Capitolo 3

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*Lucia pov's*

I nostri genitori sarebbero partiti domani mattina circa alle quattro e mezza; domani era anche il primo giorno di scuola, sia per me, sia per Luca. Mi dispiaceva che i nostri genitori partivano proprio domani, ma non si poteva evitare dato che prima di andare a compiere la loro missione speciale dovevano fare dei test particolari, per valutare che potessero resistere sei mesi nello spazio.

Dopo aver finito di cenare, e che il papá di Luca aveva finito di rassicurarci e di spiegarci come dovevamo comportarci dato che saremmo stati soli per sei mesi, io e Luca andammo nella mia camera a dormire. Si perché dato che i nostri genitori domani partiranno molto presto, si sarebbero fermati a dormire qui. Ero triste per il fatto che non avrei visto i miei genitori e i miei zii per sei mesi, era un tempo davvero lunghissimo...

A cena il papá di Luca ci aveva fatto mille raccomandazioni: ci aveva detto che ci teneva moltissimo che noi due, io e Luca, rimanessimo il più possibile insieme, ad esempio tutte le sere di dormire uno a casa dell'altro, di cenare e pranzare insieme... insomma saremmo stati insieme io e lui praticamente tutto il giorno per sei mesi; e la cosa non mi dispiaceva affatto, adoravo passare del tempo con mio cugino Luca.

L'indomani mattina la sveglia suonò per noi alle quattro e venti del mattino, e io e Luca corremmo immediatamente a salutare genitori e zii. Fra baci, lacrime e abbracci, dopo le quattro e mezza i nostri genitori uscirono dalla porta e la chiusero. Quella porta si sarebbe di nuovo aperta per mano loro fra sei mesi. Già mi mancavano...

- Lucia torniamo a dormire? - chiese Luca sbadigliando

- Sì certo vieni - gli dissi asciugandomi una lacrima e andando verso camera mia

Non riuscivo a dormire; erano quasi le cinque, quando scoppiai in singhiozzi. Piangevo per la partenza dei miei genitori, ero triste. Andai avanti a piangere ancora per un po fino a quando non sentii delle braccia muscolose attorniarsi alla mia vita. Mi girai e vidi che Luca mi stava abbracciando.

- grazie - gli sussurrai

- di nulla - mi disse lui in un flebile sussurro

E così abbracciati l'uno all'altra ci addormentammo.

****

- maledetta sveglia! - urlai quando sentii la sveglia trillare

Io e a Luca eravamo ancora abbracciati, così lo svegliai, e insieme ci preparammo per il primo giorno di terza superiore. Io indossai un paio di pantaloncini corti neri con un po di brillantini, con sotto dei collant; poi indossai una maglietta nera con delle roselline disegnate sopra. Mi truccai con mascara e matita, misi gli stivaletti neri col tacco, e scesi in cucina a fare colazione.

Luca era già pronto e indossava una maglia nera e bianca con una cerniera in mezzo, un paio di jeans a cavallo basso e delle all star rosse. Wow pensai guardandolo; era magnifico

*Luca pov's*

Ma quanto è bella Lucia? La stavo osservando scendere le scale e devo ammettere che ha un gusto esemplare nel vestirsi e nel truccarsi; non è come tutte le altre ragazze che mettono un paio di jeans strappati dappertutto o i leggins, con una felpa nera con scritto: "i'm sad " e un paio di Adidas ai piedi. No, lei si vestiva sempre benissimo, con stivaletti o sandali o scarpe chiuse sempre con un po di tacco, jeans sempre interi e invece delle felpe preferiva mettere magliette leggere.
La adoravo anche per questo: lei era diversa dalle altre ragazze, lo era sempre stata

- buongiorno - la salutai  io

- giorno.. a proposito, grazie per stanotte - azzardò lei

- di nulla, stavi piangendo e ti ho consolata - le risposi

Lei non disse niente, e si sedette a tavola a mangiare; ci mettemmo gli zaini in spalla, e insieme ci incamminammo verso la scuola. Vista da fuori era una scuola enorme, la scuola più grande che avessi mai visto; neanche la mia vecchia scuola era così grande. Era tutta grigia, e alle finestre c'erano le sbarre. A prima vista la si poteva scambiare per una prigione, ma in fondo la scuola è questo che è: una prigione. E i professori di certo non contribuiscono a renderla un posto migliore con le note, le interrogazioni e le verifiche a sorpresa.

Odio la scuola, ma non voglio essere bocciato come l'anno scorso; se rimanessi bocciato rimarrei diviso da Lucia, e io voglio stare insieme a lei il più possibile.

La campanella suonò, e mentre tutti gli altri alunni entravano, io e Lucia abbiamo aspettato che passasse gran parte della marmaglia di persone che dovevano entrare.
Quando entrammo in classe, tutti i banchi da due erano occupati, così io e Lucia siamo stati costretti a sederci in un banco da quattro davanti alla cattedra, con un ragazzo e una ragazza che non conoscevamo.

In quel momento la voce della prima prof che entrò mi distrasse dai miei pensieri riportandomi alla  realtà; la prof incominciò a spiegarci come si sarebbe svolto l'anno eccetera... volevo solo che la lezione finisse al più presto, ma il suono dell'ultima campanella della giornata non arrivò presto come pensavo, ma finalmente arrivò.

Uscimmo in massa dalla scuola, e proposi a Lucia di pranzare a casa mia; lei accettò e insieme ci avviammo verso la via di casa mia.

Innamorata di mio cugino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora