semplice camicia bianca e dei pantaloni neri.
-E così voi vivete qui?- dissi.
-Certo e anche tu dovresti stare qui. Ma dato che forse preferisci stare all'università non ti obblighiamo a rimanere-
-Cosa dovrei fare?- dissi curiosa.
Dallo scaffale di una piccola libreria posta nell'angolo della stanza prese un libro.
Aveva un'aria vecchia e vissuta.
-Questo è "Il codice dei Guardiani" qui c'è scritto tutto ciò che ti serve sapere prima di iniziare a fare pratica-.
-Tutto qui?- dissi io un po' delusa.
-Cosa ti aspettavi? Di saper già suonare benissimo e di saper già controllare bene i tuoi poteri?- mi disse duramente.
Era strano: non sembrava felice come sempre. Durante i nostri soliti incontri giornalieri era sempre stato gentile e disponibile.

A quel punto capì: probabilmente era ancora triste per non aver ritrovato il suo violino.
-Will, troveremo presto il tuo violino ne sono certa- dissi speranzosa.
-Non possiamo trovarlo. Non capisci. Moriresti. Sei troppo preziosa- e con quelle parole se ne andò.

Non capivo, ero come lui, cosa potevo avere di speciale? Perché non potevo ritrovare il suo strumento?
Avevo solo bisogno di spiegazioni o avrei dovuto trovare da sola una risposta alle mie domande.
Presi il libro e lasciai l'edificio estremamente confusa e ferita dalle sue parole.

Spero che la storia vi stia piacendo.
Come avete notato non si trova più in narrativa generale, ma bensì in fantasia💗
A presto
Sarei molto contenta se lasciaste nei commenti la vostra opinione.

CRYSTAL- The music of the AngelsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora